Un solido Djokovic ferma Gulbis. Il career slam è ancora più vicino

Roland Garros

Un solido Djokovic ferma Gulbis. Il career slam è ancora più vicino

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TENNIS – Troppo solido e centrato Nole Djokovic che, in 2 ore e 34 minuti, chiude in 4 set il match contro Ernests Gulbis. È il 6° tennista dell’era Open ad arrivare almeno due volte in finale in tutte le prove dello slam.

N. Djokovic b. E. Gulbis 6-3 6-3 3-6 6-3

DA PARIGI – Ernests Gulbis non ce l’ha fatta. Novak Djokovic è stato troppo forte anche per lui quest’oggi. Dopo quasi due settimane di tennis sopraffino disputato a livelli altissimi, il lettone cede al campionissimo serbo al quarto set con lo score di 6-3 6-3 3-6 6-3 in 2 ore e 34 minuti. A parte nel terzo set in cui si è leggermente disunito, Novak è stato solido per tutto il match, favorito forse da un Gulbis non al massimo del proprio rendimento e forse anche un po’ provato fisicamente. Con la vittoria di oggi, Novak diventa dunque il sesto giocatore dell’era Open a raggiungere almeno due volte la finale in tutti i major. Gli altri 5 sono stati André Agassi, Roger Federer, Rafael Nadal, Ivan Lendl e Ken Rosewall.

La cronaca del match

Dopo quasi due settimane di pioggia e temperature autunnali, oggi, un cielo terso e un sole splendente sorridono a questo venerdì parigino dedicato alle semifinali maschili. I primi a scendere in campo sono il campione serbo Novak Djokovic e la “sorpresa” del torneo, Ernests Gulbis. Il lettone, n. 17 del mondo e vincitore quest’anno di due titoli proprio in terra di Francia, a Marsiglia e a Nizza, è stato capace di approdare alla sua prima semifinale in un major, giocando un tennis devastante e solidissimo, effettuando quel salto di qualità che tutti aspettavano già da alcuni anni.

Dall’altra parte della rete, Novak Dkjokovic è a caccia del career slam, essendo il Roland Garros l’unico torneo tra i major a mancare nel suo già splendido palmares.

Ernie e Nole si scontrano oggi per la sesta volta (la prima dal 2011) e il serbo conduce per 4 vittorie a 1 nei loro precedenti.

Fin dai primissimi scambi, i due si cimentano in un tennis di altissimo livello. Fioccano fendenti tesi da una parte all’altra del campo ed entrambi si muovono benissimo, alla rincorsa dei “proiettili” lanciati dall’avversario.

Il primo ad avere la possibilità di effettuare il distacco nello score è Ernests, avendo subito a disposizione 2 palle break sul 2-1 anche se, poi, il break non s’ha da fare per lui, poiché le spreca entrambe.

Sarà invece il n. 2 del mondo ad alterare l’equilibrio del punteggio, poiché sul 2-2, riesce a strappare la battuta al lettone e salire 3-2 e servizio. Si porta poi rapidamente in vantaggio 4-2. Ma Ernie è sempre lì, attaccato a Novak, e gli si avvicina fino al 3-5, ingaggiando una lotta frenetica da fondo campo ma, nello stesso tempo.

Ma attenzione : c’è il primo setpoint per Djokovic che però non viene trasformato. Ce n’è un secondo, annullato con un servizio del lettone a 211 km/h. Il terzo sarà quello buono e, in 41 minuti, il serbo intasca il primo parziale per 6-3.

Djokovic è centratissimo e, nel secondo set, continua ad essere estremamente preciso ed efficace, aggiudicandosi immediatamente il primo game a 15. Ma anche Ernests persevera nel suo tennis propositivo, raggiungendolo sul 2-2. Il lettone forza moltissimo con il servizio e martella l’avversario sulle righe,  impegnandolo spessissimo in scambi incrociati strettissimi che, spesso, fanno “capitolare” il serbo. Tuttavia, Novak non si lascia sorprendere e fa un ulteriore passo in avanti sul 3-2 e poi sul 4-3.

Djokovic è estremamente solido e Gulbis, dopo qualche tentativo iniziale di variazioni sul tema, continua a giocare forse in maniera troppo uguale, quasi a specchio, non “facendo male” al serbo che si trova pienamente a suo agio nel martellamento da fondo. Ma attenzione: sul 3-4, Gulbis commette un doppio fallo che permette a Djokovic di ottenere una palla break, possibilità che viene immediatamente trasformata da Nole che prende le distanze sul 5-3.

Ora Gulbis sta diventando sempre più falloso, con dritti che si fermano a rete oppure finiscono troppo lunghi, tant’è che ci sono ora 2 palle del set per il serbo. La prima sfuma ma, alla seconda, Nole chiude con un altro 6-3 anche il secondo parziale.

Adesso è Novak a trovare le variazioni per scardinare il ritmo di Ernests, “servendogli” una smorzata calibratissima che lo lascia praticamente immobile. Il lettone ha ora la possibilità di strappare la battuta all’avversario ma questi riaggiusta immediatamente la situazione per poi portarsi rapidamente in vantaggio e pareggiare 1-1 con un ace.

Anche nei rari momenti in cui appare in difficoltà, il serbo si risolleva immediatamente, facendo partire dalle proprie corde la soluzione più efficace nel modo e nel momento giusto.

I due continuano il testa a testa fino al 2-2 e forse anche il lettone adesso si decide a tentare di muovere maggiormante il gioco per spezzare il ritmo all’avversario; cerca infatti di far spostare Nole, sorprendendolo con i drop shot ed entrando ancora di più con i piedi dentro il campo. Sale così 3-2.

Il pubblico dello Chatrier, che vorrebbe assistere ad un match più “imprevedibile”, è quasi tutto per il lettone che, ora, ha a la possibilità di imporsi sul servizio dell’avversario.

Sarà il momento giusto ?

Niente da fare. Dopo uno scambio fatto di colpi fulminanti e smorzate, è ancora Nole a salvarsi.

Ma Ernests conquista un’altra palla break, sempre giocando di fino una battaglia all’ultimo drop shot; ma Novak resiste ancora annullandola, per poi raggiungere inesorabilmente sul 3-3 il tennista di Riga.

Ma attenzione : ci sono altre 2 palle break per Ernests che spinge a più non posso. Alla fine, Gulbis riesce a trasformare il vantaggio, prendendo per la prima volta nel match le distanze sul 5-3. Soffre fino a 15-30 ma poi, grazie ad un ace, conquista il terzo set per 6-3 dopo 2 ore esatte di gioco.

Djokovic non è certo il tipo che si fa destabilizzare per aver ceduto un set e, difatti, ricomincia come un rullo compressore, tant’è che prende subito le distanze sul 2-0. Dal canto suo, Gulbis pare stia subendo un calo della concentrazione e della tensione, commettendo alcuni errori di troppo.

E poi……in un attimo, la situazione sembra capovolgersi.

Il serbo comincia a sbagliare e cede il servizio, dando poi sfogo a tutta la sua ira sulla malcapitata racchetta. Il pubblico, quasi tutto di bianco vestito, soprattutto grazie ai numerosissimi candidi panama, non perde occasione per esprimere la sua disapprovazione, manifestandosi con fischi prolungati e acutissimi, costringendo il campione serbo a scusarsi.

Gli scambi si fanno sempre più frenetici e la tensione in campo sale alle stelle. Djoker continua la sua corsa salendo 4-3 e riuscendo poi, ancora una volta nel momento decisivo del match, ad imporsi sul servizio dell’avversario e ad aumentare il distacco sul 5-3.

Siamo alla fine. Novak si procura rapidamente ben 3 matchpoint, ma gliene basta uno e, in 2 ore e 34 minuti, estromette il lettone dallo slam parigino con lo score di 6-3 6-3 3-6 6-3.

Ernests Gulbis termina l’avventura a Porte d’Auteuil tra gli appalusi prolungati degli spettatori. Da lunedì, il lettone sarà n. 10 del ranking, entrando, per la prima volta in carriera, nella rosa dei Top 10.

Novak Djokovic approda dunque alla seconda finale consecutiva al Bois de Boulogne, carico a mille, contro il vincente tra Andy Murray e Rafael Nadal, per tentare di aggiungere la tanto sognata Coupe des Mousquetaires al suo già ricchissimo palmares.

Ho avuto l’impressione di giocare un tennis solido” ci ha detto Djokovic in conferenza stampa, “A metà del percorso, nel terzo set, ho cominciato a sentirmi un po’ stanco fisicamente ed il match a quel punto è stato davvero lottato. per domenica, sono pronto, mi aspetto un agiornata soleggiata ma ho due giorni di riposo. So cosa devo fare, devo riposarmi, prepararmi tatticamente, emozionalmente, fisicamente e dare il meglio di me ra 2 giorni”.

Dal canto suo, Ernests Gulbis ha ammesso di essersi sentito più teso e più nervoso del solito: “Non sono abituato a disputare questo tipo di partite e dunque è normale che mi sia sentito più teso. Ma la cosa positiva di questo match è che sono riuscito a vincere il terzo set, pur essendo nervoso e molto stanco. ma quando avrò vissuto questo genere di situazioni due, tre, quattro volte, riuscirò a fare un passo in avanti.“. E il caldo improvviso? “Beh, sono abituato a queste temperature. Potete immaginare il caldo che fa in Australia ! Non mi sentivo benissimo e neanche Novak ma lui è stato più regolare, soprattutto alla fine“.

Come celebrerà Gulbis il suo top 10? “Non è abbastanza per me per celebrarlo. Ho bisogno di fare di più e avere ancora maggior successo. So che posso arrivare ancora più in alto, fino al n. 1“.

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