Dai Camila, resta così anche di domenica (Valesio). Giorgi, rimonta esaltante. Errani va ko e riapre tutto (Giorni). La Giorgi ci lancia, la Errani frena. A Marsiglia è 1-1 (Cocchi)

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Dai Camila, resta così anche di domenica (Valesio). Giorgi, rimonta esaltante. Errani va ko e riapre tutto (Giorni). La Giorgi ci lancia, la Errani frena. A Marsiglia è 1-1 (Cocchi)

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Dai Camila, resta così anche di domenica (Piero Valesio, Tuttosport)

Dopo una bella prestazione di sabato, oggi Camila Giorgi è chiamata ad una dose di superlavoro. Dovrà infatti sostenere una sorta di esame di maturità, proprio nel giorno in cui le scuole sono chiuse per tutti gli altri. Prova d’esame: la candidata dimostri di aver raggiunto un tal livello di maturità da reggere lo stress di un confronto di Fed Cup per due giorni di fila, non come successe nelle sciagurate giornate di Genova, un anno fa. La prova è particolarmente significativa perché, qualora fosse superata, comporterebbe l’ascesa di Camila al ruolo di neo-leader della squadra azzurra. Il che è esattamente ciò che si augura Corrado Barazzutti, che comunque ieri ha messo in essere l’altro miracolo richiesto: aiutando Camila a ritrovare il filo dopo un primo set disastroso e portandola poi a giocare altre due frazioni di grande sostanza e palesando grande autorevolezza contro Kiki Mladenovic. Se Camila oggi dovesse svolgere bene il suo compito e disfarsi pure di Caroline Garcia (ieri giustiziera di Sara Errani) il suo ruolo di neo-leader azzurra sarebbe una certezza, quella di cui Barazzutti, la squadra e l’intero tennis azzurro hanno dannatamente bisogno. In teoria la n.1 azzurra sarebbe Sara Errani. Ma Sara attraversa una fase involutiva del suo tennis. Nulla di drammatico: l’anno scorso di questi tempi, tanto per citare un esempio, la sua ex sodale di doppio Roberta Vinci era immersa in una crisi profonda dalla quale qualcuno riteneva non sarebbe più emersa. Poi l’anno è finito come sapete: con Roby intenta a distruggere palla su palla il sogno slam di Serena Williams. Sara oggi corre e s’imbestialisce ma tira corto e mostra segni di cedimento quando la tensione sale. Lo sguardo con cui si è allontanata dal campo dopo aver perso il match conto la Garcia (ed aver avuto comunque la possibilità di trascinarlo almeno al terzo) ha detto molto del suo attuale stato d’animo. Ci vorrà tempo e Sara dovrà ritrovare dentro di sé quelle certezze interiori che l’hanno portata alla finale di Roland Garros. Nel frattempo però c’è la Francia da battere. E se Corrado Barazzutti oggi scegliesse di schierare in singolare la Schiavone contro la sparacchiona Mladenovic? In pratica non farebbe altro che restituire alla Mauresmo la pariglia: a Genova un anno fa l’astuta Amelie la domenica mise da parte la Cornet e, schierando proprio la Mladenovic, cambiò volto al match. Compiendo tal coraggiosa scelta Corrado avrebbe una Errani pronta per l’eventuale doppio decisivo. E cosa voglia dire per una sparacchiona francese trovarsi contro la Schiavone in Fed Cup è facilmente intuibile da tutti. A proposito di doppio, vale la pena soffermarsi un attimo su quando sta succedendo a Mosca: la Russia ha perso entrambi i singolari contro l’Olanda di Kiki Bertens e della non troppo conosciuta Hogenkamp che dopo quattro ore di gioco (nuovo record per la Fed) ha battuto la Kuznetsova. La conseguenza di tutto ciò che molto probabilmente sua maestà Sharapova (che aveva accettato la convocazione solo per poter ottenere il pass per Rio ma senza alcuna intenzione di emettere un goccia di sudore) dovrà svestire la tuta e correre in soccorso della causa anziché applaudire le compagne dalla panchina. Che beffardo, il destino.

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Giorgi, rimonta esaltante. Errani va ko e riapre tutto (Alberto Giorni, Il Giorno)

Tutto è ancora aperto. Se l’anno scorso a Genova non era bastato il 2-0 nella prima giornata per passare il turno, adesso le azzurre non corrono il rischio di sentirsi già qualificate. Ci si aspettava una sfida equilibrata e l’1-1 tra Italia e Francia nei quarti di Fed Cup è la conferma, con la particolarità dei successi delle numero 2, Camila Giorgi e Caroline Garcia; come spesso accade in questo tipo di competizioni, le classifiche contano fino a un certo punto. Oggi si riparte da Errani-Mladenovic e Giorgi-Garcia, più l’eventuale doppio che è il punto forte delle francesi (visto che noi non abbiamo Roberta Vinci). E’ fortemente consigliato vincere entrambi i singolari. Sul veloce indoor del «Palais des Sports» di Marsiglia, ieri ha brillato la stella della Giorgi, tanto talentuosa quanto imprevedibile, impostasi su Kristina Mladenovic con un andamento da montagne russe: 1-6, 6-4, 6-1. Nella prima fase, il duello tra picchiatrici da fondocampo è stato un monologo della transalpina, ma Camila come al solito non si è preoccupata del punteggio. All’inizio del secondo set, come niente fosse, ha ripreso a cercare un vincente dopo l’altro ribaltando il match. Grazie anche a un onesto giudice di linea che ha chiamato due falli di piede alla giocatrice di casa, sul 4-5 del secondo parziale e all’inizio del terzo. La Mladenovic si è deconcentrata commettendo poi due doppi falli in entrambe le occasioni e la Giorgi con merito ha chiuso dominando. «Dopo un inizio difficile ho trovato il ritmo e mi sono espressa al meglio — il commento di Camila, seguita come sempre dal papà-coach Sergio —. Nel primo set ero lenta poi, seguendo anche i consigli di Corrado, mi sono sbloccata». A volte la aiuterebbe una gestione più tattica delle partite, senza cercare continuamente il colpo risolutivo, ma lei va avanti per la sua strada: «Giocherò sempre in questo modo. Chiedete a qualunque giocatrice se ha un piano B, vi risponderà di no. Se una è attaccante da fondo, non è che all’improvviso si mette a fare servizio e volée». La Mladenovic non l’ha presa bene: «Non voglio cercare scuse, pero non ho mai commesso un fallo di piede in carriera e qui me li hanno chiamati: non è normale giocando in casa in Fed Cup». Niente da fare invece per Sara Errani, che certifica il negativo avvio di stagione. La romagnola non è riuscita a trovare le contromisure al gioco aggressivo della Garcia ed è stata sempre costretta a inseguire. Nel secondo set ha recuperato da 1-3 a 3-3, ma alla fine ha ceduto 6-3, 7-5 e la francese ha festeggiato l’ultimo ace con l’esultanza dell’aeroplanino. Cautamente soddisfatto Corrado Barazzutti: «E’ ancora tutta da giocare. Peccato per Sara che poteva portare a casa il secondo set. Riguardo a Camila, è normale che fosse tesa, poi ha ritrovato i suoi colpi: bene così».

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La Giorgi ci lancia, la Errani frena. A Marsiglia è 1-1 (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Non potrebbero essere più diverse, Camila e Sara, il caffè e il tè, i 100 metri e i tremila siepi. Poli opposti di una Nazionale azzurra che chiude la prima giornata di Fed Cup a Marsiglia tra Italia e Francia sull’1-1. Con la Giorgi che, in rimonta sulla numero uno francese Kiki Mladenovic, porta a casa un primo punto che sembrava impossibile dopo il 6-1 subito nel primo set. Con la Errani che è sempre a un passo dall’agganciare Caroline Garcia ma alla fine deve arrendersi in due set. Per dare un’idea sulla differenza tra le due azzurre basta un dato: Camila ha impiegato 1 ora e 44 minuti per battere in tre set la stangona francese, Sara appena tre minuti in meno per arrendersi in due. Non si può dire siano state belle partite, con tanti errori da una parte e dall’altra. Camila comincia un po’ tesa, il tifo francese si fa sentire con trombe, canti e tamburi e il primo set vola in mezz’ora tra gratuiti e una percentuale minima di prime palle in campo. Ma la reazione dell’azzurra è inaspettata, soprattutto per la francese. Kiki va pian piano diminuendo di rendimento, soprattutto al servizio che è arrivato nel primo set fino ai 197 km orari. Poi cede anche emotivamente: una serie di 12 punti consecutivi della Giorgi nel secondo set sgretola le sue sicurezze e, dopo aver ceduto il secondo parziale per 6-4, nel terzo set conquista un solo game. «Sono partita male — è il commento di Camila — ma poi ho iniziato a giocare il mio tennis e tutto è cambiato. Non chiedetemi se ho un piano B, io ho il mio gioco e continuerò a farlo fino a che non mi ritirerò, come avete visto funziona». La Errani, che sta attraversando un momento di flessione, soprattutto a livello mentale, subisce molto l’aggressività della Garcia. Sara non riesce a ingranare, converte solo due delle sei palle break conquistate, a differenza della rivale che ne mette a frutto quattro su cinque. Garcia va subito in vantaggio 2-0, ma la Errani recupera, ed è decisivo in negativo il servizio perso nel sesto game. Nel secondo set Sara cede ancora la battuta in avvio, la Garcia arriva al 3-1 ma la romagnola, rianimata, rientra con forza fino al 5-5. Purtroppo l’ultimo sforzo non è sufficiente e la francese porta a casa il match infilando due game consecutivi. «Non è che mi manchi la voglia — dirà la Errani dopo il match — la maglia azzurra mi carica e mi esalta, è che non sempre il tennis ti segue in quello che vuoi fare». Oggi le tocca Kiki Mladenovic: «Devo cancellare la sconfitta e ricaricarmi, la sfida con lei sarà simile a quella con Garcia: lei serve bene e spinge molto da fondo campo. Tocca a me alzare il livello». Ancora tutto aperto nella giornata di oggi che decreterà chi passerà ai quarti di finale e chi dovrà affrontare lo spareggio per non retrocedere. Il capitano Corrado Barazzutti mantiene la calma: «Sarà molto importante il match della Errani. Sara può alzare di gran lunga il livello del suo tennis e giocare molto meglio, deve trovare continuità e sono sicuro che ha tutte le qualità per battere la Mladenovic». Dall’altra parte della rete, Amelie Mauresmo la pensa più a meno allo stesso modo: «Kiki deve ritrovare la serenità dopo la sconfitta con la Giorgi; questa partita non deve lasciare strascichi. Ovvio che avremmo preferito essere avanti 2-0 ma possiamo farcela, le ragazze sono pronte». Anche le nostre. Allez.

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