Wimbledon interviste, Schiavone: "Non mi ritiro, l'obiettivo è raggiungere i 62 Slam consecutivi"

Interviste

Wimbledon interviste, Schiavone: “Non mi ritiro, l’obiettivo è raggiungere i 62 Slam consecutivi”

Wimbledon, primo turno: S. Errani b. F. Schiavone 6-2, 5-7, 6-1. L’intervista del dopo partita a Francesca Schiavone

Pubblicato

il

 

Francesca Schiavone: Prima delle vostre domande voglio leggervi qualcosa che ho scritto:
Perdere è qualcosa con cui fare i conti. Oggi succede più spesso di 5 anni fa, ma è un processo naturale che non mi spaventa anche se continua a non piacermi. Di sicuro non ho perso competitività, per questo il mio obiettivo è quello di centrare i 62 Slam consecutivi (siamo a 60, ndr). Anche dopo il 62esimo Slam, il tennis sarà la mia vita, non tradirò le mie caratteristiche di gioco sin tanto che sarò in attività e le trasporterò cercando di trasferire anche ad altri nel mio post carriera. Proprio in questi giorni sta iniziando il mio futuro, c’è un modo di interpretare e giocare il tennis che ho intenzione di insegnare ai giovani che hanno voglia e talento.

Mi puoi spiegare l’ultima frase, cosa vuol dire: “oggi comincia il mio futuro”?
Sto facendo un progetto, ho bisogno di persone con le quali organizzare alcune cose importanti, per riuscire a trasferire quelle che sono le mie conoscenze a qualche ragazzo giovane di talento che possa esprimersi al meglio

Ci sono i soldi, dove lo farai? Maschile o femminile?
Ci vuole ancora tempo, sarà sia per uomini che per donne. Ognuno di noi ha il proprio modo di giocare, non dovranno assomigliare a me, ma esprimere loro stessi al meglio.

Ti senti portata all’insegnamento? Perché ci vuole tanta pazienza
Sto cercando di formare delle persone che possano aiutarmi. Formare coach, o se coach è dire troppo almeno persone capaci di insegnare. Mi auguro di essere portata per questa cosa.

E’ un progetto privato? Non è una cosa legata alla federazione?
Sì, non è nell’ambito della federazione, ma non in conflitto. Sono io che ho il desiderio di mettere a disposizione la mia passione.

Allora potresti ugualmente succedere a Barazzutti, come una volta lui stesso ha ipotizzato? Avere questa scuola non significa che tu non possa avere ruoli di altro tipo.
Le due cose non le vedo incompatibili. Non ho ancora pensato a questa ipotesi.

Tempi di realizzazione?
E’ presto per dirlo.

Non temi la difficoltà di reclutamento dei talenti in una nazione come l’Italia dominata dal calcio?
In Italia manca la formazione di persone in grado di fare da coach; tutte noi (io, Errani, Pennetta) siamo dovute ricorrere agli stranieri. Questo è il vero buco. Noi siamo uscite perché noi di fed cup siamo state fenomeni, e ce l’abbiamo fatta malgrado questo contesto difficile. Ma non possiamo permetterci di perdere per strada i talenti a causa della incapacità nei ruoli di formazione. Il problema è come gestire i più giovani che hanno molto talento ma poi si perdono per strada. Vorrei dare la possibilità ad un ragazzino, si potersi formare e crescere, poi ognuno troverà la sua strada. Spero che la stessa cosa la faccia Flavia (Pennetta, ndr), così siamo in due.

C’è un limite di età per questa iniziativa?
No non c’è assolutamente un limite.

Questa cosa di rivolgersi sempre all’estero per la ricerca dei coach è condivisa da tutti, quali sono le ragioni di questa mancanza di coach?
In Italia c’è qualche coach buono, ma manca il piacere di condividere le conoscenze, ognuno è geloso dei propri coach e manca la possibilità di crescere il movimento in generale. Il movimento sportivo italiano in generale, anche nel nuoto è così, è troppo chiuso, per me giocatore è molto più facile prendere un’informazione da uno straniero. Oggi ad esempio ho potuto parlare con Mauresmo, e insieme abbiamo parlato di tennis e questo può essere un fatto di crescita.

Secondo te chi è che poteva dare questo impulso. Non voi giocatori che a 20 anni non potevate avere una tale maturità.
Quelli che arrivano prima di me, ora io cercherò di dare questo impulso a quelli che hanno 15/20 anni di meno. Mi piacerebbe che ci fosse molta più condivisione, io voglio essere una persona che condivide e che insegna alle persone che sono nel mio team, lo scambio di informazioni nel tennis.

Anche se il progetto è in fase embrionale il tuo ruolo sarebbe più tecnico o manageriale?
Mha sicuramente io mi occuperò della parte tecnica che è quella che so fare, poi studierò anche le altre parti.

Dicci qualcosa della partita contro Sara Errani.
Troppi errori non forzati, quando ho saputo limitarli il punteggio è migliorato di conseguenza. Nel terzo set lei ha alzato il livello e l’intensità e non ho saputo starle dietro, ho perso terreno troppo facilmente.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement