US Open interviste, Nadal: "Non ho perso io, l'ha vinta Fabio. Ho lottato fino alla fine"

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US Open interviste, Nadal: “Non ho perso io, l’ha vinta Fabio. Ho lottato fino alla fine”

US Open interviste, Fabio Fognini batte Rafael Nadal 3-6 4-6 6-4 6-3 6-4. L’intervista del dopo partita a Rafael Nadal

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Rafael Nadal - US Open 2015
 

Hai avuto la sensazione che qualcosa iniziasse ad andare diversamente tra i primi due set e gli ultimi tre?
Ha giocato alla grande. Non è un match che ho perso io, anche se ho avuto le mie occasioni. E’ un match che ha vinto lui. Quindi accetto la sconfitta. Non sono felice che lui abbia giocato meglio di me ma è ciò che è accaduto. È lui che ha giocato meglio di me, giusto? Io non ho giocato male, ho giocato un match normale ma non è bastato. Quindi ciò non mi fa piacere. Ma accetto che lui oggi sia stato più bravo di me.

Hai avuto problemi alle gambe, crampi?
No. Tutto ok.

Una curiosità, quando eri sempre sotto di un break nel quinto set e poi recuperavi, quali erano le tue sensazioni?
Ho combattuto fino all’ultimo punto, sempre, ho avuto un buon approccio. Non è bastato per vincere oggi. Quest’anno ho perso un paio di partite come questa. La cosa positiva, ad ogni modo, è che la mia mente mi abbia permesso di lottare fino alla fine come ho fatto durante tutta la mia carriera. Cosa che quest’anno spesso non è successa. Per cui  sono felice per questo. Sono contento per il pubblico, avevo un gran supporto. Semplicemente un’emozione speciale essere in campo con quel sostegno. Mi ha fatto molto piacere. Ho cercato di combattere fino all’ultima palla. Credo di averlo fatto ma oggi non è bastato.

Che programmi hai per il resto della stagione?
Probabilmente la Coppa Davis e poi Pechino, Shangai, Basilea, Parigi.

Londra?
Non te lo posso dire adesso. Ancora non so se riesco a qualificarmi.

Questa sconfitta è più pesante di altre?
No. È un’altra sconfitta. Non più difficile. Come ho detto, la mia mente mi ha consentito di combattere fino alla fine. Era qualcosa che mi mancava da un po’, quella sensazione di essere in partita. A causa del nervosismo, per l’ansia che ho avuto per un bel po’ in questa stagione, non sono stato in grado di farlo. Non ero in grado di combattere come ho fatto oggi. Per cui per me è un progresso. La prendo come una cosa positiva e so cosa devo fare. Ci lavorerò.

È la prima volta negli ultimi 11 anni che non vinci un torneo del Grande Slam. Che significato ha per te?
L’unica cosa che ha senso è che ho giocato peggio che negli ultimi 10 anni. Questa è la realtà. Comunque per me è stato straordinario vincere 10 anni di seguito un torneo del Grande Slam. Non credo nessun altro lo abbia fatto. Puoi immaginare quanto sia difficile farlo. Accetto che questa non era la mia stagione e continuo a combattere fino a fine stagione per finire in maniera positiva. Finire la stagione con la sensazione di aver migliorato qualcosa dall’inizio della stagione, questo è quello che credo di fare. Credo di avere delle buone basi adesso. Come ho detto, la cosa positiva è che non sto giocando dei match terribili come ho fatto ad inizio stagione. Quando perdo, perdo a causa del mio avversario che mi batte, non perché lo perda io il match, come ho fatto tante volte ad inizio stagione. Questo è un progresso per me, per cui posso partire da qua adesso. Questo è un punto di inizio. So cosa devo fare e ci lavorerò.

Hai perso tre volte con Fabio, per cui lo conosci molto bene. Ha fatto qualcosa in particolare che ti ha sorpreso questa sera? Non ho mai visto qualcuno mettere a segno 70 vincenti contro di te.
Probabilmente sono più lento. Non so (sorride).

Qual è la tua idea in proposito?
Non so. È un giocatore con grande talento, con colpi grandiosi, ne ha giocati alcuni sorprendenti. Ma quello che io sto facendo peggio è giocare peggio di come ho fatto negli ultimi anni. È così. Possiamo parlare per un’ora cercando un ragione. Ma lo sport per me è semplice: se giochi con meno sicurezza e colpisci la palla senza far male all’avversario, cosa che credo dovrei fare, allora loro hanno possibilità di attaccare. Sto giocando con un po’ meno errori adesso. Ho migliori sensazioni sulla palla. Adesso mi resta da ritrovare la velocità, quella maggior velocità di palla, per il vincente. Voglio difendere, difendere un po’ più profondo e colpire vincenti con maggiore facilità. È stato difficile per me trovare i vincenti questa sera. Ma è così. Non una grande storia. Bisogna solo migliorare piccole cose che fanno una grande differenza.

Ti senti più lento?
No. Stavo scherzando.

Dici di sentirti bene a livello mentale adesso. Cosa senti di diverso? Cosa non va ancora bene come vorresti?
Se colpisci la palla un po’ meno profondo, l’avversario ha più spazio. Se colpisci la palla con meno sicurezza, non c’è il solito topspin. Se colpisci meno profondo, correrai più lento. Ma non è proprio così, è l’avversario che colpisce la palla prima e sembra che sei più lento, giusto? È facile da capire, facile da spiegare, difficile da cambiare. Ma ci proverò.

Tiger era nel tuo box. Avete lo stesso numero di successi major e ESPN ha fatto un sondaggio su chi vincerà prima il 15°, tu o Tiger. La nuova generazione sta venendo fuori nel golf e nel tennis. Chi ha più possibilità di vincere il 15°, tu o Tiger?
Spero che l’anno prossima accada per entrambi. È stato un grande onore per me avere Tiger nel mio box. Come sportivo per me è un grande esempio. Il suo atteggiamento sui campi da golf per è sempre stato di grande ispirazione . Quando lo vedevo giocare, quando vedevo il suo atteggiamento in campo, osservavo gli occhi quando stava per colpire, quando doveva colpire colpi difficili, decisivi. È molto particolare. Non vedo molti sportivi colpire con quella sicurezza, con quella intensità di sguardo quando c’è un momento importante. Per questo per me è un grande esempio ed una grande fonte di ispirazione. Io non ho idoli. Ma per me è lui la cosa più simile ad un idolo.

 

La traduzione delle dichiarazioni di Nadal alla stampa spagnola (da New York, Vanni Gibertini)

“Non sono stato io a perdere, è stato lui a vincere. Credo di aver giocato un po’ meglio rispetto alle ultime uscite, anche se avrei potuto servire meglio di come ho fatto. Ho sbagliato un po’ di più in tutti i settori, e purtroppo cose come queste fanno la differenza. Purtroppo lui è stato migliore di me stasera, ma questo è lo sport, e bisogna accettarlo.”

“Sono felice di aver giocato a questo livello, perché non era mai capitato in tutto il resto di questa stagione.”

“Quello che la stampa dice di me non ha alcun effetto sulla mia fiducia, sulla mia condizione mentale. Credo di aver abbastanza esperienza per sapere come affrontare situazioni di questo tipo. Il mio lavoro non è preoccuparmi di quello che si dice di me, ma è quello di cercare di migliorare le cose che non vanno. I grandi risultati si conseguono con piccoli progressi quotidiani.”

“Il trend del mio gioco è positivo, sto migliorando. Sto lavorando sulla parte nervosa e su come gestire l’ansia durante le partite. Ora non provo lo stesso livello di ansia durante i match rispetto a quanto era accaduto nel resto della stagione.”

“Oggi sono stato aggressivo, senza però avere una buona qualità di palla. Quando sono in una posizione di vantaggio e non riesco a chiudere il punto, vuol dire che la qualità dei miei colpi non è quella che dovrebbe essere. Ed è su questo che devo lavorare.”

“Se tutto rimane com’è ora, andrò in Danimarca per la Coppa Davis.”

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