[1] N. Djokovic b. [3] T. Berdych 6-3 7-6(3)

Ci poteva pensare Tomas Berdych a sconvolgere i pronostici delle semifinali del torneo di Doha? Ovviamente no! Nuovo look ma vecchie abitudini per il tennista ceco che dopo un brillante inizio di partita sembrava oggi poter siglare il terzo sigillo contro il numero 1 del mondo che nei precedenti aveva vinto 21 volte. E invece il buon Tommasino ancora una volta è riuscito a sconfiggere se stesso, cinque, quasi sei, giochi da fenomeno per lui e Djokovic incapace di trovare una soluzione alle bordate del suo avversario. Break in apertura per Berdych e due palle consecutive per il secondo break. Djokovic ha il merito di uscirne col servizio, ma Berdych nel gioco successivo sbaglia lo smash che lo terrebbe avanti di un break e con un doppio fallo regala il controbreak al serbo. Luce spenta e Nole felino capisce che è arrivato il suo momento, non sbaglia più nulla e assesta l’allungo, parziale di 5 giochi a zero e primo set in cassaforte. Il secondo set potrebbe finire ancora prima di cominiciare, Djokovic con una risposta profonda e bassa ha sùbito palla break, non ne approfitta e Berdych interrompe l’emorragia di game. Il match sembra tornato in equilibrio, Berdych – pur perdendo un po’ di aggressività rispetto ad inizio match e giocando troppo la partita troppo sul terreno di Djokovic, lo scambio da fondo –  mette di nuovo in mostra gli interessanti progressi fatti, sia nelle variazioni di gioco sia sotto rete, e guadagna una palla break nel sesto gioco ma controlla male in risposta e vanifica. E in equilibrio il parziale arriva al tie-break. Robo-Nole a questo punto accende la modalità “annichilire l’avversario”; difesa stratosferica, righe spolverate, va in vantaggio 4-0 e chiude in scioltezza 7-3.  Il pronostico è stato rispettato e domani tutti pronti per l’edizione 47 del superclassico, Djokovic-Nadal, 23 vittorie a testa nei precedenti, nel 2015 4 vittorie su 4 per Nole che non perde contro Rafa dalla finale del Roland Garros 2014.

[2] R. Nadal b. I. Marchenko 6-3 6-4

Rafael Nadal centra la finale n. 99 della sua carriera superando in due set Illya Marchenko. Per l’ucraino un punteggio anche più generoso del reale andamento del match, ma comunque la soddisfazione di una settimana che lo ha visto tornare in una semifinale ATP dopo più di cinque anni e scalare una quindicina di posizioni nel ranking ritornando tra i primi 80. Da un lato Nadal offre una prova senza sbavature. Come nelle partite contro Kuznetsov e Haase, Rafa ha un buon avvio e si porta avanti di un break che oggi conserva con tranquillità, ritrovando anche la prima di servizio che ad inizio partita faticava ad entrare e muovendosi agevolmente sul dritto. Dall’altra parte Marchenko accusa forse la stanchezza che già lamentava ieri nell’intervista post-partita e dimostra, soprattutto nel primo set, di soffrire particolarmente il top-spin del maiorchino, faticando a trovare il timing giusto sulla palla. Perso il primo set, Marchenko rischia di andare sotto di un break anche in apertura di secondo parziale e, considerando la facilità con cui Rafa sta tenendo i propri turni di battuta, potrebbe essere già un titolo di coda dell’incontro. Il tennista ucraino non ci sta, con coraggio ritrova il dritto, annulla le due palle break e tiene il turno di battuta. Ma è proprio il dritto che lo tradisce definitivamente nel quinto gioco e break a zero in favore di Nadal. La facilità con la quale ha conquistato il break forse distrae lo spagnolo che nel gioco successivo offre la sua prima (ed unica) palla break della partita ma sistema con il servizio che contro l’ucraino risulta molto efficace. Con ordinaria amministrazione Nadal chiude l’incontro e guadagna il diritto a disputare la finale di domani nella quale cercherà di conquistare un titolo sul cemento che manca da due anni esatti, da Doha 2014.

Risultati:

[2] R. Nadal b. I. Marchenko 6-3 6-4
[1] N. Djokovic vs [3] T. Berdych 6-3 7-6(3)