ATP Roma, Zverev contro il calendario: “In nessun altro sport è così fitto”

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ATP Roma, Zverev contro il calendario: “In nessun altro sport è così fitto”

Il tedesco si scaglia contro il calendario fittissimo al media day dell’ATP di Roma: “E’ chiaro il perchè di tutti questi infortuni”

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Alexander Zverev -Madrid 2024 (foto X @MutuaMadridOpen)
 

Alexander Zverev è intervenuto ai microfoni della conferenza stampa per l’inizio degli Internazionali BNL d’Italia, scagliandosi contro il fittissimo calendario dell’ATP. Ecco le sue parole:

D: Tanti infortuni stanno colpendo il giocatori del Tour, pensi che sia un caso o che ci sia un collegamento con il calendario?

Zverev: “Sono nel Tour da 10 anni, il discorso è sempre stato su come rendere la stagione più corta. Questo non è perchè non vogliamo giocare a tennis, amiamo il tennis, ma è per avere il tempo di preparare i nostri corpi per le partite e per avere il tempo di guarire il nostro corpo.

Adesso abbiamo una stagione di 11 mesi. Ne parlavo con Alex de Minaur: lui ha giocato la Coppa Davis il 29 di novembre e il suo primo match di ATP Cup è stato il 29 dicembre, è esattamente un mese, non è abbastanza tempo. Non è abbastanza per guarire il corpo e per prepararlo fisicamente. La preparazione atletica non è quanto ti alleni sul campo o quanto giochi a tennis, è fatta di lavoro in palestra, di lavoro fuori dal campo. Non è possibile fare questo lavoro durante la stagione. Ci viene dato un periodo di riposo e di preparazione di sole 4 settimane che nessun altro sport ha”.

D: Nello specifico riguardo questa parte di stagione, con Madrid e Roma di 2 settimane per uno per il secondo anno, cosa ne pensi?

Zverev: “Penso che i 1000 di due settimane siano ottimi per i giocatori che sono fra il numero 50 e 100 perchè hanno la possibilità di giocare nel main draw ad un evento Masters 1000. Penso che non sia buono per i giocatori in top 10. Certo, non dobbiamo giocare ogni giorno, ma alla fine della giornata non c’è riposo. Riposo è quando sei a casa, dormi nel tuo letto, magari con la tua famiglia, il tuo cane, i tuoi bambini. Questo è riposo, un giorno fra le partite non è riposo.

Quelli che vanno in fondo nei tornei come Jannik e Carlos credo che sappiano di cosa sto parlando. Se cerchi di fare semifinale o finale ad ogni torneo sei fuori per molto tempo e lavori molto di più”.

D: Sembrebbe l’ultimo anno di Rafa. Come è stato giocare contro di lui al Roland Garros?

Z: “Ho sentimenti ed emozioni contrastanti riguardo quella partita. Ho giocato contro di lui, è stato uno dei migliori match della mia carriera, ma è stato anche una delle partite finite peggio.

Giocare con Rafa a Parigi è diverso, le sue palle arrivano all’improvviso a qualche km/h più veloci. I suoi piedi diventano più veloci, è più difficile fare un vincente, soprattutto sul Philippe Chatrier che è un campo grande, dove ha molto più spazio. Probabilmente giocare contro Nadal su quel campo è una delle più grandi sfide che ci possono essere nel tennis. Sarebbe bellissimo rifarlo anche per avere un finale diverso. Sarebbe bellissimo rigiocare contro di lui, magari in un match importante, una semifinale o una finale”.

Michele Larosa

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