ATP Cincinnati: Nadal, Djokovic e Murray in 2 set, Wawrinka fatica con Coric. Fuori Seppi

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ATP Cincinnati: Nadal, Djokovic e Murray in 2 set, Wawrinka fatica con Coric. Fuori Seppi

Uno Stanislas Wawrinka sottotono la spunta al terzo su Borna Coric al secondo turno del Masters 1000 di Cincinnati. Richard Gasquet non gioca al meglio, ma dopo aver vinto il primo set al tie break supera di slancio Thanasi Kokkinakis. Novak Djokovic vince due set a zero su Benoit Paire, così come Andy Murray conto Mardy Fish. Niente da fare per Andreas Seppi che perde in set contro Feliciano Lopez, prossimo avversario di Rafael Nadal, che ha sconfitto Jeremy Chardy nell’ultimo match di giornata

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[8] R. Nadal b J. Chardy 6-3 6-4 (Raffaello Esposito)

Turno non facile per Rafa opposto al n° 27 del mondo Jeremy Chardy, uno dei giocatori più in forma del momento che ha recentemente sconfitto John Isner a Montreal al termine di un incontro epico. Lo spagnolo, ottava testa di serie in Ohio, è entrato in campo nella tarda notte di Cincinnati maggiormente determinato rispetto al francese, forse frastornato dalle ore passate in spogliatoio in attesa che spiovesse. Sta di fatto che Nadal comanda fin da subito il gioco con colpi profondi che impediscono all’avversario di essere pericoloso e propositivo. Rafa annulla due palle break nel set ma se ne procura ben dieci sul servizio avverso e ne concretizza due per conquistare un primo parziale con poca storia. I suoi colpi arrotati viaggiano lunghi e con maggior margine di sicurezza nell’aria umida rispetto alla palla piatta di Chardy che commette molti errori non forzati.

Il secondo set è più equilibrato, Jeremy appare finalmente centrato in risposta e l’incontro potrebbe girare se Nadal non mostrasse la freddezza e la concentrazione assassina dei tempi belli nell’annullare ben sette palle break all’avversario sui propri turni di battuta. Le numerose occasioni sfumate fiaccano alla lunga il morale e la resistenza del francese che concede tre opportunità al servizio ma riesce a salvarne solo due. Quanto basta ad un mostro di concretezza come Rafa per vincere di un’incollatura al decimo game. Lo spagnolo ha recentemente dichiarato di non sapere se potrà tornare quello di prima ma per il momento la sua testa da killer funziona ancora bene e lo porta avanti nella parte bassa del tabellone in attesa del derby contro Feliciano Lopez.

F. Lopez b. A. Seppi 7-6(6) 6-2 (Raffaello Esposito)

Dopo aver assaggiato contro Mannarino il cemento del Western and Southern Open, Andreas Seppi fronteggia oggi Feliciano Lopez. I due sono contigui nella classifica ATP (23 lo spagnolo, 25 l’italiano) e il vincente avrà al prossimo turno Nadal. Il tennista altoatesino sta giocando una ottima stagione su tutte le superfici, come dimostrato dalle finali sul cemento indoor di Zagabria e sull’erba di Halle o dalla semifinale sul cemento di Doha. Senza contare gli ottavi di finale agli Australian Open nei quali ha perso al quinto contro “Lord” Kyrgios dopo aver battuto Federer. I precedenti potrebbero essere ingannevoli, Seppi conduce tre a zero ma l’incrocio più recente è di sette anni fa, proprio su questi campi, quando Andreas si impose in due set tirati. Feliciano per contro non può essere soddisfatto del suo 2015 ma viene dalla semifinale di Gstaad e sul veloce il suo braccio sinistro è sempre da temere.

Il primo set gira tutto sul game iniziale quando Lopez è bravo e fortunato ad annullare ben tre palle break all’italiano prima di difendere la propria battuta. Nessuno cede più un centimetro e si va al tie break con Seppi che annulla un primo set point sul 30-40 nel decimo game. Anche l’extra set è combattuto ma purtroppo Andreas lo perde per otto punti a sei dopo essere riuscito due volte a riagganciare Lopez. Con queste premesse ci si attendeva un match combattuto ma così non è perché l’altoatesino molla, complice forse la non perfetta condizione fisica, e cede due volte il servizio per il 6-2 che certifica il derby spagnolo al secondo turno.

[2] A. Murray b. [WC] M. Fish 6-4 7-6(1) (Diego Serra)

Vince in due set Andy Murray e festeggia sul cemento di Cincinnati il secondo posto nel ranking dell’ATP da poco raggiunto. Ha giocato una degna partita Mardy Fish al suo penultimo torneo in carriera. Fish che poteva vantare due finali a Cincinnati, seppur perse contro Roddick e Federer. Primo set con i due tennisti che si scambiano il servizio nel terzo e quarto game, e con Fish che perde la battuta alla seconda palla break nell’ottavo game, dopo che già nel suo turno di battuta precedente aveva fronteggiato due palle break. Si disunisce però Andy nel game successivo ed è bravo lo statunitense a strappargli il servizio. In questa fase Fish pur remando da fondo tiene bene il ritmo di Murray. In un combattuto decimo game è però la potenza di Murray a prevalere ed è di nuovo break nel decimo e decisivo game.  Si chiude per 6-4. Nel secondo set è Murray a dover affrontare diverse palle break prima di perdere nel settimo game il servizio. Parità ristabilita nell’ottavo game con break scozzese, ma è nell’undicesimo game che Fish costruisce la grande occasione, nuovo break e possibilità di chiudere il set con il servizio. Murray sbuffa e impreca. Ma riesce però nel game successivo a brekkare l’americano, portandolo al tiebreak alla seconda palla break realizzata. Tiebreak che praticamente non si gioca, Fish ha finito le energie e subisce tre mini break. Murray chiude al secondo match point, per lui ora Dimitrov. Per Fish la passerella finale degli US Open.

[1] N. Djokovic b. [LL] B. Paire 7-5 6-2 (Paolo Valente)

Difficile annoiarsi quando in campo c’è Benoit Paire, giocatore capace di tutto nel bene e nel male, dotato di un repertorio fatto di micidiali palle corte e di fulminanti accelerazioni di rovescio. Se ne è accorto anche il n°1 del mondo Novak Djokovic, che ha dovuto sudare non poco per avere ragione del n°42, tornato ai livelli che gli competono dopo un 2014 difficile grazie anche al recente successo di Bastad. In un match iniziato con un paio d’ore di ritardo a causa della pioggia, Paire si presenta con uno splendido lob di rovescio e una palla corta di dritto con cui si procura una palla break nel primo game. Il serbo annulla e tiene il servizio, ma sul 2-1 ecco di nuovo la pioggia, che costringe l’arbitro Layani a interrompere il match per altri 8 minuti. Fortunatamente Giove Pluvio concede una tregua e nel settimo game arriva il break per il francese, con un Djokovic che appare piuttosto frastornato. Ma il serbo, arrivato qui con qualche dubbio legato ai problemi al braccio destro palesati durante la finale di Montreal persa con Murray, fa capire qual è la differenza fra un buon giocatore e un campione e si riprende subito il break per salire 5-4. Per descrivere il decimo game ci limitiamo alle cifre: 30 punti giocati, 7 set point annullati da Paire, 15 minuti di durata ma alla fine il francese trova il 5-5. Sul 6-5 però Djokovic si procura altri due set point e con il primo chiude il parziale dopo 65’ di gioco. Il serbo sfrutta l’inerzia per brekkare Paire anche in apertura di secondo set (col francese che inizia a giocare più per lo spettacolo che per vincere, esibendosi anche in uno spettacolare recupero di palla corta con passante sotto le gambe), ma incredibilmente subisce la reazione del francese, che risale 2-2 e si procura addirittura due palle del 3-2 e servizio. Nole annulla e la benzina di Paire e il match finisce qui: il serbo vola dritto fino al 6-2 e l’ultimo game è una vera e propria esibizione fatta di smorzate, colpi al volo e recuperi spettacolari, tanto che quando i due si trovano a rete per la stretta di mano finale stentano a trattenere le risate.

[5] S. Wawrinka b. B. Coric 3-6 7-6(3) 6-3 (Marco Lauria)

Altra giornata poco felice dal punto di vista meteorologico in Ohio, dove Borna Coric con qualcosa come mezzora di ritardo fa il suo ingresso in campo guardando il cielo con una smorfia di sospetto accompagnato da Stan Wawrinka. Placata la querelle che ha minato la love story con Donna Vekic, lo svizzero torna in campo dopo il problema alla schiena che non pare aver creato grossi grattacapo a giudicare dal servizio, efficacie sin dal primo game in cui il giovane croato non riesce mai a far partire lo scambio. Coric lascia per strada qualcosa col dritto, sovente in difficoltà sui colpi a rimbalzo, ma sull’uno pari è Wawrinka a cedere per primo la battuta. Molto falloso, lo svizzero appare poco reattivo e ripetutamente in difficoltà in uscita dal servizio nonostante le risposte interlocutorie del croato. La testa non è sgombra e si vede, lo sguardo è basso e le gambe pigre , ma la differenza di valori in campo è evidente, e quando accelera Wawrinka riesce comunque a far male. L’ottavo game è quello più lungo e combattuto, Coric evidenzia qualche lacuna a rete, ma l’elvetico non sfrutta le incertezze dell’avversario nè la palla break concessa spedendo un elementare back in corridoio. Il croato interpreta bene il match e resta lì a palleggiare ed attendere che Wawrinka affossi in rete l’ennesimo rovescio. L’errore numero 19 arriva puntuale e con questo il secondo break che chiude il primo parziale 6-3 a favore di Coric.

Wawrinka prova a rigenerarsi tornando negli spogliatoi, ma al rientro non riesce ad interrompere la mini-serie di tre game consecutivi del croato che apre il set tenendo la battuta. La grafica racconta di uno svizzero rapidissimo al servizio, ansioso di rimettere in sesto le cose, ed è proprio nel fondamentale di inizio gioco che trova riparo, riuscendo a tenere in piedi il match. La regia vira sul suo compagno di doppio Leandro Paes, insospettito dalla prestazione sottotono dell’elvetico che intanto prova a scuotersi urlando un c’mon a tutto fiato, ma le palle break improduttive a favore di Stan diventano cinque, nonostante un Coric sempre meno irresistibile. Si sale senza sussulti sino al cinque pari, e un episodio racconta bene ciò che sta succedendo in campo: Wawrinka spedisce al di là del corridoio una volè in chiusura, poi poggia stancamente le mani a rete e fissa il suo angolo prima di abbassare nuovamente lo sguardo. Sta fermo lì quasi dieci secondi, poi nel cambio campo avvolge il capo nell’asciugamano e va a servire per rimanere in partita. Manda lungo un rovescio al volo tirato fuori posizione, poi è graziato da Coric in un paio di occasioni. Si va al tie-break e il croato dimostra ancora una volta che quando ha solo da perdere il braccio sia meno sciolto che in altre occasioni. Si gira sul punteggio in parità, poi Stan, coadiuvato dagli errori del suo avversario, mette la freccia a destra e chiude 7-3.

Il terzo set è nel punteggio lineare come il secondo sino al quinto game. rendimento della prima di servizio dell’elvetico cresce anche oltre gli abituali standard. Il croato perde spesso il controllo del dritto, tra i due senza dubbio il fondamentale meno solido, e finisce per cedere anche il servizio per la prima volta nell’intero match. L’elvetico sfrutta l’occasione e sale 5-2 seguendo a rete un’ottimo servizio e giocando una volè d’approccio prima di chiudere. Coric non molla e riesce a tenere comunque l’ultimo turno di battuta prima di arrendersi ad un ritrovato Wawrinka, salvato oggi dal servizio e da un avversario per natura remissivo, incapace di metterlo al tappeto.

[12] R. Gasquet b. [Q] T. Kokkinakis 7-6(5) 6-2 (S.Tarantino)

Dura un set il sogno di Thanasi Kokkinakis, approdato nel tabellone principale di Cincinnati dalle qualificazioni, di raggiungere il 3° turno in un torneo Masters Series. Un Gasquet non al top ma sempre nr. 13 del mondo, soffre infatti fino al tie break del primo parziale. Una volta però vinto il set, il francese libera il braccio e stronca l’avversario che probabilmente ripensa alle occasioni mancate in precedenza. Questa la sintesi di un match non bello ed avaro di particolari emozioni, dove Gasquet ha recitato la parte del tennista navigato ed esperto e Kokkinakis quella della giovane promessa che ad un passo dal prendere il controllo della sfida si arena sul più bello e poi sparisce dal campo.

Primo set dall’andamento abbastanza regolare, Kokkinakis serve bene e lascia le briciole sul suo servizio (appena 7 punti), Gasquet invece pare poco reattivo, soffre molto sulla diagonale diritto Kokkinakis/suo rovescio (facilitando con colpi non profondi le accelerazioni di diritto lungolinea dell’australiano), concede l’unica palla break del set nel quinto game, che annulla prontamente con il suo colpo migliore, un rovescio lungolinea. Il naturale approdo di tutto ciò è il tie break. Kokkinakis scappa prima sul 4-1 con due servizi a disposizione, ma la tensione gli gioca un brutto scherzo e con due gratuiti rimette in partita Gasquet. Poi l’australiano va di nuovo avanti di un minibreak sul 5-4 e con nuovamente due servizi a disposizione. Ma invece di chiudere (meritatamente) il set si impappina, con un doppio fallo manda Gasquet a servire sul 6-5 ed il francese è troppo esperto per non trasformare la ghiotta occasione. Kokkinakis chiude con 19 vincenti ma anche 20 gratuiti, Gasquet ha un saldo in perfetta parità, 12-12.

Kokkinakis esce dal campo per una pausa fisiologica, ma al suo ritorno ha smarrito la sfrontatezza del primo set, aiutato in questo da Gasquet, che ne capisce il momento di difficoltà diventando più aggressivo ed intraprendente e variando molto le sue iniziative. Il francese va subito avanti di un break, poi strappa di nuovo il servizio all’avversario per il 4-1 “pesante” e regala un po’ di pathos solo nel finale chiudendo 6-2 al 4° match point. Per lui al prossimo turno Marin Cilic.

Risultati:

[5] S. Wawrinka b. B. Coric 3-6 7-6(3) 6-3
[1] N. Djokovic b. [LL] B. Paire 7-5 6-2
[8] R. Nadal b. J. Chardy 6-3 6-4
T. Robredo b. S. Querrey 6-1 5-7 6-3
[3] A. Murray b. [WC] M. Fish 6-4 7-6(1)
[12] R. Gasquet b. T. Kokkinakis 7-6(5) 6-3
[13] D. Goffin b. F. Verdasco 6-4 7-6(4)
[15] K. Anderson b. J. Sock 6-3 7-6(7)
F. Lopez b. A. Seppi 7-6(6) 6-2
J. Janowicz b. [WC] J. Donaldson 6-4 7-6(4)

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