Kvitova: "La favola è finita, si torna alla normalità"

Interviste

Kvitova: “La favola è finita, si torna alla normalità”

Roland Garros, secondo turno: [Q] B. Mattek-Sands b. [15] P. Kvitova 7-6(5) 7-6(5). L’intervista del dopo partita a Petra Kvitova

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Come giudichi il tuo ritorno? Cosa ti aspettavi dal tuo gioco e qual è il bilancio effettivo?
Devo dire di essere sorpresa del mio livello, anche se ho perso. È stata una bella battaglia, ma nel tie-break ho patito la mancanza di match giocati. Per il resto, tutto bene. Non ho avuto molto tempo per allenarmi, ma sono felice di essere tornata.

Senti di essere tornata alla solita routine, fatta di vittorie e sconfitte?
È strano. Sono seccata per la sconfitta. Volevo vincere. Non è che sia qui solo per parlare con voi. Cosa che trovo piacevole (sorride). Ho combattuto e molto. Ma alla fine non ero dispiaciuta quanto mi capita normalmente. Prevale ancora la contentezza per il ritorno alle competizioni. Ora, la favola è finita, tornerò alla normalità e mi concentrerò sul mio tennis e su tutto ciò che mi aiuti ad alzare il livello.

A proposito di intensità e voglia di competere, ti sei sorpresa quando hai lanciato la racchetta dopo un doppio fallo?
Sì, ero furiosa (ride). Non credo che mio padre abbia apprezzato. Ho lottato duramente, potevo allungare il match, ma sfortunatamente non ci sono riuscita. E comunque abbiamo giocato per due ore e mi sentivo un po’ stanca. Ero motivata, il che è un bene. E il lancio di racchetta dimostra che ero arrabbiata con me stessa. Due doppi falli nel tie-break non sono il massimo. Devo migliorare, ma non ho allenato molto il servizio, quindi la cosa va accettata. Proverò ad alzare ancora il mio livello e a lottare più duramente. Ma non so dove arriverò.

Sei stata sostenuta molto dal pubblico qui al Roland Garros. Cosa hai provato?
C’era un’atmosfera incredibile sul campo 1, anche per Beth (Mattek-Sands ndt). Lo stadio era pieno e il tifo è stato molto acceso.

Guardandoti indietro, cosa ti è mancato in questi mesi? Colpire la palla, la competizione, la lotta?
La lotta no. Sicuramente il gioco. Stare in campo, ragionare su cosa piaccia o possa dare fastidio alla mia avversaria. Amo questo gioco sin da bambina. E poi, ovviamente, alcuni aspetti del tour, gli amici con cui parlare negli spogliatoi. E la sensazione che ti dà la vittoria.

Hai vinto Wimbledon due volte. Quanto è importante per te la preparazione per questa edizione?
Beh, venire al Roland Garros rientra nella preparazione per Wimbledon. Anche grazie a questo, tornare lì dovrebbe essere un’esperienza più rilassante. Non vedo l’ora, là ho i ricordi più belli della mia carriera. Penso che il mio gioco si adatti molto bene all’erba. Affitteremo una casa nel Wimbledon Village come gli altri anni. Sono davvero felice di non saltare questo torneo. Almeno spero.

Quale sarà la tua tabella di marcia pre-Wimbledon? Birmingham? Eastbourne?
Non lo so davvero. Tutto dipende da come reagirà la mano. Se tutto andrà bene, io e il mio team ci metteremo intorno a un tavolo per pianificare i tornei di preparazione.

Andrea Ciocci

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