Federer vincitore a Montecarlo: quattro motivi per crederci secondo l'Equipe

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Federer vincitore a Montecarlo: quattro motivi per crederci secondo l’Equipe

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Con Roma, Montecarlo è il Masters 1000 che Federer non è mai riuscito a vincere; e se il 2015 fosse l’anno buono?

Un interessante articolo odierno del quotidiano sportivo francese L’Equipe spiega perché credere al trionfo del campione svizzero in territorio monegasco (qui la versione originale e completa).

Innanzitutto la pausa rigenerante: Federer ha sfruttato il vantaggio (riservato ai “vecchietti” dell’ATP) di non essere obbligato a giocare tutti i Masters 1000. Al contrario dei suoi avversari, logorati dall’accoppiata Indian Wells-Miami, Federer si è eclissato dopo la finale in California, andando in vacanza sulle Alpi Svizzere con la famiglia e cominciando poi la preparazione sulla terra battuta.
La stagione sulla terra è solo all’inizio e Roger ne potrebbe approfittare grazie al suo talento, come fece pure lo scorso anno quando mise fine alla striscia vincente di 25 incontri nei Masters 1000 di Djokovic (seppur dolorante al’avambraccio destro).

Ha già trionfato su questa superficie: anche se i 2 titoli Masters 1000 che gli mancano si giocano su terra battuta, Federer ha comunque conquistato 6 trofei Masters 1000 (dei 23 totali) sul mattone tritato, 4 ad Amburgo e 2 a Madrid; inoltre ha disputato ben 4 finali a Montecarlo e altre tre a Roma; senza dimenticare il titolo 2009 del Roland Garros.

Nadal sembra meno forte: lo svizzero ha perso 3 delle sue 4 finali nel Principato contro Nadal e 2 su 3 in Italia. In totale Federer ha perso 8 incontri su 10 nei Masters 1000 giocati su terra battuta contro Nadal. Ma quest’anno il campione spagnolo è in difficoltà, ha già 5 sconfitte su 6 tornei disputati, un solo titolo minore (Buenos Aires) e viene da una pessima partita contro Verdasco a Miami.

Gli altri giocatori sono alla sua portata: Nadal a parte, Federer vanta un bilancio positivo su terra battuta contro tutti gli altri top 10 (tranne Nishikori che lo ha battuto, ma una volta sola, ed è assente a Montecarlo; contro Murray non ha mai giocato sulla terra).

Bisogna però tener conto degli svantaggi.
Anche se ormai da 15 mesi lo svizzero ha risolto i suoi problemi alla schiena ed è tornato ad altissimo livello, non presenta più la stessa regolarità nell’eccellenza, come dimostrano certe sconfitte inattese (Hewitt a Brisbane e Chardy a Roma nel 2014, Seppi agli Australian Open del 2015).

La terra battuta è la superficie meno ideale per lui: anche se vi ha vinto tanto, le sue vittorie più numerose e prestigiose sono avvenute sul duro e su erba; il torneo di Amburgo (4 vittorie) era tra i Masters meno quotati; ed anche Madrid resta meno prestigioso tra altitudine, dubbie esperienze di marketing (come la terra azzurra del 2012) ed una storia più recente.

Il peso della storia: anche per un campione del calibro di Federer vincere per la prima volta in un contesto prestigioso non è mai facile. Soprattutto quando si sono accumulate tante delusioni. L’edizione 2014, con la sorpresa dell’eliminazione di Nadal, e di fronte a un Wawrinka dominato fino ad allora 14 volte su 15, era un’occasione d’oro per lo svizzero.

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