ITF Firenze: Bilancio amaro per gli azzurri, vince solo Berrettini

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ITF Firenze: Bilancio amaro per gli azzurri, vince solo Berrettini

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TENNIS –  Si sono disputati oggi a Firenze i residui quattro match degli ottavi maschili (parte alta) e tutti i quarti femminili. Ormai in cassaforte ai quarti maschili Jacopo Stefanini, erano impegnati dei nostri, non in derby fortunatamente, Berrettini, Cutuli e il sorprendente Ramazzotti; nel femminile Turati e Brescia. Il bilancio globale è di una vittoria e quattro sconfitte, con il solo Berrettini che va ad aggiungersi a Stefanini e prosegue. Tutti gli altri e le altre fuori.

Nel femminile pronostico rispettato come purtroppo previsto. Dalma Gálfi stamattina non aveva però ancora smaltito l’incubo Stefanini e ha giocato una partita altrettanto balbettante, fatta di scambi che parevano timidi e rallentati rispetto alla rapidità dei colpi che echeggiavano dal vicino campo 4 dove si affrontavano Brescia e Schmiedlova. Turati avrebbe fatto bene a vedere ieri e adottare i cambi di ritmo e le giocate senza senza peso offerte come altrettante mele avvelenate dalla nostra Stefanini alla magiara. Bianca ha invece continuato imperterrita a fare il suo gioco tocchettato, e innocuo anche per una Gálfi sotto tono (6/3 6/4 il punteggio a suo favore).

La partita più bella e avvincente, e tecnicamente più alta della giornata, l’hanno giocata Brescia e Schmiedlova, agevolate anche da un campo dal fondo durissimo che assomiglia al cemento e invita perciò a tirare senza risparmio. Come ormai suo solito la Schmiedlova ha iniziato il suo terzo match qui a Firenze perdendo il servizio, e senza brillare e senza subito carburare è andata addirittura sotto 3-1. La Brescia, facendo gara di forza, dimostrava di avere le armi per controbattere il tergicristallo della slovacca, rispondendo colpo su colpo senza perdere campo. Sennonché, colpevole il quarto o quinto scambio un po’ accorciato, o il rientro tardivo da uno spostamento laterale, o un gratuito, la Schmiedlova risucchiava la Brescia, si portava sul 4 pari e, sempre sul filo di scambi tirati a tutta da una parte e dall’altra, intascava il set sul 6/4.

La chiave dell’incontro fino a questo punto era che la Brescia aveva ingaggiato una gara di scambi da fondo nei quali era però sempre la slovacca a comandare: il gioco della Schmiedlova parte ovviamente dal servizio, con una prima carica e piazzata che subito le fa avviare a suo favore lo scambio, e si impernia poi sul rovescio bimane, un colpo di notevole sicurezza, tirato con piazzamento perfetto delle gambe, ricerca infallibile della palla, impatto da manuale tra palla che sale e piattocorde che colpisce, e azione complementare del braccio sinistro che imprime al colpo, di per sé piatto, un piccolo spin. Con questo colpo la Schmiedlova è raro che sbagli due volte di seguito.

Anche nel secondo set Brescia avanti ma subito riagguantata e sorpassata, e match chiuso a 6/3 con qualche recriminazione. Brescia ha tentato infatti troppo tardi l’unica variante tattica per contrastare la pressione dell’avversaria, e cioè il pallonetto difensivo, su cui Schmiedlova non si avventava per chiudere limitandosi a rimandare.

Chiamata a rete dalle poche smorzate Schmiedlova dimostrava peraltro di non essere un fulmine di guerra nel gioco di volo. I nèi di Brescia sono attualmente due: ci vuole un servizio più spinto e più pericoloso, in grado di mettere l’avversaria più frequentemente in difficoltà, e deve prendere l’iniziativa più spesso e mettere in repertorio più vincenti.

Le altre due semifinaliste, nella parte bassa del tabellone, dove ormai non avevamo più giocatrici in corsa, sono Vondrousova e Jokic. La griglia delle semifinali è perciò Schmiedlova-Gálfi e Vondrousova-Jokic.

Nel maschile il gigante buono Cutuli ha finito per perdere 7/6 al terzo un lunghissimo match con il ceco, e tutto sommato anche modesto Poljak (per quello che si è visto oggi).
Di Berrettini si è detto, ma va sottolineato che il giocatore romano non ha ancora perso un set, anche se gli avversari non erano proibitivi. Azzardo che potrebbe arrivare in finale, perché sia Choinski che lo stesso Poljak non sono irresistibili. La notizia più lieta della giornata è che Ramazzotti, pur perdente dalla tds n. 1 Choinski (partita tiratissima finita 6/4 6/3), se la gioca già ad armi pari con diciassettenni e diciottenni di valore medioalto a soli quindici anni, e chissà, può ormai cautamente candidarsi a far parte di quella pattuglia dei giocatori precoci che ogni tanto sfondano già da junior in ATP (non faccio nomi per scaramanzia). Ce lo auguriamo.

Franco Marucci

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