ATP Montecarlo interviste, Roger Federer: "È stato un buon match, era importante tornare a giocare"

Interviste

ATP Montecarlo interviste, Roger Federer: “È stato un buon match, era importante tornare a giocare”

ATP Montecarlo quarti di finale. J.W. Tsonga b. R. Federer 3-6 6-2 7-5. L’intervista del dopo partita a Roger Federer

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Come reagisci a questa sconfitta? Qual è la tua visione del match?
Penso che ci siano stati molti punti di svolta. Non so perché. Forse avevamo entrambi degli alti e bassi. Abbiamo avuto un paio di game in cui ci siamo regalati il servizio a vicenda. Io mi sono tenuto stretto il primo set, lui il secondo. Nel terzo siamo stati molto vicini. Forse ho avuto una piccola possibilità nel primo game. Il game in cui ho perso il servizio è stato un game brutto perché penso di aver avuto tre dritti in cui ero in una buona posizione e alla fine ho perso tutti e tre i punti. È stato un buon torneo, una buona partita. Esattamente quello che speravo e anche più. Quindi sono molto felice.

Il direttore del torneo di Estoril ha detto che ti avrebbe tenuto una wild card fino all’ultimo momento. Stai pensando di andar lì o a Madrid?
Sicuramente non giocherò le prossime settimane. E per Madrid deciderò tra circa 10 giorni. Per Roma deciderò tra 15 giorni.

Nel terzo set eri a due punti dal match.
Sì? Non sapevo fossi così vicino (Sorride). 15-30? Non importa comunque.

In quel momento hai pensato che potevi vincere il match?
Si, ho pensato che avrei vinto il match forse dopo il primo set. Ho pensato che avrei vinto il match forse all’inizio del terzo set. Ma questo non importa veramente. È stato un buon match. È stato bello giocare un match intenso. Sono felice di come ha risposto il mio corpo. Ci sono state tante cose buone questa settimana e per me è tutto positivo. So dove sono ora. Spero che il ginocchio e il mio corpo siano in buone condizioni nei prossimi giorni. Se sto bene potrei allenarmi domani per abituare il mio corpo al ritmo del gioco, magari quattro giorni di fila ad alti livelli. Se sento che ho bisogno di una pausa il team mi dirà di riposarmi. Vedremo domani.

È più importante che sei stato in grado di giocare due ore e dieci minuti senza problemi rispetto al risultato di oggi?
Numero uno, è importante giocare un torneo dopo aver subito un intervento chirurgico. Numero due è stato buono giocare una partita, è stato buono avere una partita con un po’ di riposo e poi giocare di nuovo. È stato buono giocare due ore e dieci minuti oggi.

Ci hai detto che ti sei opposto all’intervento in tutti i modi fin quando non sei stato costretto a farlo. Ora hai cambiato idea riguardo a questo? Nel caso in cui fossi costretto a prendere una decisione, lo faresti facilmente o no?
Penso che dipenda da quale sia la diagnosi del dottore. Operarsi penso che sia sempre l’inizio della fine. Lo credo ancora. Se posso evitarlo, lo faccio. Dovrei operarmi per divertimento? Non ci vedo niente di divertente in questo.

Uscire da un torneo in cui Djokovic è stato eliminato è per te la stessa cosa?
Sì, la stessa cosa. Non importa.

Contro Jo, pensi di aver perso anche perché eri un po’ stanco?
Non lo so. E’ stato difficile per me capire il suo gioco perché ero impegnato a fare il mio. Non so se lui è felice o no di questa partita o se non è contento di come ha giocato. Ma non cambia per me. So di aver avuto dei buoni momenti. Sappiamo che è in grado di essere molto aggressivo con il dritto e con il rovescio e può servire bene per molto tempo. Penso che avrei potuto far meglio nel terzo set sulla risposta. Ma analizzerò meglio cosa ho fatto con il mio coach. Mi dovrà dire se avrò bisogno di sistemare qualcosa. Ma sono molto felice di come ho giocato. Il rovescio funzionava bene, il dritto c’è. Forse il servizio ha qualche alto e basso. Specialmente sulla terra dove più palle tornano indietro. Ma sono molto soddisfatto della mia performance.

Traduzione di Alessandra Montenero

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