Nonostante abbia appeso la racchetta al chiodo da qualche mese, Flavia Pennetta continua a seguire da molto vicino il tennis. E ciò che vede sembra che non la entusiasmi più di tanto. La brindisina dal Brasile, dove ha seguito nella trasferta il suo fidanzato (e forse futuro marito) Fabio Fognini, è infatti preoccupata della direzione che sta prendendo il tennis, tutta potenza e professionalità. “Mi piaceva di più il tennis quando era più tecnico”, ha affermato Flavia, che ha da poco compiuto 34 anni “Ora è tutta potenza bruta. I giocatori lavorano per ore e ore, sono più professionali, più attenti all’alimentazione al fisico e alla fisioterapia”

Pur ammettendo che il tennis moderno è più “completo”, la vincitrice degli US Open 2015 vorrebbe ammirare un tennis più vario sul circuito. “Mi piacerebbe vedere la tecnica e non solo la forza fisica, altrimenti lo sport rischia di andare perduto”, ha detto l’ex Top10 che sarebbe curiosa di vedere i tennisti di oggi alle prese con le racchette di legno, “Non voglio pensare a come fosse una volta quando si giocava con le racchette di legno. Non so se riusciremmo a giocare oggi con quegli attrezzi. Potremmo provarci e renderci conto di com’era una volta”. Ovviamente ha fatto eccezione a questa tendenza verso il cosiddetto “power tennis” la storica finale tutta italiana che l’ha vista trionfare contro l’amica Roberta Vinci sul Artur Ashe Stadium di New York. “Per la prima volta dopo molto tempo non si è vista solo potenza in campo”, ha detto Pennetta.

In questo tennis fatto di forza fisica, l’azzurra vede ai vertici in campo femminile due giocatrici che hanno nella pesantezza di palla uno dei loro punti di forza: l’americana Serena Williams e la russa Maria Sharapova. “Per me Serena è la n.1 del mondo e Maria le è molto vicina” ha sostenuto Pennetta, “Fisicamente e mentalmente sono le più forti. Ma anche loro possono avere brutte giornate. Sono umane in fondo.”