Berlocq riprende l'Italia. L'Argentina prova la rimonta (Cocchi), Coppa Davis, Lorenzi si arrende al quinto (Rossi), Lorenzi, resa nella bufera (Viggiani)

Rassegna stampa

Berlocq riprende l’Italia. L’Argentina prova la rimonta (Cocchi), Coppa Davis, Lorenzi si arrende al quinto (Rossi), Lorenzi, resa nella bufera (Viggiani)

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Rassegna a cura di Daniele Flavi

 

Berlocq riprende l’Italia. L’Argentina prova la rimonta

 

Federica Cocchi, la gazzetta dello sport del 6.02.2017

 

E meno male che doveva essere poco più di una formalità. L’Italia si fa rimontare nel primo turno di Coppa Davis contro l’Argentina a casa sua, al Parque Sarmiento di Buenos Aires e ora siamo 2-2. Che fatica, che ansia, sudore e tachicardia, e nemmeno un lieto fine. Paolo Lorenzi perde contro Carlos Berlocq, l’argentino che non ti aspetti. Perché non avrebbe dovuto esserci, perché è entrato all’ultimo per sostituire Horacio Zeballos infortunato. E oggi è tutto da rifare, toccherà a Fognini contro l’ex promessa Guido Pella (precedenti 1-1) tentare di portarci ai quarti, in trasferta contro il Belgio dal 7 al 9 aprile. E’ stato Charlie, 34 anni venerdì, a compiere il miracolo. All’esordio aveva strappato un set a Seppi, nel doppio di sabato con Leo Mayer, quello che valeva il match point per l’Italia, ha infranto i nostri sogni di rapido successo piegando al quinto Bolelli e Fognini. E ieri ci ha fatto lo sgambetto, complice Paolo Lorenzi, che ha avuto momenti di vuoto prima pericolosi, poi letali. Una giornata interminabile, con due interruzioni per pioggia, un vento fortissimo che ha messo a dura prova anche la forza del Quattro ore e 14 á gioco. Il pubblico argentino, arrivato per spingere l’albiceleste al ribalto-ne, al passaggio del turno. Loro sono i campioni in carica. Anche se privi di Del Potro, condottiero della squadra, e senza il numero 2 Delbonis, bisogna difendere l’orgoglio e la maglia. Fino ad ora ci sono riusciti. Servirà il migliore Fognini, il condottiero che si esalta nella battaglia, per compiere l’impresa. IL MATCH Berlocq, che nelle prime due giornate è stato in campo oltre sette ore, parte subito bene procurandosi una palla-break al secondo gioco ma non la capitalizza. Nel terzo gioco è Paolo Lorenzi, ad avere tre chance consecutive per strappare il servizio a Charlie, ci riesce al secondo tentativo. L’azzurro si porta sul 3-1, poi va 4-2, ma nell’ottavo gioco vacilla, il vento e la pioggia lo disturbano, cede il servizio rimette in corsa l’argentino che si porta sul 44.11 vento si fa sempre più forte e la pioggia battente, arriva la prima sospensione che durerà per quasi due ore e mezza. Al momento di riprendere, l’azzurro riesce a chiudere il set 6-4.11 vantaggio fa ben sperare, ma il colpo di scena è dietro l’angolo: in partenza Berlocq salva due palle-break, nel terzo Lorenzi riesce a portarsi avanti. Berlocq e il pubblico sembrano esaltarsi nel dramma, e si torna pari sul 2-2. Lorenzi però si perde, fatica a trovare profondità, e nel decimo game con un doppio fallo concede due set-point a Berlocq: cancella il primo con uno smash ma sul secondo, l’argentino passa. 11 terzo set è un soffio, con Lorenzi che perde 6-1 con la bellezza di 14 gratuti. Tutto da rifare, dentro o fuori, nel quarto parziale Paolo si ritrova, segna 1’84% di punti con la prima e sale fino a 4-1. La pioggia torna a battere forte, si torna negli spogliatoi per un’altra ora, al rientro Lorenzi conquista il set. Si va al quinto, altra sofferenza, altra speranza. Ma Lorenzi non c’è. Non entra in partita, non vede gli angoli, non riesce a fare il gioco mentre Berlocq spinto dalla torcida gioca a fare il fenomeno e chiude 6-3 il set con tanto di maglietta strappata alla Hulk dopo 4 ore e 14 di gioco. fitto sbagliato, tutto da rifare. Stavolta senza appello.

 

Coppa Davis, Lorenzi si arrende al quinto

 

Paolo Rossi, la nuova sardegna del 6.02.2017

 

Una sfida infinita, questa del primo turno di Coppa Davis 2017 con scambi lunghissimi e game che si sono risolti agli eterni vantaggi. Alla fine l’Italia non ce l’ha fatta e Paolo Lorenzi si è dovuto arrendere all’argentino Carlos Berlocq. Ma il match si è protratto sino al quinto set, e si è risolto con un sudatissimo 6-4, con Lorenzi che ha rischiato di agguantare l’avversario sul 5-5. A Buenos Aires, dopo due giorni di grande caldo, è arrivato vento forte e, soprattutto, pioggia. Cosa che ha costretto Paolo Lorenzi e Carlos Berlocq a giocare a sprazzi, rovinando la prestazione dell’italiano, non a suo agio su un campo diventato sempre più pesante con il passare del tempo. Eppure il senese ci ha provato, portando a casa il primo set (6-4). Ma Berlocq ha saputo cambiare il suo gioco costringendo l’azzurro sulla difensiva che, comunque, non ha mollato e trascinato il match al quinto set. Ma, perduto il servizio, non è più riuscito a contenere l’argentino che ha dunque pareggiato i conti della sfida 2-2. Non c’era più tempo per un altro match, cosl Pella-Fognini, che deciderà l’esito di ntina-Italia, si gio. . . chera oggi alle 15 (diretta su Supertennis). Nessuno se l’aspettava più, dopo il facile venerdl, ma Fognini resta il favorito della sfida. L’avversario, l’Argentina, era già ostico sportivamente di suo. Il pubblico, come facilmente immaginabile, bello caldo. Ma, come non bastasse, ci si è messo anche il meteo, a complicare la vita all’Italia di Coppa Davis. A Buenos Aires, dopo due giorni di grande caldo, è cambiato completamente il quadro atmosferico: vento forte e, sopratte e, soprattutto, pioggia per buona parte della giornata che ha costretto i protagonisti della sfida a restare negli spogliatoi più tempo del dovuto. In particolare Paolo Lorenzi e Carlos Berlocq, i primi a dover scendere in campo, che hanno dovuto fare un andirivieni tra campo e la ‘locker room’ pervia della pioggia. Cosl l’eroe della giornata- in realtà dell’intero week-end – è stato senza alcun dubbio Steve Darcis, il belga che ha trascinato la sua squadra a una vittoria impensabile alla vigilia, in Germania, contro la Germania dei fratelli Zverev. E invece all’Arena di Francoforte è accaduto quello che soltanto in questo torneo a squadre accade: che il numero 58 del mondo superasse venerdl il numero 29 in classifica (Kohlschreiber), e nel match decisivo – niente di meno che la promessa del tennis mondiale, quell’Alexander Zverev, attualmente numero 22 ma da tutti indicato come futuro numero uno del mondo. Non va dimenticato anche che il miracolo sportivo era stato completato dalla coppia Bemelmans/ De Loore, che hanno ottenuto il punto del doppio sabato, contro i due fratelloni. Darcis compirà 33 anni il prossimo mese e, nella vita tennistica, era salito alla ribalta solo una volta, nel 2013 a Wimbledon, quando ottenne lo scalpo di un signore quale Rafael Nadal addirittura al primo turno. Ma da quel giorno non ci sono stati altri exploit, ma una dignitosa, tranquilla anonima carriera agonistica. Fino a ieri, il week-end della vita: è a Francoforte che Darcis ha vissuto probabilmente l’apice del suo livello, giocando spensierato e senza pressione. Ma non c’è stato solo Belgio, comunque: se l’Australia (4-1 alla Repubblica Ceca senza Berdych), la Francia (4-1 in trasferta al Giappone privo di Nishikori), gli Stati Uniti (5-0 alla Svizzera degli assenti Federer e Wawrinka) e la Serbia (4-0 alla Russia: c’era Djokovic) hanno guadagnato i quarti di finale senza alcun patema, va raccontata la sfida tra Croazia e Spagna, caratterizzata da tanti assenti: Cilic e Karlovic da una parte, Nadal e Ferrer dall’altra. Si giocava a Osijek ed è finita male, di nuovo, per i padroni di casa. Come nella finale dell’anno scorso i croati si sono illusi e poi sono stati rimontati. Intanto gli appassionati pregustano una bella sfida tra Djokovic e Nadal: l’accoppiamento del tabellone vede – per gli spagnoli – un’altra sfida slava.

 

Lorenzi, resa nella bufera

 

Mario Viggiani, il corriere dello sport del 6.02.2017

 

Nel vento e nella pioggia di Buenos Aires, per una giornata piombata all’improvviso almeno in autunno dall’estate piena, Paolo Lorenzi non è riuscito a trasformare quello che era il secondo match-point azzurro per eliminare l’Argentina campione in carica e approdare ai quarti di Coppa Davis. In un partita estenuante, con due lunghi stop per il maltempo, il numero 1 italiano ha ceduto alla fine in cinque set al guerriero Carlos Berlocq, il tennista che va in campo come un pugile, cantando insieme ai tifosi albiceleste, e che venerdì aveva addirittura rimproverato le esagerate manifestazioni in tribuna da parte del “Pibe” Maradona. Lorenzi ha scontato malamente le due lunghe pause, la prima (durata 2h35′) sul 4-4 del primo set, poi vinto in qualche modo dopo che la pioggia era diventata fastidiosa con Paolo in vantaggio per 4-2, e la seconda (di quasi 1h50′) ancora meno opportuna nel quarto set, sul 4-1 e 40 pari per il senese nato a Roma. In entrambi i casi alla ripresa del gioco il nostro non si è distratto e con tenacia ha chiuso a suo favore i due parziali (6-4 il primo, 6-3 il quarto). Peccato però che in mezzo Berlocq, sempre pronto a spingere di brutto, specie con il dritto, sia andato alla cassa nel secondo e nel terzo set, nei quali Lorenzi s’è trovato spesso a giocare corto, sul pressing dell’avversario, subendolo così oltre misura. Nel quinto e decisivo set Paolo ha faticato in modo pazzesco per conservare il servizio nel secondo game, conquistato solo al 160 punto dopo aver annullato due palle-break, ma si è consegnato all’argentino nel successivo turno di battuta. Sospinto dal pubblico ancora discretamente numeroso sulle tribune del Parque Sarmiento e soprattutto incessante nel suo incitamento, Berlocq ha continuato a spingere nei game successivi ed è andato a servire sul 5-3. Qui Carlos ha commesso anche un doppio fallo, oltre che errori fatali, e ha concesso due palle-break a Lorenzi per rientrare nel set, ma Paolo se l’è mangiate entrambe. E Berlocq, che aveva già giocato in singolare venerdì e in doppio sabato, sigillava il successo per 6-3 dopo 4h14′ effettivi di gioco e anche stavolta si strappava la maglietta. La partita, peraltro, s’è conclusa appena in tempo prima dell’oscurità. SI, perché al Parque Sarmiento non c’è impianto di illuminazione e s’è corso quindi il rischio (in Argentina erano le 20) che anche questa sfida si trascinasse a oggi. E invece la quarta imprevista giornata comprenderà soltanto il quinto match della sfida con i sudamericani, senza sapere chi andrà in campo. Il programma ufficiale, dopo il sorteggio, recita Pella-Fognini, ma ovviamente bisognerà vedere se giocheranno questi due. Più probabile Pella che il malconcio Schwartzman per i padroni di casa. Diciamo Fognini per gli azzurri, dopo il forfait di venerdì e la buona seconda metà di partita in doppio di sabato. E sennò è ancora pronto Seppi.

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