ATP Roma, Medvedev: "Ho cambiato la mia prospettiva. Posso giocare e vincere anche sulla terra"

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ATP Roma, Medvedev: “Ho cambiato la mia prospettiva. Posso giocare e vincere anche sulla terra”

“Il favorito?”, dice il russo, “sicuramente Novak Djokovic. Ma io mi sento bene. Sarà fondamentale la prima partita”. Niente pressione per il campione in carica Daniil Medvedev

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Daniil Medvedev - Roma 2023 (foto Francesca Micheli, Ubitennis)
 

Da Roma, il nostro inviato

E infine, il campione in carica. Quando la tavola è ormai quasi pronta, e il Foro Italico sempre più caldo (in tutti i sensi) è arrivato anche il media day dell’ultimo top player più atteso ancora mancante all’appello, Daniil Medvedev. Il n.4 al mondo, tds n.2 agli Internazionali d’Italia, ha svolto la sua ultima conferenza pre-torneo. Una conferenza scandita, con un gran sospiro di sollievo collettivo, da serenità e ottimismo da parte del russo, apparso ben pronto a scendere in campo e difendere il suo finora unico titolo su terra vinto lo scorso anno in finale su Rune.

D: “Daniil, come stai? Quali sono le tue condizioni?

Medvedev: “Mi sento bene ora. Ho avuto tre giorni di riposo a Madrid, poi sono arrivato a Roma e ho avuto modo di allenarmi con lo sparring, e ora sono pronto a giocare

D: “Parlando di infortuni. Tanti giocatori si stanno infortunando sui campi in terra? É una coincidenza?

Medvedev: “In generale gli infortuni sono sempre sono una coincidenza, personalmente so che sulla terra, per com’è fatto il mio corpo, posso stancarmi di più e quindi rischiare maggiormente infortuni. Quando gioco sul cemento mi infortuno di meno perché controllo meglio il mio corpo, qui devo forzare, devo scivolare ad esempio lateralmente o per andare a recuperare sulle smorzate. Sul cemento invece blocchi le gambe in questi spostamenti. Per il mio gioco è peggiore quindi sicuramente la terra da questo punto di vista. Tante volte mi sono infortunato a Madrid prima di Roma

D: “Hai parlato di quanto sia strano o surreale essere il campione di Roma. Ora che arrivi da campione uscente lo è ancor di più?

Medvedev: “Ad essere onesto, è fantastico. Ho visto le mie foto con la coppa, nella galleria dei campioni, ed è davvero bello. Ho cambiato la mia prospettiva sulla terra. A Montecarlo ho potuto giocare solo due partite, ma a Madrid ho giocato bene, e mi sentivo bene. Certo dispiace per com’è andata, ma non sono deluso, infortunarsi e perdere fa parte dello sport, ma ora ho la mia chance. Su terra posso ottenere grandi risultati senza essere così sorpreso come lo scorso anno

D: “Quando giochi in un torneo in cui arrivi da campione uscente, per tutta la questione ranking, punti da difendere, senti più pressione rispetto al solito?

Medvedev: “Normalmente ti direi di no, ma non ho mai difeso un titolo da nessuna parte. Forse dovrei sentirmi spaventato o sotto pressione (sorride). Quando ero giovane qualcuno mi disse che non si possono difendere i punti. Un nuovo anno è sempre un nuovo anno, continui a guadagnarne. Ora sono secondo nella Race e mi sento benissimo. Anche quando perderò i mille punti, probabilmente rimarrò il numero 4. Nella classifica di quest’anno, sono ancora il numero 2. Se continuo a giocare bene, alla fine della stagione forse posso diventare numero 2 o 3. Non sento affatto la pressione. Mi sento solo felice di aver vinto qui l’anno scorso e voglio fare bene quest’anno. Ma forse non è l’approccio giusto. Forse dovrei cambiarlo, non lo so (sorride). Per il momento non voglio cambiarlo. Mi piace essere rilassato

D: “Ti senti favorito per la vittoria finale? E se non senti di esserlo tu, allora chi lo è?

Medvedev: “Sicuramente il favorito è Novak, è la testa di serie n.1 Ma penso di esserlo anche io. Non è mai facile dopo infortuni tornare a buoni livelli, e la prima partita sarà importante per capire come sto. Se giocherò bene il primo incontro, allora sarò tra i favoriti

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