Federer: "Non vedo l’ora di giocare le Olimpiadi!” Davvero saranno il suo primo obiettivo del 2016?

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Federer: “Non vedo l’ora di giocare le Olimpiadi!” Davvero saranno il suo primo obiettivo del 2016?

Commentando il doppio misto in coppia con Martina Hingis, Roger Federer ha speso parole di passione per la manifestazione olimpica, al di là delle sue possibilità di vittoria. Spesso accusato di essere politicamente corretto, non ha voluto forse lasciare intendere che dal 2016 si aspetta un altro Slam?

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Ritorno al passato con Martina Hingis. Non vedo l’ora di giocare il doppio misto con te a Rio 15 anni dopo”. Queste le parole che su Twitter Roger Federer ha rivolto alla sua futura compagna di doppio nell’avventura olimpica del prossimo anno a Rio 2016, alludendo all’ultima volta in cui i due hanno giocato insieme, ovvero nel 2001 in Hopman Cup, il tradizionale torneo australiano a inviti che la coppia elvetica di allora riuscì ad aggiudicarsi.

La notizia dell’accordo per giocare insieme le prossime Olimpiadi è stata data dalla Hingis. Naturale un seguito di Roger, che dopo il tweet ha rilasciato ieri alcune dichiarazioni alla BBC, come riportato dal sito http://www.supersport.com. Federer nell’occasione ha parlato della sua stima per Martina: “Quando ero più giovane l’ammiravo tantissimo, il suo talento era incredibile. Ha solo un anno di età in più di me ma vinceva titoli dello Slam mentre io ero ancora in Svizzera a formarmi, non mi spiegavo come facesse ad essere così forte”.

In merito all’unico titolo davvero importante che ancora manca al primatista Slam, l’oro olimpico in singolare che ha quasi raggiunto a Londra 2012 giocandosi la finale con Murray, l’elvetico preferisce sottolineare l’unicità della più antica e famosa manifestazione sportiva: “Ho sempre detto che le Olimpiadi sono molto importanti per me, ognuna di queste è stata per me fonte di eccitazione e miglioramento. È sempre stato molto particolare incontrare gli altri atleti, dai più ai meno famosi, poi fare da portabandiera per il mio paese è stato fonte di orgoglio sia come sportivo che come persona. Averlo fatto per la Svizzera in due occasioni, sia ad Atene che a Pechino, è stato bellissimo”.

Certo, a sentire queste frasi verrebbe subito da pensare che Roger confermi una volta di più la sua attenzione a quello che dice, senza mai uscire dal perimetro del politicamente corretto. Di fronte alla domanda sull’importanza che lui attribuisce al titolo olimpico, frasi del genere non sembrano aggiungere molto. È però interessante chiedersi se effettivamente si tratti solo di parole di circostanza o meno: dopo una stagione che l’ha visto finalista in due Major (Wimbledon e US Open), l’ultimo cambio di allenatore – da Edberg a Ljubicic – non testimonia forse la ferma intenzione di fare di tutto per centrare un ultimo Slam? D’accordo il maggiore interesse che i migliori tennisti riservano al torneo olimpico, d’accordo la possibilità di vincere l’oro in singolare allargando una volta di più un palmares da record, d’accordo anche il fascino di trionfare assieme alla migliore tennista svizzera, ma centrare il Major n. 18 a 34 o 35 anni, tre anni dopo l’ultimo (Wimbledon 2012), non sarebbe impresa ben più sbalorditiva?

Insomma, per una volta Federer potrebbe essere stato del tutto chiaro: le Olimpiadi gli interessano davvero più per il fascino e la storia che le caratterizzano che per la possibilità di vincere, il suo vero obiettivo per l’anno prossimo resta prima di tutto l’ottavo Wimbledon, e non potrebbe essere altrimenti…

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