ATP Montecarlo interviste, Djokovic: "Nadal o Ferrer rappresentano la sfida più grande sulla terra"

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ATP Montecarlo interviste, Djokovic: “Nadal o Ferrer rappresentano la sfida più grande sulla terra”

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ATP Montecarlo, quarti di finale: N. Djokovic b. M. Cilic 6-0 6-3. L’intervista del dopo partita a Novak Djokovic

 

Il primo set è stato piuttosto inusuale, poi lui è riuscito a rientrare in gara nel secondo. Ti aspettavi che nel secondo set giocasse meglio?
Sì. Il primo set è stato totalmente dalla mia parte. Sapevo che lui avrebbe cambiato alcune cose del suo gioco e che avrebbe cominciato a giocare un po’ meglio. Penso che il break all’inizio del secondo set sia stato fondamentale; i primi otto games sono stati fantastici. Ho avuto un piccolo calo di concentrazione quando sul 4-3 ero sotto 0-30 e ho dovuto annullare una palla-break, ma sono riuscito a tornare avanti con alcuni buoni servizi. Credo che questo sia stato il mio miglior match del torneo, sono riuscito a fare quello che avevo in testa e questo mi incoraggia in vista della difficile partita di domani.

Prima del torneo hai parlato del fatto che Miami e questo torneo sono molto ravvicinati. Credi che questo ti abbia avvantaggiato, visto il tuo stato di forma e visto anche che Stan e Roger non hanno giocato molto bene dopo aver preso una lunga pausa?
Potrebbe essere. Ovviamente le tante partite che ho vinto quest’anno mi hanno dato molta più fiducia e mi hanno aiutato a sentirmi bene in questo torneo e di conseguenza a giocare buoni match. Fisicamente è molto impegnativo, perché ho vinto tante partite, ma in questo momento l’entusiasmo è tutto dalla mia parte e voglio sfruttarlo il più possibile.

Il tuo avversario di domani sarà Nadal o Ferrer.
Probabilmente è la miglior partita su terra battuta che si possa avere, sia che giochi contro Nadal che contro Ferrer. Entrambi hanno vinto molto su questa superficie, specialmente Rafa e soprattutto in questo torneo. Devo prepararmi mentalmente, perché fisicamente mi sento pronto; non sono stanco perché non ho faticato molto in campo; sento bene la palla, quindi penso di poter far bene domani, anche se so che dovrò mantenere alto il livello per tutta la durata del match.

Visto quanto tempo hai passato in campo pensi che, indipendentemente dal risultato che otterrai qui, il periodo che passerà tra questo torneo e il prossimo sarà fondamentale per l’obiettivo del Roland Garros?
Sì, dopo questo torneo ho bisogno di un po’ di tempo per riposare, qualche giorno o anche una settimana. Questo mi aiuterà a ricaricare le batterie per il periodo successivo. C’è Madrid, Roma, il Roland Garros, poi la stagione sull’erba nel giro di un paio di mesi; il calendario è molto concentrato, ma mi sento pronto. Ovviamente spero di ripetere le stesse prestazioni di inizio stagione, ma per prima cosa devo pensare alla partita di domani e vedere cosa sarò in grado di fare in questo torneo.

I tuoi colpi da fondo sono molto potenti e stai servendo molto bene. Quanto è importante avere queste due caratteristiche su questa superficie?
La terra battuta richiede qualche modifica, soprattutto negli spostamenti. Bisogna essere consapevoli del fatto che la superficie è lenta e che quindi puoi dover colpire la palla più volte. Mi piace il modo in cui sto giocando e provo ogni volta a variare il gioco il più possibile. Il servizio è una parte importante in ogni partita; anche se sono consapevole di non poter servire bene come Isner o Raonic cerco comunque di utilizzarlo in modo da mettere in difficoltà il mio avversario ed avere un secondo colpo più facile. Per ora sta funzionando bene.

 

Traduzione di Alessia Gentile

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