ATP Montreal interviste, Nishikori:“Il mio prossimo obiettivo è vincere un 1000 o uno Slam”

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ATP Montreal interviste, Nishikori:“Il mio prossimo obiettivo è vincere un 1000 o uno Slam”

ATP Montreal, secondo turno: K. Nishikori b. P. Andujar 6-3 6-3. L’intervista del dopo partita a Kei Nishikori

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Siccome non hai avuto molto riposo dopo Washingon, come ti senti qui? La superficie è più veloce o uguale o…
Mi sono sentito bene. Dopo che vinci un titolo ti senti sempre bene. Il mio tennis sta migliorando. Credo di non essere partito benissimo ma c’era il vento. Dopo un paio di games ho giocato meglio, sono molto contento del mio tennis di oggi.

Dopo la finale agli US Open dell’anno scorso pensi di poter ripetere il cammino di New York quest’anno?
Spero di sì. Cercherò di arrivare in finale, ma so che non è detto che ci riesca. Cercherò di prendere un match alla volta.

Oggi molti top players sono molto alti, tu no. Come riesci a gestire la cosa? Come riesci a batterli? Ora sembra un gioco per gente grossa.
Non è mai facile. Se giochi contro grandi servitori come Isner, Cilic e Groth non è molto divertente. Ma ho una buona risposta. Ho anche una buona velocità, che molti atleti più grossi di me non hanno. Credo che sia il bello del tennis, ognuno è diverso. Anche se sei piccolo come me o Ferrer puoi fare bene nei top10.

Sei orgoglioso del fatto che ogni volta che raggiungi un certo traguardo sei sempre il primo asiatico a riuscirci?
È bello sapere dei nuovi record. Ma il mio obiettivo non è fare record asiatici, ma essere uno dei migliori giocatori del mondo. Ci sono ancora molte cose da fare, ma mi sto divertendo in questo viaggio.

Il tuo gioco è perfetto per i campi duri. Qual è il tuo piano per avere successo qui?
Ho molta esperienza su questi campi e poi hanno una buona velocità. Anche se ho giocato bene anche sul rosso, vincendo Barcellona e facendo bene a Parigi.

Visto che hai passato molto tempo negli USA, gli US Open sono lo Slam di casa per te?
Forse no. Mi sento più a casa in Australia. Ma anche agli US Open sto bene, il pubblico è sempre molto esaltante, ed è vicino a dove vivo.

Quale credi sia il cambiamento che ti ha portato a questo livello?
Credo di essere più paziente. Gioco più aggressivo ma allo stesso tempo faccio meno errori. Faccio più punti col servizio. E anche mentalmente sono più forte.

Hai fatto progressi costanti negli ultimi due anni. Puoi arrivare più in alto? Cosa devi fare per essere n°1?
Ci sono tante cose da fare. Ma credo di dover continuare a fare quello che sto facendo. Lavorare sodo fuori dal campo. Stare in salute. Il mio prossimo obiettivo è vincere un Master o uno Slam.

La tua generazione è vicina a superare i giocatori che ora hanno 30 anni o più che sono stati al vertice a lungo. Come ti spieghi che siano ancora al top? Cosa manca alla tua generazione per fare l’ultimo passo?
Siamo ancora giovani. Credo che dobbiamo essere più forti mentalmente, avere più pazienza sul campo. Devi concentrarti sui punti importanti. Loro sono molto più forti fisicamente, non hanno avuto grossi infortuni. Devi essere più forte.

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