TENNIS – La canadese recupera uno svantaggio di 4-1 nel terzo set alla Suarez Navarro e si conferma dopo Melbourne. La Sharapova rischia tantissimo contro la Muguruza ma va avanti.
(18) E. Bouchard b (14) C. Suarez Navarro 76 26 75 ( da Parigi, Antonio Garofalo)
Dopo la semifinale a Melbourne Genie Bouchard è tra le prime quattro anche al Roland Garros, al termine di una partita di grande carattere che l’ha vista recuperare uno svantaggio nel primo e nel terzo set.
E non ha intenzione di fermarsi, a sentire le sue parole in conferenza stampa dopo il match: ” Orgogliosa delle due semifinali consecutive Slam? Beh, io vorrei eguagliare il record di Roger…” dice scherzando, ma non troppo.
Nel primo parziale la canadese era dietro di due break ed ha dovuto anche annullare un set point, mentre nel terzo era sotto 4-1.
Continua la maledizione dei quarti di finale slam per la Suarez Navarro, ko per la quarta volta su quattro ma ha tante responsabilità per le occasioni mancate.
Con il contemporaneo ko della Muguruza, Svanisce quindi la possibilità si rivedere un’iberica in semifinale a Parigi quattordici anni dopo Sanchez e Martinez.
Non c’è dubbio che sia stata la candese a fare la partita: 46 vincenti a 23 e 38 errori a 25. Ma è la debolezza della seconda della Suarez Navarro alla lunga a risultare decisiva ( solo il 38% di punti) soprattutto quando la spagnola è stata avanti nel punteggio.
Siamo in sette in tribuna stampa sul Lenglen all’inizio del match, il cielo parigino promette pioggia e dai primi applausi si intuisce che il pubblico sia rapito dall’eleganza e dal fascino della canadese.
Che in verità l’altro giorno in conferenza stampa mi ha impressionato per la lucidità e la determinazione non comuni ad una ragazza appena ventenne.
La spagnola gioca un classico tennis da terra battuta, con top-spin esasperati soprattutto di rovescio che creano grattacapi al gioco molto piatto della biondina di Montreal: a pochi metri dal campo si percepisce nettamente il diverso suono dell’impatto con la palla.
La spagnola va avanti subito 3-1, e alla quinta chance strappa anche il secondo break (5-2) con la canadese in confusione sommersa da errori a ripetizione. Ma Genie è una tanto carina quanto determinata ( “Amiche nel circuito? No penso sia impossibile, per me è solo competizione” diceva due giorni fa), e dimostra si essere anche molto intelligente: avanza di un paio di metri il punto di impatto, inizia a spazzolare le righe, si inventa anche dei drop-shot, recupera un break, sul 4-5 annulla anche un set point con una risposta aggressiva di dritto e porta il set al tiebreak.
Qui Genie scappa 4-1 con tre vincenti,contiene il disperso tentativo della spagnola (4-3) poi chiude senza problemi con una mirabile risposta di dritto (7-4).
Nel secondo set la Bouchard sembra prendere il largo con il break in apertura, ma poi lo restituisce addirittura a 0. Sul 3-2 gioca un game pessimo con quattro gratuiti e va sotto 4-2.Stavolta la spagnola non trema, riesce ad impostare il match si scambi lunghi e chiude il parziale addirittura 6-2.
Il terzo set inizia in maniera inquietante: 9 punti consecutivi per chi riceve e scambio si break a o con caterve di errori. La canadese però, forse affaticata, rimette i piedi fuori dal campo, Carla riprende a mulinare col suo grande rovescio e in un amen vola 4-1.
Ma, come detto prima, Genie è dura a morire, gioca 10 minuti monstre bersagliando l’avversaria di vincenti e con un parziale di 12 punti a 1 si riporta in parità sul 4-4.
Il break decisivo arriva sul 5 pari con la canadese che inchioda l’avversaria sul dritto.
Al momento di chiudere però Genie trema un po’: con un doppio fallo e un rovescio lunghissimo spreca i primi due match point. Ma quando l’ultimo rovescio della spagnola si affossa a rete può esultare.
Dagli spalti piove un peluche simbolo del Canada, Eugenie lo stringe a se con dolcezza, ma in cuor suo sta già pensando alla Sharapova.
In conferenza dopo il match la canadese ricorda: ” La prima volta che ho visto Maria ero una bambina e feci una foto con lei a Miami. E’ fortissima, ma è una semifinale Slam e farò del mio meglio”
M. Sharapova b. G. Muguruzza 16 75 61 (Da Parigi, Daniele Flavi AGL)
C’è voluta la migliore Maria Sharapova quella che negli ultimi anni a Parigi ha, quasi sempre, fatto bene (finalista lo scorso anno, vincitrice sulla nostra Sara Errani nel 2012 e semifinalista nel 2011), per avere la meglio della giovane rivelazione del torneo la spagnola con sangue venezuelano Garbine Muguruzza che fino al 61 5 pari era stata pressoché perfetta e che ricordiamo aveva battuto al secondo turno la detentrice del titolo e numero uno del mondo Serena Williams in due rapidi set e che ha perso la grande occasione da numero 35 del mondo di raggiungere la prima semifinale Slam. Un match solo a tratti spettacolare in cui è venuta fuori la maggiore abitudine a giocare su questi livelli della russa che in carriera vanta ben 4 titoli dello Slam e che ha vinto 156 incontri negli Slam contro i soli 10 (con 5 sconfitte) della spagnola che pian piano ha lasciato il campo all’avversaria finendo per perdere 61 al terzo dopo due ore e sei minuti di gioco. Ora la russa se la vedrà con l’altra giovane promessa del circus, la canadese Eugenie Bouchard che l’ha sempre considerata il suo idolo.
Nel Primo set Garbine non si fa di certo impensierire da chi c’è dall’altra parte della rete e con i piedi ben saldi sulla linea di fondo inizia a martellare la siberiana sul dritto costringendola all’errore da fondo ed ai regali al servizio che perde per ben due volte in un amen e la seconda con un doppio fallo mentre la “spagnolona” alta un metro ed ottantadue si porta sul 4 a 0. Mentre il centrale del bellissimo impianto dei Bois de Boulogne (che nei prossimi anni verrà ulteriormente ampliato) va riempiendosi Maria riesce finalmente a vincere il primo games, ma è sempre la Muguruzza a fare il gioco e dopo appena 27 minuti chiude sul 6 a 1.
Nel secondo set Maria prova a scuotersi e soprattutto inizia a sbagliare di meno con la sua avversaria che perde un po’ la misura dei colpi. Masha scappa sul 3 a 1 ma si fa riprendere a causa dell’ennesimo doppio fallo sul 3 pari. La partita all’improvviso si fa molto equilibrata e l’attento pubblico francese inizia ad apprezzare sottolineando i bei punti con il classico applauso ritmato. Maria va sotto 4 a 5 e trova la reazione da campionessa di razza qual è per riacciuffare l’avversaria e per chiudere il parziale sul 7 a 5 e dopo un’ora e mezza è tutto da rifare.
Nel terzo set il quarto game è fondamentale la spagnola sciupa diverse occasioni per portarsi sul 2 pari e lascia scappare via la Sharapova che non molla più una palla e va chiudere con un netto 6 a 1 alzando le braccia al cielo come di consuetudine quando vince e ricevendo i complimenti dell’ex campione Pioline.
Dopo il deludente quarto turno degli Australian Open di inizio anno Maria ritrova la sua Parigi ed una bella semifinale che può diventare qualcosa dippiù e perché no anche il nuovo trionfo sul rosso.