TENNIS – Riceviamo e pubblichiamo questa lettera che ci hanno inviato due appassionati di tennis riguardo ad alcuni problemi organizzativi agli Internazionali d’Italia.
Siamo due superappassionati tennisti che, insieme ai propri figli (per un totale di sei persone) ormai da circa un decennio, rinnoviamo gli abbonamenti di tribuna Monte Mario (per intenderci, quella con i posti più vicini al campo) con entusiasmo immutato, pari ai sacrifici (economici) che sosteniamo per soggiornare una settimana a Roma in occasione degli Internazionali di tennis.
Tuttavia con nostro grande dispiacere notiamo un progressivo regredire delle nostre aspettative proporzionale all’aumento dei prezzi che continuiamo a subire pur di non perdere uno spettacolo atteso un anno. Ma questo spettacolo per noi abbonati si riduce sempre più, e qualche volta corre il rischio di trasformarsi in vera e propria baraonda.
Inizia tutto il giorno della consegna degli abbonamenti. Dopo una notte di viaggio ci vediamo costretti a subire una fila di parecchie ore (pur avendo pagato in abbondante anticipo circa 6.000 euro di abbonamenti) per ritirare gli stessi, al pari di chi, magari, ha acquistato on line un giornaliero di 20 euro. Per carità massimo rispetto per tutti ma un minimo di priorità o un botteghino dedicato non lo avremmo meritato anche quest’anno, come in tutte le precedenti edizioni?….ed ancora: l’accesso al ground per i primi quattro giorni è stato assolutamente impossibile in quanto la vendita di biglietti, in barba a qualunque criterio di logica e di sicurezza, superava di almeno dieci volte la reale capienza degli impianti: EVVIVA I RECORD OTTENUTI SULLA PELLE DI CHI PAGA!!!! Come se ci si ”vantasse” di aver organizzato una cena per 100 persone ma si prepara cibo solo per 10.
Parallelamente al record di presenze è stato ottenuto un altro record: quello dell’insoddisfazione di chi, appassionato come noi, non è riuscito a vedere nulla se non sul campo principale ove ha pagato profumatamente il posto assegnato. Il massimo della contraddizione si tocca alla Supertennis Arena, dove fino all’anno precedente almeno uno spicchio era stato a noi riservato, e dove venivano invocate le “famose ragioni di sicurezza” per cui veniva impedito l’ingresso se non con biglietto o abbonamento aggiuntivo. Mi sembra molto strano, dunque, che i criteri di sicurezza e di tutela degli spettatori vengano applicati solo là dove convenga lasciando la gente sgomitare ed addirittura menarsi per un posto negli altri distretti…ma l’importante è vendere e fare record….. Finalmente esausti dopo aver invano cercato posto nei campi periferici trovavamo “separatamente” posto nel sesto “anello umano” che circondava la parte più esterna del Pietrangeli: naturalmente senza vedere nulla, ma animati dalla speranza di avanzare lentamente e chissà….trovare un posto, naturalmente per il match successivo. Ma quando questo accadeva spesso venivamo allontanati per lasciare spazio ai personaggi di turno cui questi erano riservati (a dire dell’organizzazione). Si assisteva dunque tristemente a questo spettacolo. Noi che con i nostri zainetti mestamente ci riaccodiamo alla ricerca di un posto, e d’altro canto gente in giacca, cravatta e Rolex al polso che si accomoda tranquillamente, salvo poi essere impegnata a chiacchierare,telefonare, firmare autografi…ovvero disturbare il prossimo senza dare uno sguardo alla partita in corso di cui probabilmente non importava nulla… o almeno era meno importante della passerella a cui tanto tenevano.
Ed ancora: massimo rispetto per gli sponsor e per lo sforzo economico da essi sostenuto; ma lo spazio a loro riservato viene sempre più sottratto a noi “miseri” abbonati (miseri naturalmente nel trattamento ma non certo nella tipologia di abbonamento da anni regolarmente sottoscritto e pagato a cifre sempre più crescenti nonostante gli aumenti costanti e quasi insostenibili!) per cui gli spazi disponibili, i bar, le toilettes, una panca dove sedersi e godere anche delle belle giornate romane, tutte cose che in passato ci venivano “offerte”, oggi ci sono precluse.
Col risultato che continuando così, il prossimo anno pagherai anche l’aria che respiri o ti verrà indicato un piccolo sentiero obbligato su cui camminare in fila indiana come le pecorelle a meno che tu non sia in possesso di un braccialetto o di un laccio al collo, a qualunque titolo ottenuto, anche se di tennis non ti importa un fico secco, con cui magicamente passi dalla parte degli eletti….. che delusione ragazzi….Nulla da aggiungere, anzi solo una domanda: quanto può la passione sorreggerci ancora al punto da superare queste indiscutibili ingiustizie?
La lettera è firmata, con tanto di indirizzo e telefono. Poichè è accaduto in passato che chi aveva protestato ha incontrato qualche problemino di troppo l’anno successivo è una nostra decisione di proteggere chi ci ha scritto. .