US Open interviste, Halep: “Dopo il primo set non avevo niente da perdere”

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US Open interviste, Halep: “Dopo il primo set non avevo niente da perdere”

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TENNIS US OPEN – Incontro di primo turno, Halep b. Collins 6-7, 6-1, 6-2. L’intervista del dopo partita a Simona Halep.

E’ stato difficile questo primo turno? E’ una specie di debutto per te qui, su un campo così importante.

Sì, è stato un primo turno molto difficile. E’ sempre duro l’inizio di un torneo e oggi è stata una bella sfida per me perché ho giocato il primo match di questo torneo sul campo centrale. Non è molto facile controllare le emozioni, ma credo di aver cominciato a giocare molto meglio dopo il primo set. Ho cominciato un po’ nervosa, ma è normale, e lei ha giocato veramente molto bene; colpiva bene la palla ed era molto solida sul suo servizio. Sicuramente sentiremo ancora parlare di lei.

Hai parlato a proposito della grandezza dello stadio. Come ti sei adattata? E poi, come giudichi il tuo diritto? Sembrava che nel primo set non riuscissi bene a controllarlo.

Ho giocato qualche anno fa qui sull’Arthur Ashe contro Jelena Jankovic. Ho perso, ma ho un buon ricordo di quella partita. Non è molto facile giocare qui perché questo è in assoluto il campo più grande di tutto il circuito. Ovunque si posi lo sguardo si vede qualcuno, e non è facile. Per quanto riguarda il mio diritto hai ragione, nel primo set non c’era proprio. Poi ho ricominciato a colpire di nuovo qualche palla per riprendere confidenza con il colpo e in seguito ho provato ad essere più aggressiva, ho colpito la palla più velocemente e questo mi ha aiutato. Sono contenta di aver ritrovato il mio gioco per riuscire a vincere questa partita perché è stata molto difficile.

Sapevi già qualcosa sul conto della tua avversaria prima di incontrarla oggi? Hai visto filmati o qualcosa di simile?

Non sapevo niente neanche del suo aspetto (ride) perché non l’avevo mai vista nel circuito. Credo che sia una giocatrice molto brava ed è parecchio motivata, la sentivo spesso urlare “Come on!”. Ha un’ottima seconda di servizio. Sicuramente in futuro sarà una buona giocatrice.

Come ci si sente ad affrontare una prova del Grande Slam da n.2 del mondo?

Non è facile. C’è un po’ di pressione, anzi, ce n’è parecchia perché molta gente mi dice che ho la possibilità di vincere questo torneo. Ma sono ancora molto lontana. Devo ragionare match dopo match e vedere se posso vincere più partite qui. Ogni partita che si gioca qui è dura. Devo solo cercare di fare sempre del mio meglio e fare tutto il possibile in campo per vincere, poi vedremo quanto lontano riuscirò ad andare in questo torneo. Il fatto di essere la n. 2 non importa.

Ma senti comunque una pressione ulteriore?

Certo che la sento, ma fino ad ora l’ho affrontata abbastanza bene. Vedremo in seguito.

Comunque non sei la n.2 del mondo per caso. Stai giocando veramente bene. Puoi dire di essere fiduciosa per questo?

Ho fiducia nel mio gioco. In questi mesi ho giocato ottime partite e sono arrivata in finale al Roland Garros. Ho acquisito sicurezza. Credo nelle mie possibilità ma voglio comunque pensare una partita alla volta. Staremo a vedere.

Che differenza c’è tra l’Arthur Ashe e, ad esempio, il Philippe Chatrier al Roland Garros?

E’ più grande ed è più blu. C’è anche il verde, credo. La pressione è la stessa. E’ il campo più grande e c’è differenza perché, come dicevo prima, ovunque si guardi si vede gente, quindi non è facile.

Non hai mai avuto paura dopo quel primo set?

Non lo so. Alla fine del primo set volevo solo mandare la palla fuori per farlo finire, perché è stato molto duro per me. Poi sono andata in bagno e mi sono detta “Ora non hai niente da perdere. Vai in campo, fai il tuo gioco e fai del tuo meglio”. E’ andata bene e non ho avuto paura in campo.

Veramente ti sei detta che non avevi niente da perdere?

Certo. E mi ha aiutato. Mi aiuta sempre.

Eri sotto 0-1 nel terzo set. Eri spaventata?

Questo non me lo ricordo (sorride). No, non ero spaventata perché avevo ritrovato il mio gioco. Nel secondo set ho giocato veramente bene, quindi ho iniziato il terzo set con la consapevolezza che potevo vincere quella partita. Il match stava andando nella direzione giusta.

Cosa hai imparato da questa partita?

Ho imparato che, anche se si parte male, la partita si può sempre vincere. Per questo devo giocare fino alla fine, fino all’ultimo punto e cercare di lottare su ogni opportunità che viene concessa durante il match.

Per arrivare ad essere n.2 del mondo c’è stato un processo fisico o c’è stato un processo mentale per migliorare il gioco?

Credo entrambe le cose, perché anche a livello mentale sono più forte rispetto allo scorso anno. Inoltre mi muovo molto meglio sul campo. Proprio prima del match il mio allenatore mi diceva che sono tra le prime 3 giocatrici al mondo che si muovono meglio in campo, e questo mi fa piacere. Ho anche cambiato un po’ il mio stile di gioco: sono più aggressiva e ho migliorato molto il servizio, infatti oggi nel terzo set ho servito molto bene. Ogni giorno dobbiamo lavorare per arrivare al top e restarci, perché è molto più difficile rimanere in alto.

Essere più aggressiva per te significa cercare più colpi vincenti o migliorare la seconda di servizio?

Non necessariamente cercare il vincente. Vuol dire stare più vicina alla riga di fondo e colpire velocemente la palla. Questo è ciò che ho in mente.

Qual è stata la tua reazione quando hai saputo che avresti inaugurato il torneo sull’Arthur Ashe?

Wow! Non si sta tranquilli a sapere che toccherà a te giocare il primo match sul centrale, ma adesso ho un po’ di esperienza in più. Certo, non ho gestito molto bene le emozioni ma sono contenta che sia andata bene.

Come hai trovato la superficie? Veloce? Lenta? Media?

Veloce

Più veloce dello scorso anno?

Non ho giocato lo scorso anno, quindi non posso giudicare, ma per me va bene. La superficie mi piace.

La prossima avversaria è la slovacca Jana Cepelova. La conosci?

Sì, la conosco. Gioca bene; ha avuto una buona stagione, perché l’ho vista in finale a Charleston, non ricordo se ha vinto. E’ una buona giocatrice, quindi sarà di nuovo una partita difficile. Cercherò di preparare bene il match e di vincerlo.

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