Il tennis in pillole: tutto quello che è successo di recente che non avreste dovuto perdervi in questa nuova rubrica! Vika Azarenka e Caroline Wozniacki e le proteste per una chiamata errata, Mats Wilander confuso dal tennis contemporaneo
L’Oscar del giorno va al teatrino messo in scena a Doha da Vika Azarenka e Caroline Wozniacki: a seguito di una clamorosa chiamata del giudice di sedia, se ne sono andati più di cinque minuti di proteste tra le giocatrici il giudice di sedia e il giudice arbitro, dove in sostanza tutti ce l’avevano con tutti. Oggetto del contendere, un secondo servizio della danese che, dopo aver danzato sul nastro, è atterrato abbastanza chiaramente fuori, senza che venisse chiamato l’out.
Da qui le ovvie proteste della bielorussa, l’arrivo del giudice arbitro in soccorso, e il marasma che si scatena quando la Wozniacki, non contenta dello scampato doppio fallo, chiede di essere abilitata a servire di nuovo anche il primo servizio, vista la sostanziosa durata dell’interruzione! Probabilmente solo l’amicizia tra le due tenniste ha evitato che gli animi si accendessero eccessivamente, e ad ogni modo chi sembra essere uscita più scossa dalla discussione è stata proprio Caroline, che da lì in poi ha rimediato soltanto un game. La chiusura migliore, nel post-partita, è quella twittata dalla Azarenka:
Per Juan Martin DelPotro ogni momento è buono per proseguire la riabiltazione:
Giusto nove anni fa, Roger Federer (al quale, tra l’altro, oggi mancano 8 ace per toccare quota 9000) infilava la settimana consecutiva n. 161 al vertice del ranking, battendo il record di Jimmy Connors: “Sono contento – disse allora – perché a chiunque altro ci vorranno almeno tre anni per sfilarmi il record, non sarà facile”.
Indovinate chi c’è, tra i tennisti ancora in attività, al secondo posto di questa speciale statistica. Sbagliato.
A proposito di Djokovic, il serbo ha speso belle parole per la sorpresa del torneo di Dubai, Borna Coric: “Mi alleno spesso con lui, in quest’ultimo periodo. Cerco di aiutarlo perché, in un certo senso, mi rivedo in lui. Ed è una sensazione che non ho mai provato con nessun altro con cui mi sia allenato. È come giocare contro me stesso, ha un gioco molto simile. Molto combattivo, disciplinato, concentrato, giovane ma molto fiducioso in se stesso, e questo è molto importante”.
E sullo sconfitto di ieri, lo scozzese Andy Murray, si esprime l’ex n. 1 Andrè Agassi: “E’ dura gestire un intero anno di attività. Andy è un perfezionista un po’ estremo (“tortured”, precisa l’americano). non credo che solo la vittoria gli crei motivazioni. Non ha certo perso apposta, ma avere sette giorni a disposizione per preparare l’incontro di Coppa Davis contro gli USA, proprio a Glasgow, non credo gli dispiaccia”.
Risposta: era Lleyton Hewitt, con 75 settimane consecutive al n. 1. Rafa Nadal ha inanellato un massimo di 56 settimane, Novak Djokovic 53 (è a quota 34 la serie in corso).
E per chiudere, un paio di bei colpi dagli incontri disputati ieri: proprio Coric e la solita Radwanska.