ATP Roma interviste, Djokovic: “Voglio fare bene qui a Roma e poi penserò a Parigi”

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ATP Roma interviste, Djokovic: “Voglio fare bene qui a Roma e poi penserò a Parigi”

ATP Roma: N. Djokovic b. K. Nishikori 6-3 3-6 6-1. Il n.1 del mondo, in conferenza stampa dopo la vittoria: “Il livello che voglio raggiungere ancora non c’è, ma poco a poco sta tornando”

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In questo torneo hai sempre perso un set. In quale match hai rischiato di più di perdere?
Beh, credo che tutti i tre incontri siano stati molto serrati. Diversi naturalmente, con avversari diversi e
differenti stili di gioco, ma è difficile dire in quale sono stato più vicino a perdere. Credo che tutte e tre le
partite avrebbero potuto andare in entrambi i modi, ma nel terzo set di tutti gli incontri sono riuscito a trovare la giusta intensità e i colpi da giocare al momento giusto, riuscendo a prevalere. Ho avuto alti e bassi in tutte e tre le partite, ma alla fine devi trovare un modo e talvolta è solo questo che serve per vincere: trovare il modo corretto, quindi gestire per esprimerti al meglio nei momenti importanti.

Avete lottato entrambi con le condizioni del campo e del tempo, qual era il modo per vincere oggi?
Le condizioni erano abbastanza brutte e il campo non è in buono stato. Molto vento, difficile giocare un tennis di buona qualità, ma era lo stesso per entrambi. Penso che in questi casi la cosa più difficile sia restare mentalmente forti e superare questi ostacoli.

Qual è stato il momento in cui ti sei sentito più sotto pressione e come sei riuscito a dominarlo?
Beh, entrambi stavamo lottando per trovare il ritmo giusto, non facevamo grandi punti, cercavamo solo di tenere i nostri servizi e aspettare le opportunità sul servizio dell’avversario. Penso di aver giocato abbastanza bene nel primo set, ho avuto alcune occasioni per il doppio break, ho iniziato bene il secondo parziale e poi ho fatto un game piuttosto brutto, alcuni doppi falli, 2 o 3 gratuiti e lui è cresciuto in fiducia. Ha meritato di vincere il secondo set, ha iniziato a giocare meglio e ha commesso meno errori non forzati, ma il break sul 2-1 al terzo set è stato fondamentale. Sapevo che prendere il suo servizio mi avrebbe messo le ali e ho iniziato a colpire in maniera più fluida. Lui ha iniziato a fare più gratuiti e la partita è scivolata via in poco tempo.

Tipo di domanda simile, ma … Kei ha vinto il secondo set e forse era il suo momento migliore, qual è stato il tuo atteggiamento mentale per entrare nel terzo set? Hai provato a cambiare la tua strategia o hai cercato di rimanere coerente?
Beh, ho cercato di essere un po’ più aggressivo, sul secondo o terzo colpo degli scambi… Perché nel secondo set mi ero limitato ad appoggiare la palla consentendogli di dettare il gioco. Ho cambiato il ritmo del gioco aggiungendo un po’ di varietà, tirando alcune palle alte sul suo rovescio, impedendogli lo stesso ritmo, poi quando arrivava la palla più corta sono stato aggressivo e questo mi ha aiutato a vincere il terzo set.

Novak, l’altro giorno, dopo il primo incontro, hai detto che era comprensibile che i tuoi tocchi e il tuo tempismo non fossero quelli giusti dopo una lunga pausa. Sei felice del modo in cui stai tornando poco a poco, non solo per raggiungere la finale qui ma ovviamente per quello che sarà a Parigi?
Devo essere onesto e dire che non sto giocando come ho giocato forse a Montecarlo e il livello che voglio raggiungere ancora non c’è. Poco a poco però sta tornando, sono di nuovo in semifinale in questo torneo. Le vittorie contro giocatori di qualità possono solo aumentare il mio livello di fiducia, quindi spero di poter giocare meglio, più costante, fare meno errori non forzati, meno alti e bassi nella partita di domani, perché ho un altro specialista del campo in terra battuta, uno dei migliori giocatori del tour, che certo non mi darà una mano per vincere, anzi mi farà lavorare.

Novak, mentre ci avviciniamo a un Grande Slam, quali sono i sentimenti dentro, c’è ansia, eccitazione o nervosismo, per noi tanto più lavoro … per voi?
Per noi pure, ovviamente, è emozionante sapere che mancano dieci giorni al Roland Garros, ma i miei pensieri e la mia attenzione sono rivolti a questa settimana altrimenti se penso a Parigi sarei… sarò già a Parigi! E non sarei in questo torneo, quindi vediamo quanto posso fare bene qui a Roma e poi penseremo al Roland Garros.

 

Traduzione di Maria Cristina Graziosi

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