Non c'è Nadal. E dalla terra rossa sbocciano i talenti (Marianantoni). "Tennis & Friends", Vip in campo. Visite mediche gratuite sul lungomare (Corriere Mezzogiorno). Borg è Borg, ma Panatta è il nostro nr.1 (Calcagno)

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Non c’è Nadal. E dalla terra rossa sbocciano i talenti (Marianantoni). “Tennis & Friends”, Vip in campo. Visite mediche gratuite sul lungomare (Corriere Mezzogiorno). Borg è Borg, ma Panatta è il nostro nr.1 (Calcagno)

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Non c’è Nadal. E dalla terra rossa sbocciano i talenti (Luca Marianantoni, La Gazzetta dello Sport)

Con Rafael Nadal che si gode le ultime ore di meritato riposo dopo le abbuffate di Monte Carlo e Barcellona — e prima del rush finale che vedrà il maiorchino impegnato a Madrid, al Foro Italico e al Roland Garros — e con Roger Federer in letargo fino allo sbucar dell’erba, la terra rossa europea lancia in orbita quattro stelle della NextGen che di fatto occupano la metà dello spazio disponibile riservato ai semifinalisti di Monaco di Baviera ed Estoril. In Germania ci sarà addirittura una semifinale tutta Next-Gen tra le stelle più luminose del firmamento del futuro come Alexander Zverev (21 anni), il dominatore assoluto del ranking di specialità del 2017, e Hyeon Chung (22 anni il prossimo 19 maggio), campione nel novembre scorso alle Finals di Milano. SCHIAFFO Zverev ha vinto senza soffrire contro il connazionale Jan-Lennard Struff, impotente nei game di ribattuta e incapace di arginare il devastante schiaffo di dritto con cui Zverev ha dominato l’incontro durato appena 62 minuti. Solida anche la prestazione di Hyeon Chung che ha avuto bisogno di un quarto d’ora in più per arginare Martin Klizan. I fendenti diagonali del coreano non hanno lasciato scampo allo slovacco che ha provato in tutte le maniere ad allungare la permanenza in campo. Nel quarto game del secondo set Klizan si è arrampicato sulle tribune pur di difendere le 4 palle break concesse a Chung. Si è difeso alla grande, reggendo fino al decimo game, poi le rasoiate del coreano hanno squarciato quel che restava di un match a senso unico. RIMONTA Quella odierna tra Zverev e Chung (2-0 per il coreano i precedenti, con vittorie a Barcellona 2017 e all’Australian Open 2018) sarà la prima semifinale dell’anno sulla terra tra protagonisti della NextGen, la seconda in assoluto dell’anno dopo ShapovalovTiafoe al torneo di Delray Beach dello scorso febbraio. AIl’Estoril invece si è rimesso in luce Stefanos Tsitsipas —19 anni, dopo Nadal il più in forma del momento — e lo statunitense Frances Tiafoe. La speranza ellenica ha raggiunto la terza semifinale della carriera (la seconda consecutiva dopo la finale di Barcellona) piegando in rimonta lo spagnolo Roberto Carballes Baena. Il greco è sembrato spacciato quando, con un doppio fallo, è andato sotto 3-0 nel tie break decisivo del terzo set. Ma tirando fuori tutto il coraggio possibile, e un bagaglio tecnico decisamente all’altezza, Tsitsipas ha ribaltato la situazione infilando una serie conclusiva di 7 punti di fila. Dall’altra parte del tabellone invece è emerso Frances Tiafoe (20 anni) che ha fermato i sogni di rinascita del nostro Simone Bolelli. Il bolognese, alla ricerca della prima semifinale Atp in 5 anni — l’ultima rimane quella di San Paolo 2013 persa contro David Nalbandian—ha retto fino al 5 pari del primo set, poi alla quinta palla break è andato sotto mollando di botto. Simone è apparso in netto progresso nonostante un secondo set perso di schianto. A Istanbul invece giornata nera anche per Thomas Fabbiano e per Paolo Lorenzi. Fabbiano non è andato oltre i 4 game contro Jeremy Chardy, mentre Paolo Lorenzi ha lottato per 3 ore e 13 minuti perdendo al tie break del terzo set contro il serbo Laslo Djere


“Tennis & Friends”, Vip in campo. Visite mediche gratuite sul lungomare (Corriere del Mezzogiorno)

Arriva oggi e domani al tennis club Napoli «Tennis e Friends». Sulla scorta dei successi ottenuti a Roma al Foro Italico, un grande villaggio della salute sarà allestito a ridosso dei campi di terra rossa dove si sfideranno attori e artisti. I visitatori potranno sottoporsi ad una serie di check – up gratuiti: obiettivo primario di «Tennis e Friends», infatti, è la diffusione della cultura della prevenzione, per salvaguardare la salute del cittadino e ridurre costi del Servizio sanitario nazionale. Nel villaggio personaggi noti del mondo dello sport, della cultura, dello spettacolo e dell’imprenditoria intratterranno il pubblico esibendosi in incontri di Tennis, accompagnati della voce della madrina, Veronica Maya. Attesi fra gli altri Morello, Paolo Bonolis, Nicola Piovani. Ma anche Max Giusti e Neri Marcorè che con Napoli hanno un rapporto intenso che si è consolidato nel corso di una serie di trasmissioni realizzate nella sede Rai di Napoli. «La napoletanità mi uccide — confessa Giusti — perché ha sfumature che un romano difficilmente sa affrontare, come la cazzimma. Ma, al di là delle battute, il mio sogno proibito è puntare ad un nuovo gemellaggio fra tifosi romanisti e napoletani. Un bel derby del Sud con le carovane dei supporter che si spostano in autostrada. La Napoli che amo è quella di Bellavista, filosofica e pronta a sorprenderti con le magliette di Hamsik regalate a mio figlio che così è un tifoso diviso a metà». La Napoli di Giusti è anche le pizzette di Moccia, il teatro Augusteo con un pubblico chiacchierone e un capo claque che chiedeva 1o mila lire a Garinei e Giovannini e le buche che assomigliano a quelle di Roma, «ma sono un po’ meno peggio». Neri Marcorè è un altro dei vip di TenniseFriends. «L’obiettivo è quello di non fare brutte figure in campo e coinvolgere quanta più gente possibile nel Villaggio» dice, prima di ricordare i mesi trascorsi a Napoli durante la realizzazione del Pippo Kennedy show, della Posta del cuore, e di Convenscion. «Mi è sempre piaciuto molto frequentare Napoli. Ci ho vissuto con una provvisorietà travolgente e ci si divertiva davvero. Certo avevo 31 anni — racconta — vivevo in un appartamento a via Foria con altri attori e facevo lunghissime passeggiate in centro. Quel che mi resta dentro è il carattere dei napoletani, questo atteggiamento di serena accettazione laddove ci sono motivazioni che possono portare frustrazioni o rabbia. I problemi di tutte le grandi città a Napoli sembrano più lievi, meno brutali e anche nella confusione e nella mancanza di un ordine si avverte la meraviglia del disordine»


Borg è Borg, ma Panatta è il nostro nr.1 (Domenico Calcagno, Il Corriere della Sera)

Ci sono Uberto De Morpurgo e Nicola Pietrangeli. Manca Adriano Panatta (nella foto con Borg). E allora pensi che sia successo qualcosa, che sia saltato un passaggio. Roma si prepara ai suoi Internazionali ed è tappezzata di immagini di grandi tennisti. Prendi la metro, il tram, vai all’aeroporto e vedi Bjorn Borg e Rafa Nadal. L’unico che non trovi è Adriano, il solo maschio italiano (con Pietrangeli) ad aver vinto, oltre agli Internazionali, un torneo dello Slam. II campione che ha trascinato il tennis in mezzo alla gente e convinto un esercito di italiani a prendere in mano una racchetta. Pensare male, poi, è un gioco da ragazzi, perché tra Panatta e la Federtennis i rapporti non sono un granché. E fingere che l’Adriano nazionale non sia mai esistito sa tanto di ripicca. No, spiega la federazione. Si tratta di marketing. D’accordo con lo sponsor si è scelto un campione per ogni decade e gli anni 7o se li è presi Borg. Ok, Borg non è l’ultimo arrivato, ma Panatta è Panatta. A Roma, poi. I francesi nei dintorni del Roland Garros tra Yannick Noah e chiunque altro non avrebbero dubbi e piazzerebbero Noah. «C’è sempre stato e ci sarà sempre qualcuno che cercherà di offuscare l’immagine di questo bel ragazzo col ciuffo e con un tennis inimitabile» ha scritto su Fb Claudio, il fratello di Adriano. Ma al di là di parti e parentele questo, diciamo «qui pro quo», potrebbe essere l’occasione per cancellare le vecchie beghe con un abbraccio tra Panatta e il presidente Biraghi. Adriano è un patrimonio e i patrimoni bisogna tenerseli stretti

 

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