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ATP Doha: niente da fare per Seppi, la finale è tra Berdych e Ferrer

<strong>Dopo le tempeste (anche di sabbia) dei giorni scorsi a Doha una giornata di relativa quiete. Un ottimo Berdych ha la meglio su Seppi; a Ferrer servono tre tiebreak per superare Karlovic</strong><!–more–>
Si disputano oggi le semifinali al Qatar ExxonMobil Open di Doha. I primi a scendere in campo sono Ferrer e Karlovic, teste di serie numero 4 e 7. Il primo si è fatto strada come al solito senza clamori e drammi fino alle fasi finali del torneo, lasciando per strada solo un set, perso peraltro al tie-break, col qualificato de Bakker. Il secondo si è reso protagonista ieri dell’eliminazione di Novak Djokovic, col quale ha perso, anche lui al tie-break, l’unico set ceduto nel corso del torneo.
Le prime due palle break del set arrivano già nel terzo gioco, e sono a favore di Karlovic, il quale però non sa sfruttarle, perdendo un’occasione soprattutto alla seconda, sulla quale manda fuori una comoda volée. Inaspettatamente arriva anche per Ferrer, nel gioco successivo, una palla break, prontamente seguita da una serie di ace del croato. Si difende bene al servizio lo spagnolo, con una percentuale di prime intorno all’80%, e mostrando grande solidità negli scambi; invece sul servizio del croato, che mantiene un rendimento molto alto in termini di ace e vincenti, non c’è molto che riesca a fare. Il set si risolve al tie-break, così come era successo nel primo set dei 4 precedenti tra i due, e ad aggiudicarselo è Karlovic, che prende il largo ben presto chiudendo per 7-2.
Sempre al tie-break va a concludersi il secondo parziale, con Ferrer che si vede annullare le uniche due palle break del set nel primo gioco. Stavolta però ha la meglio il valenziano, che chiude al primo set point col punteggio di 7-5, e il match va così a decidersi al terzo set per la prima volta nei confronti tra i due.
Neppure l’ombra di una palla break nel terzo parziale, che pure vede qualche gioco andare ai vantaggi. Con un Karlovic che sembra un po’ scarico, Ferrer si aggiudica il tie-break e il match al secondo match point, raggiungendo così la sua 47a finale in carriera, e la prima a Doha. Da segnalare che nel corso del match Karlovic fa segnare un nuovo record, dopo il superamento dei 9000 ace in carriera di lunedì, scavalcando nella classifica all time degli ace il numero 2, Andy Roddick.
È poi la volta di Seppi e Berdych, con l’altoatesino che, al termine di una settimana in cui si è mostrato determinato e concentrato, riuscendo sempre a recuperare nelle situazioni di svantaggio, raggiunge di nuovo le semifinali di un torneo del circuito maggiore, per la prima volta a partire da Mosca 2013. I pronostici sono tutti in favore di Berdych, non solo per via della sua posizione in classifica, ma anche per la solidità e la continuità mostrate nel corso della settimana. Il primo a mettere a segno un break è Berdych nel corso del terzo gioco, alla prima opportunità utile. Successivamente il ceco si procura altre tre palle break nel sesto gioco, ma Seppi riesce però ad annullarle, portandosi sul 2-4. Nel gioco successivo l’italiano si procura la palla del controbreak ma non riesce a sfruttarla. Il secondo ed ultimo break del primo set arriva sul 5-2, con Berdych che chiude così la prima partita per 6-2. Seppi è presente, ma non riesce a contrastare la maggior potenza di gioco dell’avversario e, sotto pressione, cede il servizio alla prima palla break per l’avversario, nel corso del quarto gioco. Il ceco ha l’opportunità di consolidare il risultato procurandosi ben 3 palle break consecutive al quinto gioco, con un determinato Seppi che riesce ad annullarle e a portare a casa il gioco. Nel game successivo l’altoatesino riesce a procurarsi due palle per il controbreak, ma non le sfrutta, e si ritrova così a servire sul 5-2 per restare nel match, portandosi quindi sul 3-5. Berdych va a servire per il match e per l’accesso alla finale, chiudendo col punteggio definitivo di 6-2, 6-3.
A seguire i due incontri di singolare si giocherà infine la finale del torneo di doppio, che vede in campo Nadal e Monaco contro la coppia austriaca Knowle e Oswald, di cui mi limiterei a segnalare il dettaglio interessante che il primo dei due occupa nel ranking di doppio la posizione 40, pari alla sua non più tenera età. A questo punto è d’obbligo; età media degli 8 giocatori in campo oggi a Doha, approssimata ai mesi: 32 anni e 2 mesi. Il giovincello della situazione? Con i suoi 28 anni e 7 mesi, il campione che già a più riprese è stato dato per finito: Rafael Nadal. Il quale oggi cercherà di portare a casa un trofeo, anche se non esattamente quello che avrebbe voluto. Il campione maiorchino si aggiudicherebbe con una vittoria il suo nono titolo ATP in doppio, e il suo quarto a Doha, dove era giunto al successo già nel 2005, 2009 e 2011). Ad oggi fa registrare nelle finali di doppio un record di 8 a 4, con l’ultima vittoria risalente ad Indian Wells 2012.
<em>Maria Giovanna S.</em>
<strong>Risultati</strong>
[4] D. Ferrer b. [7] I. Karlovic 6-7(2) 7-6(5) 7-6(4)
[3] T. Berdych b. A. Seppi 6-2 6-3
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ATP Shanghai: Fognini e Schwartzman tra le wild card
Il tennista ligure sarà il quinto italiano presente in tabellone, dopo Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi e Lorenzo Sonego

Dal 2 al 15 ottobre tornerà sotto ai riflettori il Rolex Shanghai Masters, penultimo appuntamento 1000 dell’anno, assente dal panorama tennistico da quasi un lustro. Infatti, l’ultima edizione risale al 2019 e il campione fu Danil Medvedev, che ai quarti di finale sconfisse proprio Fabio Fognini in due set.
Con un tabellone adeguatosi alle direttive ATP per quanto riguarda l’estensione, il torneo ha potuto concedere cinque wild card e una ci interessa da vicino. Dopo un periodo un po’ arduo a causa di un infortunio, del successivo rientro in campo nei Challenger e, infine, dell’esclusione dalla Coppa Davis, Fognini torna a giocare in un tabellone ATP e lo fa proprio a Shanghai con una wild card assegnatagli dagli organizzatori. Tenterà, dunque, di scalare ancora una volta la classifica, come d’altronde vorrà fare anche Diego Schwartzman, anche lui ex top ten che negli ultimi mesi non se la sta passando molto bene a livello di risultati.
Per quanto riguarda gli altri tre inviti, gli organizzatori hanno prevedibilmente concesso la corsia preferenziale a tre giocatori di casa: il primo è il giovanissimo classe 2005 Juncheng Shang, poi sarà presente il ventunenne Yunchaokete Bu, mentre per finire l’onore di esordire in un tabellone 1000 lo avrà anche Rigele Te, attualmente numero 494 al mondo. I primi due, invece, si trovano rispettivamente al 160esimo e al 187esimo scalino del ranking, e cercheranno senza alcun dubbio di onorare la wild card caricandosi con il pubblico di casa durante i loro match. Grande responsabilità, quindi, ma anche enorme occasione di brillare sotto le stelle della bandiera cinese.
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ATP Astana: Shevchenko vince facile, Medjedovic sfrutta il ritiro di Djere
La WC di casa Mikhail Kukushkin non sfrutta un match point nel secondo set e si arrende a Borges. Prima vittoria da fidanzato per Alexander Shevchenko

Al via anche l’edizione 2023 dell’Astana Open, torneo che l’anno scorso vide alzare il trofeo a Novak Djokovic, che invece quest’anno ha preferito riposarsi e magari giocare a golf nel periodo pre Finals. I pochi match che si sono giocati nella prima giornata hanno visto sfidarsi il neofidanzato di Anastasia Potapova, Alexander Shevchenko, con l’olandese Botic van de Zandschulp non proprio nel suo miglior periodo di forma. Infatti, il n.85 ATP ha sempre mantenuto il controllo del match, imponendosi per 6-4 6-3 in un’ora e trentotto minuti, nei quali ha performato leggermente meglio dell’avversario sia in risposta che al servizio.
Dettagli che gli hanno permesso di vincere il primo scontro diretto con l’avversario – tornando al successo in una partita di un main draw ATP dopo quasi due mesi, ossia dal 500 di Washington – e di accedere al secondo turno, dove se la vedrà con il giovane serbo Hamad Medjedovic. Quest’ultimo ha sfruttato il ritiro del connazionale Laslo Djere, quando il primo era sopra 6-3 2-1 nel punteggio, per passare il turno e onorare la WC ricevuta, proprio come ha fatto Shevchenko.
Più intenso ma anche più infelice alla fine dei conti è stato l’incontro tra il beniamino di casa – sempre WC – Mikhail Kukushkin e il portoghese Nuno Borges, opposti in campo per la prima volta l’uno contro l’altro. È da tempo ormai che il tennista kazako ex n.39 al mondo si dedica principalmente al circuito Challenger, ma nonostante questo il giocatore portoghese ci ha messo quasi tre ore per arrivare al successo, che ha ottenuto con lo score di 5-7 7-6(6) 6-4.
Il 36enne russo, naturalizzato kazako, nel tie-break del secondo parziale era arrivato a match point, ma non è riuscito a chiudere lasciando così il passo al suo avversario, che nel terzo set gli ha strappato il servizio in apertura mantenendo poi il break fino alla fine. Per Borges sfida al secondo turno contro il vincente del match Korda-Popyrin.
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ATP Next Gen, Race to Jeddah: tanta Francia tra i possibili partecipanti al torneo arabo
Si disputerà a Gedda l’edizione 2023 delle Next Gen Finals. Ecco la situazione aggiornata

Si comincia a fare i calcoli anche in chiave ATP Next Gen Finals. Dopo 5 edizioni il torneo riservato agli 8 migliori under 21 della stagione si sposta da Milano a Gedda, in Arabia Saudita. Data per certa la partecipazione di Alcaraz alle Finals torinesi e per possibile quella di Rune, è giusto allargare a 12 l’elenco degli attuali migliori giovani dell’anno, tra i quali appare per la prima volta tra i migliori 10 il francese Arthur Cazaux.
Dietro i primi due della classifica, c’è la bella scoperta di Ben Shelton esploso agli US Open e che si è messo in evidenza anche alla “Laver Cup”. Il classe 2002 americano precede di appena cento punti il nostro Lorenzo Musetti (la cui adesione all’evento rimane tutta da verificare).
Quinto in classifica Arthur Fils, salito attualmente al n. 44 nel ranking ATP. Tanta la differenza tra il francese e il quinto in classifica, il suo connazionale Luca Van Assche, classe 2004, uno dei più giovani della Top Ten. Ma se in Coppa Davis la Francia ha appena dovuto digerire una pesante eliminazione, Oltralpe possono consolarsi con la crescita delle giovani leve.
Pochi i punti che separano il francese da Stricker, ben 21 per la precisione, settimo in classifica. A chiudere la Top Ten c’è Alex Michelsen, un altro talento americano da tener d’occhio. Al nono posto del ranking valido per la Next Gen c’è Hamad Medjedovic, classe 2003, che ha 11 punti di vantaggio sul francese Cazaux, per la prima volta in Top Ten, e 32 sull’azzurro Flavio Cobolli. Altro francese in dodicesima piazza, Terence Atmane pronto a subentrare in caso di assenza di qualche “big”.
Brandon Nakashima vinse l’edizione 2022: l’americano è stato il quinto campione delle Next Gen Finals, l’ultima manifestazione tenutasi a Milano.
Posizione | Giocatore | Nazione | Punti | Nato nel | Classifica ATP |
1 | Alcaraz | Spagna | 8175 | 2003 | 2 |
2 | Rune | Danimarca | 3055 | 2003 | 4 |
3 | Shelton | USA | 1455 | 2002 | 20 |
4 | Musetti | Italia | 1345 | 2002 | 18 |
5 | Fils | Francia | 953 | 2004 | 44 |
6 | Van Assche | Francia | 597 | 2004 | 69 |
7 | Stricker | Svizzera | 576 | 2002 | 90 |
8 | Michelsen | USA | 518 | 2004 | 110 |
9 | Medjedovic | Serbia | 485 | 2003 | 120 |
10 | Cazaux | Francia | 474 | 2002 | 125 |
11 | Cobolli | Italia | 453 | 2002 | 122 |
12 | Atmane | Francia | 376 | 2002 | 147 |