Australian Open, finale: S. Williams b. M. Sharapova 6-3, 7-6 (5). L’intervista del dopo partita a Maria Sharapova
Hai disputato un ottimo match oggi. Ti risulta più facile superare la delusione di aver perso se tieni conto della tua ottima prestazione in campo?
Guarda, quando arrivi in finale ad un grande evento, è difficile accettare di tornare a casa con il trofeo più piccolo in mano. Su questo non ci sono dubbi. Non importa come hai giocato, se bene oppure no. Non conta il risultato, è sempre dura accettare una sconfitta. Ma starò bene.
Cosa pensi di aver fatto bene stasera e cosa invece non ha funzionato verso la fine?
Ha servito benissimo stasera. Quanto è difficile per te leggere il suo servizio?
Come giudicheresti il suo servizio se paragonato a qualsiasi altro colpo nel circuito femminile?
Durante il torneo hai salvato dei match point. Hai detto che eri orgogliosa di come combattevi in campo. Quando oggi hai salvato quei due match point, hai pensato che forse le cose avrebbero potuto volgersi in tuo favore?
Beh, non volevo lasciarle fare un vincente che le avrebbe consegnato la vittoria. Volevo restare nel match a tutti i costi.
Andy Murray ha detto che è fiero dei traguardi raggiunti considerando con che avversari è chiamato a misurarsi. Ti senti allo stesso modo?
Sì, a volte negli ultimi 10 anni entrambe siamo state fuori dai giochi. Alcune volte Serena era infortunata ed io sono stata fuori un anno. Perciò, abbiamo disputato molti match contro altre giocatrici, ma sono orgogliosa di giocare in un’era in cui gioca anche Serena Williams.
Senti che si sta avvicinando il giorno della vittoria?
Se continuo a crearmi le mie occasioni, assolutamente sì.
Come riassumeresti queste due settimane?
Adesso sono delusa. Sono passati 45 minuti dalla fine del match. È sempre difficile sedersi davanti alla stampa e parlare di una sconfitta. Ma sono felice di come ho gestito i match giocati, di come sono tornata forte e di come ho spronato me stessa per cercare in tutti i modi di vincere un altro major. Non è facile arrivare in finale ad un torneo del Grande Slam. Ci vuole molto lavoro. Comunque, è stato un buon risultato e un buon inizio anno.
Qui hai giocato fino alla fine. La Fed Cup rientra ancora nei tuoi piani? Se sì, quanti match vorresti giocare a Cracovia?
Sì, è ancora nei miei piani. Domani non vedo l’ora di farmi 30 ore di volo fino a Cracovia. Un itinerario di viaggio davvero conveniente. Amo il clima, e il viaggio (ride). Non ho ancora pensato al numero di match che voglio giocare, ma tutto il resto va bene. Non vedo l’ora (ride).
Tuo padre ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella tua carriera tennistica. Parlaci dei primi tempi quando ti portava in bicicletta all’accademia.
Oh, sì, mi ricordo di quella bicicletta. Ricordo che mi piaceva tanto il cestino. Pensavo che fosse più bella con quello sopra. A volte penso molto a quei giorni, alle mie origini e agli ostacoli che ho dovuto superare. Mio padre mi ha ispirato molto e mi ha motivata. È stato fantastico averlo al mio fianco per tanti anni durante la carriera. Sono ancora molto vicina a lui, è un buon amico e più di tutto è mio papà.
Traduzione di Yelena Apebe