Brave Sara e Flavia. Due set straordinari fra Djokovic e Murray

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Brave Sara e Flavia. Due set straordinari fra Djokovic e Murray

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TENNIS – Nel giorno in cui l’Italia saluta New York, è finalmente partito il torneo maschile con due grandi match, in particolare Nishikori-Wawrinka. Il giapponese si infortuna spesso ma continua a vincere al quinto set! Djokovic batte un Murray che fatica ancora fisicamente.

Evviva è cominciato l’US Open e il grande tennis maschile, nel giorno in cui è finito l’Italia il singolare femminile. Dopo 9 giorni dominati dal tennis femminile, ma conclusi da due nette, inequivocabili sconfitte di Sara Errani (60 61) e Flavia Pennetta (63 62), la prima in 65 minuti e la seconda in 64 con Caroline Wozniacki e con Serena Williams, entrambe apparse assolutamente intrattabili per le nostre ragazze che hanno comunque fatto un bel torneo, ecco finalmente due match, per i quarti di finale della parte alta del tabellone, altamente spettacolari, di quelli che ti riconciliano con il tennis, dopo tanti spettacoli piuttosto deprimenti. In un pomeriggio con 32 gradi e 55 per cento di umidità il match Nishikori-Wawrinka meritava di essere visto per tutti i cinque set e 4 ore e 15 minuti, anche perchè è stato incerto fino all’ultimo, e quello fra Djokovic-Murray al ventunesimo duello per almeno due dei 4 set, ci hanno fatto vedere grandi cose.

Poi Murray è calato, ha accusato la fatica e un dolorino alla schiena che ne ha limitato un po’ i movimenti. Per la verità sembrava che corresse sempre molto quando la palla era in gioco, ma appena il punto finiva cominciava a zoppicare, a toccarsi il basso dorso. Avrà fatto anche un po’ di scena? Ricordo che nella finale del 2012 ne fece non poca, sembrava sempre morto, ma poi vinse al quinto set.

Che potessero rivelarsi ottimi match era possibile, quasi probabile, ma non del tutto scontato perchè i primi due potevano essere stanchi per le battaglie precedenti – cinque set con Raonic il giapponese, 4 con Robredo ma con più scambi Wawrinka – e relativamente ai secondi Murray dacchè si è operato non è quasi mai più stato lui e quanto a Djokovic dopo il matrimonio non aveva avuto un’estate troppo brillante. Si trattava comunque di due vincitori dell’US Open, del serbo con 7 Slam in bacheca, del britannico con due più un oro olimpico.

Nishikori ha battuto brillantemente Wawrinka al termine di un match che doveva in parte la sua bellezza anche al fatto che nessuno dei due riusciva ad essere decisivo con il servizio, Wawrinka perchè non arrivava a mettere 6 prime palle su 10, Nishikori perchè ne metteva ancora meno e poi non ha comunque un gioco che si basi sul servizio, ma semmai sull’agilità, sull’anticipo, sulle risposte. Così il punto veniva attribuito quasi sempre al termine di scambi anche molto belli. Per qualche ragione gli scambi appaiono più belli quando il punto arriva dal rovescio. Siamo abituati al tennis moderno nel quale è il dritto il colpo generalmente decisivo. Fra Wawrinka e Nishikori non è stato così. Per questo ci siamo divertiti alla grande. Tutti dicono e sottolineano che Nishikori si infortuna spesso, si fanno battute del tipo “tanto se vince si ritira”, e quanto è accaduto nella finale di Madrid con Nadal ha rafforzato questa tesi, ma poi a ben vedere si scopre che su 7 match sul cemento finiti al quinto set Nishikori li ha vinti tutti, e su altre superfici su 12 ne ha vinti 10. Alla faccia del fisico scadente!

Ha certamente vinto di fisico Djokovic, in 4 set e dopo 3 ore e 32 minuti alle una e un quarto del mattino. Novak ha fatto di tutto per complicarsi la vita quando, vinto il primo set per 7-6 e 7-1 al tiebreak (“L’ho giocato malissimo” avrebbe detto Murray) è stato avanti di un break per due volte, 3-2 e 4-3, (“Mi è calata la percentuale di prime palle” ha spiegato) e si è invece fatto raggiungere ed ha perso lui stavolta il tiebreak per 7 punti a 1. “Avrei dovuto vincere i primi due set”.

Da ricordare che Murray non aveva mai battuto il coetaneo quando aveva perso il primo set. Non è accaduto neppure questa volta.

In genere ho la sensazione che se il match si prolunga ho più chances io, ho un certo margine fisico se non resto troppo indietro nel punteggio – ha detto poi Djokovic che in verità ha perso anche in 5 set da Murray la finale dell’US open – non ho giocato al livello che volevo ma è merito anche di Andy”.

Un Murray che nel secondo in particolare ha giocato dritti fulminanti, pazzeschi, mai visti prima. Sembrava la reincarnazione di Del Potro, o del Sampras che fulminava Agassi. Il suo miglior colpo è sempre stato il rovescio.

Negli ultimi due anni ha cominciato a lavorare con Lendl rafforzando molto il dritto…è così che ha vinto due Slam e l’oro. Quando arrivi ai quarti non puoi sperare di vincere giocando da dietro, devi cercare di essere aggressivo e andare avanti” ha spiegato Djokovic.

Comunque è stato il miglior match giocato da Murray, insieme a quello di Roma contro Nadal, da quando si è operato. Anche a Roma però ebbe un calo importante nel terzo set.

Sulla semifinale con Kei Nishikori “siamo della stessa famiglia Uniqlo” ha ricordato con bella presenza di spirito commerciale Nole, “non ci ho giocato da tempo, lui sta giocando il miglior tennis della sua vita, serve meglio, è molto veloce, ha un gran rovescio

Andy Murray (62 errori non forzati) non ha nascosto la sua delusione: “Sono deluso perchè mi ero allenato duramente, quello che era accaduto lunedì, i crampi con Haase, era stato un episodio casuale, forse legato a qualcosa che avevo mangiato o bevuto. Posso far meglio, è stato un buon torneo, ho giocato a volte meglio. Mi dispiace che gli slam siano finiti per quest’anno, dovrò aspettare qualche mese per il prossimo. Forse non ho giocato abbastanza match duri, come questo con Djokovic. Servono più di qualsiasi allenamento. Con Roger si giocano match meno fisici, più veloci. Ora mi riposo per un paio di settimane. Ho avuto problemi alla schiena, me la sono sentita un po’ rigida a cominciare dal terzo set”.

Peccato solo che sia stato un match di quarti di finale. Se Murray avesse giocato una partita dura in più ne sarebbe uscito meglio. Ora i confronti diretti vedono Djokovic avanti 13-8.

Abbiamo fatto molti errori gratuiti dal terzo set in poi, ma è dipeso dalla battaglia che abbiamo fatto per due set e mezzo” ha detto Djokovic che giocava il suo 22mo quarto di finale consecutivo negli Slam e sabato giocherà la settima semifinale. Buon per lui e Nishikori che ci sono due giorni di recupero per loro. Berdych e Cilic (5-3 nei testa a testa, 3-1 sul cemento), Federer e Monfils (7-2 ma 3-2 sul cemento) non li avranno.

Murray aveva chiesto l’intervento del trainer già sul 2 a 2 del secondo set, poi nel terzo ha ricevuto un cerotto caldo per riscaldare la schiena. Ma non ha mai cessato di lottare, anche se sembrava un po’ rigido quando camminava.

Un rovescio in rete sul 4-5 e 15-40 nel quarto ha consentito a Djokovic di chiudere il match con 46 vincenti, 48 errori, 8 aces (contro i 9 di Murray). Ma, ripeto, a tratti il loro tennis è stato fantastico.

 

 

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