AO: fuori i secondi. Proprio sicuri su Djokovic e Serena Williams? - Pagina 2 di 2

Australian Open

AO: fuori i secondi. Proprio sicuri su Djokovic e Serena Williams?

Tutta l’attenzione degli appassionati è ormai rivolta a Melbourne Park, dove all’una del mattino di lunedì 18 gennaio comincerà il primo Slam dell’anno. Tra gli uomini forse non è già tutto deciso, impossibile comprendere le donne. E le brutte sensazioni per il tennis italiano, nonostante un buon Fognini

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Se dai quei cinque nomi è difficile uscire tra i maschi, diverso il discorso per le donne. Abbiamo accennato alla Kuznetsova, non che sia favorita ma è nel quarto di tabellone di Serena. Prima in realtà la russa ha due scogli niente male da superare, come Belinda Bencic e, soprattutto Maria Sharapova. Magari non arriverà in fondo ma se è quella vista in queste settimana meglio arrivarci preparati al confronto. Le altre due finaliste della settimana, a Hobart, sono Alizé Cornet e la rediviva Eugenie Bouchard. Se la Cornet ha tutto sommato avuto un tabellone poco significativo, la canadese ha frantumato Camila Giorgi – che si può fare, certo – e poi la Cibulkova che a Melbourne era arrivata addirittura in finale, appena due anni fa. Eugenie è un po’ nella condizione di Dimitrov. Dopo quel Wimbledon 2014 si è persa anche lei e adesso recuperare non sarà semplice. E come Dimitrov non ha avuto un sorteggio fortunato visto che a secondo turno troverà Agnieszka Radwanska, che sembra aver ritrovato il suo tennis migliore. Tant’è che la “maga” appare addirittura una delle candidate al titolo, Serena permettendo. Ma prima la Bouchard, poi forse la Stosur, poi speriamo la Vinci configurano un tabellone tutt’altro che facile. Se ci mettiamo che ai quarti potrebbe trovare Petra Kvitova e in semifinale Serena ecco che davvero non è prevedibile come possa uscirne.
Il fatto è che questo discorso si potrebbe fare per tutte le altre pretendenti. Sharapova ha un terzo turno che sia Kuznetsova, sia Bencic, sia Babos è oggettivamente complicato. Ai quarti troverebbe Serena e poi appunto Agnieszka o Kvitova o insomma chi sopravvive nell’altro quarto. Simona Halep potrebbe trovare la Ivanovic o la Keys agli ottavi, Venus ai quarti e Muguruza in semifinale. la stessa Garbine non è che abbia una passeggiata davanti, visto che si quarti la Kerber ma la sua strada incrocia, nel turno precedente, quella che sembra la favorita numero due del torneo, Victoria Azarenka.

Insomma un ginepraio dal quale non si esce neanche con Serena, visto che è impossibile sapere in che condizioni si presenterà in campo contro Camila Giorgi. Ovviamente non c’è partita ma non doveva esserci neanche contro la Vinci in fondo, e Camila – alla quale serve davvero una qualche scossa al di là degli stucchevoli e non precisissimi discorsi sul modo di giocare o sulla validità del suo team – è la giocatrice peggiore che le potesse capitare.

E visto che ci siamo spendiamole pure due parole sugli italiani. A noi il Fognini di questi ultimi mesi non è dispiaciuto. Al di là delle grandi soddisfazioni – vittima sempre il povero Nadal – il comportamento tenuto da Fabio è diventato impeccabile. Si vince quando si deve vincere e si perde se si deve perdere ma la sensazione è che Fognini sia alle soglie del momento decisivo della sua carriera. Certo, qualcuno dovrebbe tenerlo lontano dai social ma in campo il ragazzo ha trovato un suo equilibrio. Manca poco, chissà.

Difficile invece che Seppi possa ripetere l’incredibile risultato dell’anno scorso, anche se è vero che Djokovic è l’ultimo scalpo pregiato che manca nel suo carniere.  Tutto può succedere ma davvero siamo dalle parti di Serena-Vinci come equilibrio. Da Bolelli, Cecchinato e Lorenzi ci aspettiamo un comportamento grintoso e dignitoso, sono già bravi così.

Sulle ragazze ci sarebbe un lungo discorso da fare, visto che per la prima volta dal 2000 avremo solo tre rappresentanti in tabellone. E due cominciano ad essere grandicelle. Se si considera che nelle qualificazioni avevamo solo Francesca Schiavone allora magari potreste rileggere con diversa accondiscendenza gli strali che spesso da queste pagine vengono rivolete verso la federazione italiana tennis. Siamo tutti tifosi di Roberta e Sara e speriamo che si realizzi il sogno della top10 per la prima e che la seconda ci possa regalare un’altra incredibile emozione. Ma di sole nubi è fatto l’orizzonte del tennis italiano.

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