Denis Istomin dice addio al tennis professionistico, ideale passaggio di consegne con il diciottenne Milushev

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Denis Istomin dice addio al tennis professionistico, ideale passaggio di consegne con il diciottenne Milushev

In una calorosa cornice di saluto, Denis Istomin ha annunciato il ritiro dal tennis professionistico dopo l’incontro di Coppa Davis tra Uzbekistan e Polonia andato in scena il 2 e 3 febbraio

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Denis Istomin - Coppa Davis 2024 (foto Kun.Uz)
 

Denis Istomin è un’assoluta leggenda del tennis uzbeko e più in generale dello sport del suo Paese. Il suo ritiro dal tennis professionistico lascia un’imponente eredità grazie alle sue tre partecipazioni alle Olimpiadi (Londra 2012, Rio De Janeiro 2016 e Tokyo 2021) e alle quattro medaglie conquistate ai Giochi Asiatici: medaglia d’oro a Palembang in Indonesia nel 2018, due medaglie d’argento ai Giochi di Guangzhou del 2010 e un bronzo ad Incheon in Corea del Sud nel 2014.

L’annuncio ufficiale dell’abbandono al mondo pro da parte del 37enne di Orenburg – città russa situata al confine sud orientale, sul fiume Ural, dell’area occidentale che si estende nel Vecchio Continente – è giunto dopo la conclusione dell’incontro di Coppa Davis valevole per i play off del Word Group I che metteva in palio un posto per gli spareggi di settembre dove le nazioni vincitrici accederanno al Gruppo mondiale e quelle sconfitte al contrario retrocederanno. Il tie è andato in scena nel weekend del 2 e 3 febbraio sul cemento indoor della Humo Arena di Tashkent. Il team di casa è stato però sconfitto nettamente per 4-0 dalla Polonia di Hubi Hurkacz.

Denis ha ricoperto il ruolo di Capitano – Giocatore (nuova avventura cominciata nel 2023 e proseguita per un anno) senza tuttavia auto-schierarsi per l’occasione né in singolo né in doppio: a scendere in campo sia in singolare sia in coppia sono stati Khumoyun Sultanov e Sergey Fomin. D’altra parte erano ormai diverse stagioni che il veterano uzbeko non si esprimeva più ad alto livello, nell’ultimo aggiornamento del ranking era sprofondato quasi fuori dai primi 1500 nel singolare e al n. 650 nella classifica di specialità. Al termine dello scontro con la formazione polacca, tuttavia, Istomin ha giocato la sua partita d’addio in un ideale passaggio di consegne contro il membro più giovane della squadra uzbeka: il classe 2005 Amir Milushev.

Dopodiché è stata la volta delle cerimonie istituzionali, alla presenza di tutti i più importanti organi sportivi dell’Uzbekistan: il Ministro dello Sport Adham Ikramov, il Segretario Generale del Comitato Olimpico Nazionale Oybek Kosimov, il Presidente della Federazione Tennistica Alisher Mirsoatov e il Segretario Generale della Federazione Iroda Tulyaganova. Il Ministro Ikramov ha onorato il più forte tennista uzbeko di tutti i tempi con un discorso pieno di riconoscenza per l’inestimabile contributo apportato allo Sport uzbeko, elogiandone il cruciale operato svolto nel suo sviluppo.

In seguito ai tributi ricevuti a livello formale, tra cui l’essere stato insignito del titolo di “Atleta illustre dell’Uzbekistan“, Istomin è stato poi anche celebrato attraverso una tradizionale cerimonia uzbeka con tanto di vestiario ad hoc prima di prendere lui stesso la parola ed esprimere gratitudine per i successi ottenuti in carriera. Ventidue anni di professionismo, con le prime apparizioni del classe ’86 datate 2001, di notevolissima fattura.

Best Ranking alla piazza numero 33 della classifica ATP raggiunto ad agosto 2012, cinque finali disputate nel Tour maggiore con le affermazioni di Nottingham 2015 – sull’erba britannica batté Sam Querrey con un doppio tie break – e sul cemento cinese di Chengdu 2017 contro Marcos Baghdatis.

Ma certamente il frammento che più verrà ricordato della carriera di Istomin, è quell’ incredibile vittoria ottenuta su Novak Djokovic al secondo turno dell’Australian Open del 2017: un’autentica impresa materializzatasi dopo quasi cinque ore di furibonda battaglia.

Dunque, un altro vecchio volpone del mondo del tennis appende la racchetta al chiodo, e come il gigante croato Ivo Karlovic, anche Denis aveva già da tempo abdicato dagli appuntamenti che contato per davvero. Adesso potranno finalmente godersi appieno le piccole grandi cose della quotidianità: sì non avranno più l’adrenalina che li scorrerà a fiumi nelle vene, ma apprezzare la normalità dell’esistenza, della vita in famiglia, è di gran lunga la pensione più dolce.

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