Roland Garros interviste, Nadal: "Da tre anni si parla del tempo tra un punto e l'altro, prima no. Non capisco il perché"

Interviste

Roland Garros interviste, Nadal: “Da tre anni si parla del tempo tra un punto e l’altro, prima no. Non capisco il perché”

Roland Garros, secondo turno: R. Nadal b. N. Almagro 6-4 6-3 6-1. L’intervista del dopo partita a Rafael Nadal

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Si può dire che al Roland Garros tu giochi molto meglio rispetto agli altri tornei sulla terra? Saranno lo stadio, i fan o il tuo record di vittorie?
No, non è successo in passato. In passato penso di aver giocato meglio in altri tornei rispetto a Parigi, anche se qui sono riuscito a vincere. È una questione di feeling, no? Ogni torneo è differente, ogni anno è diverso. È vero che mi sento a mio agio. E’ vero che è difficile giocare sul campo centrale. Mi piace giocarci

Ci sono molte differenze tra i giocatori, in termini di tempo che passa tra un punto e l’altro. Nico (Almagro, ndr) credo sia uno dei giocatori più veloci. Tu sei uno dei più lenti. Tomic ha giocato oggi. E’ il più veloce. Lukas Rosol è molto veloce. Pensi che ciò abbia effetto sull’avversario o è più uno stile personale ed un’abitudine dei giocatori che comportano queste differenze di ritmo?
Non so. Ognuno fa quello che è abituato a fare, non è un problema. Non so perché, ma è molto interessante che negli ultimi tre anni si parli molto del tempo che passa tra un punto e l’altro. Sono nel tour da 13 anni; nei primi 10 anni non credo che fossi più veloce di quanto lo sono oggi e non si era mai parlato di questa cosa. Non so perché (sorride).

Qui a Parigi domini da anni. Tuttavia, quest’anno sei la testa di serie numero 6. Cosa ne pensi?
Per ora ho già vinto due match. È tutto. Possiamo parlare di classifica, ma se sono il numero 6 è perché merito di esserlo. Potrà anche accadere che dopo il torneo sarò messo peggio. Quando stai fuori sei mesi per infortunio e poi torni a giocare e nei primi mesi non sei in grado di vincere molte partite, è normale che la tua classifica peggiori, questo è tutto. Ma essere il n.10, 11, 12, 2 o 7 non cambia la mia carriera. Continuo a lavorare, con le mie motivazioni. La classifica è importante, ma la cosa più importante è essere competitivi, sentirsi in forma per giocare ogni torneo con la possibilità di competere bene contro chiunque. Questo per me è più importante che essere in una posizione più alta della graduatoria. Se ciò che ho appena detto succede, migliorerò la mia posizione in classifica.

Ti senti meglio ora rispetto al primo giorno ?
Sì. Mi muovo meglio. Mi  sento meglio. Oggi mi sono sentito meglio rispetto al primo turno. Sono molto soddisfatto della mia prestazione e del risultato.

Nico ha detto che il Philippe Chatrier è enorme. Cosa vuoi dire a proposito di questo campo? Come ti senti sullo Chatrier rispetto agli altri campi?
Beh, francamente, e non voglio essere arrogante, perché non lo sono, posso giocare bene sia sul campo centrale che in altri campi. Potrebbe essere a Roma, magari a Barcellona o a Monte Carlo. In questo caso, devo dire che questo campo è forse un po’ più grande e quindi penso che sia più ventoso. E ‘difficile calcolare la giusta distanza. Se non sei abituato a giocare su questo campo forse è vero, è più difficile giocare sul centrale. Ma mi ci sento bene. Qui ho giocato tante partite. Ciò che Nico ha detto è assolutamente corretto.  Se devo scegliere tra un campo piccolo o uno più grande per giocare contro Almagro, scelgo quello più grande.

Conosci Kuznetsov, il tuo prossimo avversario?
Sì, lo conosco. E’ aggressivo, ha un enorme potenziale. È un gran colpitore e può realizzare molti vincenti. È molto pericoloso. Il mio obiettivo è quello di continuare a fare quello che ho fatto oggi. La mia partita è stata buona. Cercherò di continuare così. Voglio continuare ad essere solido.

Se dovessimo confrontare il match di oggi  con quello contro Berdych, nella semifinale a Madrid, cosa diresti? È il tuo miglior match?
No, no, no, è stato quello di Roma.

Pensi che più o meno sia lo stesso livello di gioco che hai tenuto oggi?
Perché cerchi di analizzare le partite in questo modo? Io penso che sia un po ‘diverso. Oggi ho giocato abbastanza bene. Credo di aver fatto quello che volevo. Ho corso durante tutti i punti difficili. Il mio rovescio era buono. Non ho commesso molti errori col diritto e ho giocato bene. Su terra devo dire che durante la stagione non ho raggiunto il mio 100%, ma se confrontiamo quest’ anno con gli altri anni si possono dire tante cose. Ma se parliamo di tutto quello che ho fatto durante la mia stagione sulla terra battuta a partire da Monte Carlo, la verità è che non ho giocato bene contro Fognini a Barcellona e non ho giocato bene contro Murray nella finale di Madrid. Per il resto della stagione penso di aver giocato piuttosto bene. Ho giocato bene. Come ho detto l’altro giorno, il Roland Garros è un torneo importante, questo è vero, ma non ho intenzione di concentrarmi solo su di esso. La mia carriera non finirà se dovessi uscire dal Roland Garros. Chi lo sa cosa sta per succedere? Ma, sai, io non voglio ragionare troppo a lungo termine. In Australia ho giocato bene, come in Brasile e a Buenos Aires. Anche a Indian Wells. Ho avuto alti e bassi. A Miami no, non ho giocato bene. Questo è vero: il secondo match è stato pessimo. A Monte Carlo ho giocato due partite molto bene e poi due male. Contro Wawrinka ho giocato abbastanza bene, anche se le condizioni non erano ideali. Era quasi notte. Poi qui, al Roland Garros, ho passato già due turni giocando abbastanza bene, quindi le mie dinamiche sono positive. Devo tenere gli occhi ben aperti su quello che faccio. Devo essere ottimista, ma non troppo e lavorare sodo, in modo che possa proseguire bene.

Hai parlato dei campi. Hai detto che il Lenglen è più veloce.
No, no, no, il Lenglen di solito è più lento dello Chatrier.

Hai già giocato sul Lenglen?
Beh, per me il Lenglen è un campo più piccolo. Ci sono giocatori che non sono abituati a giocare su campi enormi, altri dicono che sia più facile. Ma per me il Lenglen è più lento dello Chatrier.

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