Raonic: "Con Nishikori non sono favorito"

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Raonic: “Con Nishikori non sono favorito”

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TENNIS WIMBLEDON CHAMPIONSHIPS – Milos Raonic ha rilasciato una intervista a Sky in cui parla del suo prossimo avversario, Kei Nishikori, e di alcuni aspetti tecnico-tattici che lo riguardano.

In mattinata grazie ad Ivan Ljubicic, che si divide tra coach di Milos Raonic, e commentatore di Sky, abbiamo avuto la possibilità di ascoltare il suo assistito, che ha parlato della prima settimana appena conclusa, e della seconda che invece per lui comincerà nella giornata di domani.
Il ragazzone canadese ha esordito con un piccolo monologo parlando del suo prossimo avversario, Nishikori, dicendo che a spaventarlo non è l’ultimo precedente perso a Madrid, in quanto lo reputa poco veritiero poiché su una superficie completamente differente, ma a creargli preoccupazione e il valore assoluto del tennista nipponico, che quest’anno ha fatto il salto di qualità entrando in pianta stabile tra i primi giocatori al mondo. Non si sente favorito, ma è fiducioso perché sta giocando bene e mai come quest’anno si sente a suo agio sui prati londinesi. Sa però che per arrivare ai quarti non può contare solo sul suo servizio, anche se è un colpo che ha funzionato alla perfezione – va infatti ricordato che Raonic è arrivato agli ottavi senza mai cedere il proprio turno di servizio (unico insieme a Federer ad esserci riuscito). A questo punto arrivano le domande dallo studio, due per la precisione. Che riguardano aspetti tecnico-tattici e meno. La prima è: “Quest’anno a differenza degli altri anni qui a Londra sembri molto più a tuo agio sui campi d’erba, dov’è che sei migliorato in maniera più sensibile?” La risposta del numero 9 al mondo è relativamente sorprendente: “Sicuramente i miei appoggi sono migliorati, la mia mobilità ora mi permette di colpire con la palla più vicina, e di non essere spesso in affanno e in ritardo. Ma credo che la cosa che maggiormente ho acquisto è sapere esattamente cosa fare in ogni momento del match, e questo e particolarmente importante qui sull’erba dove i tempi di reazione ed azione sono davvero corti”. Insomma tra le righe, ma neanche troppo, ringrazia i suoi due coach. La seconda domanda è invece: “Il  nostro inviato ci dice che durante gli allenamenti non sempre parlate la stessa lingua, ma ogni tanto inglese, ogni tanto serbo-croato, dicci un po”; Raonic sorridendo risponde: “Sì, quando non vogliamo far capire cosa diciamo a Riccardo (Piatti ndr) parliamo serbo-croato, altrimenti quanto il dialogo e di dominio pubblico parliamo inglese…”. L’importante è che sia Piatti che Ljubicic continuino a farsi capire dal proprio giocatore, perché stanno facendo davvero bene.
Stefano Gaudino
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