Wimbledon, la mappa geografica degli ottavi

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Wimbledon, la mappa geografica degli ottavi

Scattano gli ottavi di finale. Il bilancio delle nazioni presenti nella seconda settimana dei Championships: Italia assente (in)giustificata

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Si è conclusa la prima settimana dei Championships. Non è mai piovuto e un sole cocente ha scaldato Londra e la sacra erba di Church Road al punto che, secca e scivolosa, ha spesso giocato brutti scherzi agli atleti. In primis alla povera e sfortunatissima Bethanie Mattek-Sands. Ieri, in un video sul suo profilo facebook, Bethanie ci ha tenuto a ringraziare i fans e i colleghi per tutto l’affetto e il supporto ricevuti, informando al contempo dell’entità dell’infortunio. Si tratta di rottura del tendine rotuleo con conseguente lussazione della rotula del ginocchio destro. Ora per “Beth” sono previsti ulteriori accertamenti e l’intervento chirurgico a New York. In bocca al lupo!

Il torneo della prima settimana  ha visto inoltre comeback inaspettati, performance confermate e alcune sorprese. Ma la prima grande notizia è che, per la prima volta dal 2014, tutti i Fab Four accedono al secondo lunedì del torneo. Se nella maggior parte degli otto match maschili, il pronostico è possibile, negli otto incontri del tabellone femminili non spiccano giocatrici particolarmente favorite.  E allora, nella pausa di questa middle sunday londinese, tra una passeggiata nei verdi parchi londinesi e una tazza di tè alle cinque, diamo uno sguardo alla mappa geografica degli ottavi di finale che si disputeranno lunedì.

L’assenza dell’Italia

Nessun italiano in gara nel secondo lunedì di Wimbledon. Gli unici due azzurri approdati al terzo turno, Fabio Fognini e Camila Giorgi, venerdì sono stati fermati rispettivamente da un Andy Murray che si è ricordato di essere campione uscente e n. 1 del mondo nei momenti topici e dalla regina 2017 del Roland Garros, Jelena Ostapenko che, nonostante Camila abbia servito per entrambi i set sul 5-3, ha mostrato la differenza tra un’ottima giocatrice e una campionessa slam.

Tra le ragazze avanza l’Europa dell’Est

Uno sguardo al tabellone femminile e salta all’occhio che saranno ottavi prevalentemente europei, con una prevalenza dei paesi dell’est. Non è una sorpresa perché le nazioni dell’est e balcaniche da anni primeggiano nel tennis e non solo; tuttavia, sempre più onore alla Croazia che, con i suoi “soli” 4, 5 milioni di abitanti, continua ad essere una fucina di talenti, vanta un continuo ricambio generazionale e un movimento in grande salute. E lo stiamo vedendo a Wimbledon (e non solo) in cui la tennista di Dubrovnik Ana Konjuh – 19 anni e n. 29 del mondo – e l’outsider Petra Martic, 26 anni, originaria di Spalato e n. 135 WTA, lunedì incontreranno rispettivamente Venus Williams e la slovacca Magdalena Ribarikova (87 Wta).

Scontro generazionale – diciotto anni di differenza! – da non perdere, dunque, quello tra la Konjuh e Venus. Il nuovo che avanza di fronte alla fuoriclasse 37enne, cinque volte campionessa di Wimbledon. La maggiore delle sorelle Williams è dunque insieme a Coco Vandeweghe (semifinalista l’anno scorso) una delle due rappresentanti Usa; due… forse ancora un po’ poco, se pensiamo alla vastità degli States rispetto ad altre micro-nazioni (geograficamente parlando) ancora presenti in tabellone. Coco affronterà Caroline Wozniacki che fa ancora sognare la Danimarca, nell’attesa di uno slam a cui Caroline ci è andata già due volte molto vicina. A parte Croazia e America, tutte le altre nazioni approdano agli ottavi con una sola portabandiera. La Francia schiera la sempre più promettente Caroline Garcia, per la Gran Bretagna corre Johanna Konta (avversaria della francese); c’è la Spagna, che spera di “ritrovare” Garbiñe Muguruza e la Germania, che  ritrova in campo Angelique Kerber, in un derby tra ex campionesse slam. Tutte le altre protagoniste del lunedì provengono dall’est: Radwanska (Polonia) se la vedrà con la Kuznetsova (Russia); Caroline Wozniacki è danese, certo, ma di origine polacca (così come la Kerber).  Poi largo alla Lettonia con Jelena Ostapenko, all’Ucraina grazie ad Elina Svitolina, alla Bielorussia con Victoria Azarenka, alla Romania per la presenza della finalista del Roland Garros Simona Halep e alla Slovacchia, con Magdalena Ribarikova.

Ottavi maschili, geografia estesa

Per quanto riguarda il tabellone maschile, la scacchiera delle nazioni è molto più estesa, anche se sono Francia e Spagna ad avere il numero più alto di portabandiera. Ricordiamo nuovamente che ritroveremo per la prima volta dal 2011 Gran Bretagna, Spagna, Serbia e Svizzera allineate negli ottavi con i celebri Fab Four. Per i “galletti” d’Oltralpe ci saranno due veri e propri outsider slam: Benoît Paire (46 ATP) e Adrian Mannarino (51 ATP), rispettivamente impegnati con il britannico Andy Murray e il serbo Novak Djokovic. Per la Spagna scenderanno in campo Rafa Nadal e Roberto Bautista Agut . Per loro, dall’altra parte della rete, ci sarànno rispettivamente il lussemburghese Gilles Muller e ancora la Croazia, con il campione dello US Open 2014 Marin Cilic. Tra gli uomini generalmente la presenza di giocatori dell’est è un po’ meno frequente rispetto al tennis femminile. Spicca però la Bulgaria grazie a Grigor Dimitrov – che se la vedrà con Federer; la Repubblica Ceca con Tomas Berdych, che avrà di fronte il nuovo che avanza, l’austriaco Dominic Thiem e la Serbia con Novak Djokovic opposto a Mannarino. Nel draw maschile abbiamo inoltre gli Usa di Sam Querrey e il Canada di Milos Raonic (di origine montenegrina) impegnato con il più piccolo dei fratelli Zverev, Sascha (di origine russa). Entrambi stanno confermando il buon rendimento dell’anno scorso a Church Road. Ricordiamo che Querrey aveva fatto sensazione estromettendo al 3° turno l’allora n. 1 del mondo Novak Djokovic e Raonic approdava alla sua prima finale slam, poi persa con Murray. Anche il continenete africano giunge al secondo lunedì di Wimbledon con le belle performance del tennista di Johannesburg Kevin Anderson. Kevin sarà impegnato nel derby tra “giganti” con Sam Querrey.

Negli ottavi del tabellone femminile si annoverano dunque 14 nazioni, a fronte delle 13 presenti agli ottavi del Roland Garros. 9 delle 16 tenniste che accedono al Manic Monday hanno disputato il quarto turno anche a Parigi: Venus Williams, Jelena Ostapenko, Petra Martic, Elina Svitolina, Caroline Wozniacki, Simona Halep, Caroline Garcia, Garbiñe Muguruza e Svetlana Kuznetsova. Tra le “outsider”, ritroviamo Martic e Garcia, che confermano il loro stato di forma e la costante ascesa. Ma continuano ad impressionare per costanza anche le “veterane” Venus e Sveta e non dimentichiamo che Venus Williams ha disputato anche la finale agli Australian Open.

Nel draw maschile, come per le ragazze, abbiamo ancora 14 nazioni a fronte delle 13 a Porte d’Auteil. Si confermano Andy Murray, Kevin Anderson – decisamente in grande fiducia –  Marin Cilic, Milos Raonic, Roberto Bautista Agut, Rafa Nadal, Dominic Thiem e Novak Djokovic. Al quarto turno del Roland Garros spiccava la presenza della Spagna con ben 5 portabandiera su 16, aspetto alquanto prevedibile considerata la nota predilezione per la terra da parte dei  tennisti iberici.

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