Perché sono scomparsi i dritti anomali di Federer e Nadal (e Courier) - Pagina 2 di 3

(S)punti Tecnici

Perché sono scomparsi i dritti anomali di Federer e Nadal (e Courier)

Un’ipotesi tecnica sul perché i dritti anomali di Federer e Nadal siano scomparsi o comunque meno efficaci. Pugili che devono essere anche lepri, ci vuole un fisico sopra la norma, potente e scattante, ma quanto può durare?

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Per abbozzare una possibile spiegazione provo a pescare direttamente nella storia recente del tennis. Se è vero che Lendl fu il primo a sfruttare con continuità quella nuova leva, chi ha eretto a schema tale dinamica negli anni ’90 fu Jim Courier, la cui carriera fu, forse non a caso, fulgida ma breve (escludo da quest’analisi quei tennisti di seconda fascia che coprono il campo prevalentemente col dritto per compensare un rovescio non all’altezza). Intendiamoci anche Agassi e Sampras sapevano interpretare benissimo quello schema ma per le loro caratteristiche era semplicemente un colpo in più, non l’architrave di ogni scambio. Troppo equilibrato nei fondamentali e in perenne ricerca dell’anticipo Agassi e poco compatibile con la verticalità e la ricerca della rete, con relativo posizionamento, di Sampras. Per Becker vale lo stesso ragionamento a cui si aggiunge una certa pesantezza negli spostamenti laterali. In questo grande periodo di transizione del tennis, in cui il vecchio gioco si dota semplicemente di colpi molto più potenti, Courier trasforma quel colpo in più nel nuovo meridiano Greenwich del tennis, spostando di fatto la geografia del gioco alla sua sinistra, sotto la dittatura del nuovo dritto. L’elemento in grado di sostenere tale rivoluzione copernicana è semplicemente un fisico mostruoso.

Il nuovo tennista per poter colpire come un fabbro sul punto debole dell’avversario deve essere anche e soprattutto una lepre. Un pugile ma con i piedi di un ballerino. Ma si sa le lepri non vivono a lungo mentre i pugili si. Arrivati vicini ai 30 subentra un minimo di ritardo nella reattività muscolare, e a mio modo di vedere soprattutto un una perdita di aderenza nella concentrazione totale su ogni punto. Quei quattro passi fulminei che permettono di aspettare il colpo piantati per terra nella posizione della rana, diventano estremamente difficili da eseguire, soprattutto ad ogni maledetto scambio. E’ così che si può spiegare perché quei giocatori così dittatoriali a un certo punto perdono all’improvviso scettro e trono. Io credo poco alle spiegazioni monocausali ma arrivati vicino a quella fatidica soglia di quei dritti spaventosi (Courier, Roddick, Nadal e Federer) che hanno monopolizzato gli ultimi due decenni del tennis non rimane più traccia se non pallida e saltuaria, ma mai più sistematica. Insomma rimane il puglie ma non c’è più la lepre.

A pagina 3 le descrizioni delle situazioni di Courier, Nadal e di Federer

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