WTA Charleston: Kerber vendica Eastbourne, Keys battuta 7-5 al terzo

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WTA Charleston: Kerber vendica Eastbourne, Keys battuta 7-5 al terzo

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Appassionante finale alla Family Circle Cup di Charleston, dove la tedesca Kerber annulla la potenza di Madison Keys e si aggiudica il torneo con merito dopo oltre due ore di lotta e con un punteggio non molto diverso da quello del loro ultimo precedente, la finale di Eastbourne 2014

 

Una degna finale per un torneo di grande tradizione oppone la mancina tedesca Angelique Kerber, quinta testa di serie del tabellone, alla giovane picchiatrice statunitense Madison Keys, numero sette del seeding.  Le due giungono alla finale dopo un cammino tutto sommato tranquillo, con Angelique che ha perso solo un set contro Rodina al primo turno mentre Madison ha fatto percorso netto giungendo alla finale senza lasciare per strada nemmeno un parziale. Da ricordare l’ultimo precedente nella finale di Eastbourne 2014 quando prevalse Keys ma solo 7-5 al terzo dopo un incontro entusiasmante (“I remember that last game where I think I had like 27 match points” ha ricordato ieri ironicamente l’americana). Forse un po’ di tensione o forse il vento che soffia fastidioso inceppano in avvio il braccio armato di Madison, che apre alla battuta ma subisce un parziale di otto punti a uno che porta Kerber subito sul due a zero. Nel terzo game la mancina di Brema manca altre due palle break che avrebbero spaccato il set. Il pericolo scampato sveglia Keys che pareggia a due strappando a zero la battuta all’avversaria ma cede subito dopo il servizio per la seconda volta.  L’americana va a corrente alternata, le sue doti di colpitrice pura risentono maggiormente delle condizioni atmosferiche rispetto al gioco di Angelique che tende a utilizzare parabole più alte e cariche nel suo gioco difensivo. Il sesto game è decisivo: in una battaglia durissima, nella quale influiscono anche le non buone condizioni del campo, le due se le danno di santa ragione e Keys, che chiude punti da fondocampo di bellezza abbagliante, non sfrutta tre palle break consentendo alla tedesca una seconda fuga in avanti sul quattro due. L’americana non riesce a sfondare il muro di gomma eretto da Angelique, che pedala instancabile ribattendo tutto, va in confusione e cede ancora il servizio quando su una risposta lunga e lenta dell’avversaria gioca un colpo a tutto braccio out di tre metri.  La tedesca manovra con il dritto e spara col rovescio, non concede mai lo stesso peso di palla a Madison, impedendole così di giocare in progressione come gradisce. 6-2 Kerber il primo set.

L’evidente piano tattico della tedesca sembra dare buoni frutti, Keys deve giocare tre vincenti per fare un punto e stando così le cose le probabilità sono a favore di Angelique. È sempre Madison che continua a sbagliare molto, ad aprire le ostilità nel secondo parziale e il punteggio segue i servizi. L’americana regala sempre troppo sul servizio dell’avversaria mentre deve quasi sempre soffrire sul proprio per abbattere la resistenza teutonica di Kerber. Il fatto che fino a questo momento Keys abbia il quadruplo dei vincenti dell’avversaria e sia sotto nel punteggio fornisce una chiara indicazione sullo sviluppo che sta avendo il match. Nell’ottavo gioco Kerber salva alla grande una palla break che avrebbe mandato Madison a servire per il set ma nel successivo tocca a lei smarrire una grande occasione sul 30-40. È il momento chiave perché l’americana salva la sua battuta e la strappa all’avversaria nel decimo game portandosi sullo 0-40 e chiudendo al terzo set point utile. Si va al terzo come in Inghilterra un anno fa.

È noto che i tedeschi si spezzano ma non si piegano e così Angelique riprende a macinare la sua tattica anche nel set decisivo, coprendo bene il campo e alternando i colpi. Così facendo si procura palle break nei primi due games di servizio di Keys che però è brava ad annullare le occasioni. Le opportunità sprecate da Kerber cominciano ad essere troppe e nel secondo set ha imparato a sue spese che portarsi dietro nel punteggio una come l’americana può essere letale. Accade così che alla prima occasione, nel quarto game, sia proprio Madison a mettere a segno il break che potrebbe darle il titolo. La tedesca sembra in confusione ma è una combattente nata, si riprende e restituisce il break al settimo gioco appaiando l’avversaria sul quattro pari. Il nono game dura quasi dieci minuti e Keys lo conquista con l’incoscienza della gioventù alla settima occasione annullando nel frattempo due palle break. Saranno i nervi a vincere questa partita e quelli della Kerber sono del migliore acciaio Krupp. Angelique tiene il servizio da campionessa, pareggia a cinque e nell’undicesimo game rimonta da 40-0 Keys e le strappa la battuta complice anche un sanguinoso doppio fallo dell’americana. L’ultimo turno di battuta della tedesca è solo una formalità e la mancina chiude a zero con autorità un grande e meritatissimo match.

Vendetta compiuta per Kerber, che a Eastbourne perse con un punteggio simile (6-3 3-6 7-5). La tedesca interrompe un digiuno di diciotto mesi: era infatti da Linz 2013 che Kerber non alzava un trofeo. Da allora aveva giocato e perso quattro finali consecutive, tutte nel 2014. Per la prima volta Kerber vince un titolo sulla terra, anche se questa è verde e decisamente diversa rispetto a quella rossa europea (superficie sulla quale Angelique ha giocato una sola finale, la sua prima in carriera, a Bogotà). Kerber salirà in quattordicesima posizione, scalzando Sara Errani mentre Keys si consolerà con il nuovo best ranking, al numero 17.

Risultato:

[5] A. Kerber b. [7] M. Keys  6-2 4-6 7-5

Raffaello Esposito

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