ATP Indian Wells interviste, Murray: “Bisogna affrontare subito il problema doping e scommesse”

Interviste

ATP Indian Wells interviste, Murray: “Bisogna affrontare subito il problema doping e scommesse”

ATP Indian Wells interviste, secondo turno: A. Murray b. M. Granollers 6-4 7-6. L’intervista del dopo partita a Andy Murray.

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Com’erano le condizioni? Sembrava esserci un vento fastidioso.
Sì, era dura perché la pallina si muoveva nell’aria piuttosto velocemente. Quando giochi con il vento sembra quasi che tu riesca a toccare a malapena la pallina e si muove molto, e poi dall’altro lato è completamente l’opposto e devi dare un grosso colpo per rimandare la palla. Sono delle condizioni molto diverse da quelle con le quali mi sono allenato negli ultimi giorni.

Considerando le condizioni climatiche, è questo il più difficile posto dove giocare a tennis?
Sì, insomma, in termini di qualità credo sia diverso per ogni persona. Io non ho giocato al mio meglio qui negli anni passati ma credo sia perché qui la palla va più veloce. Forse la qualità del tennis non è alta come in altri posti più lenti. Credo che quando le condizioni sono calme, il livello del tennis sia più alto.

Domanda diversa, a Melbourne hai parlato della questione delle scommesse, l’altro giorno hai parlato in maniera coraggiosa della situazione riguardante il doping. Sappiamo che hai parlato di questi problemi in Gran Bretagna. Ti da soddisfazione esprimere ciò che pensi, le tue esperienze? Da dove credi che provenga questa cosa?
Penso che quando c’è qualche cosa di cui mi importa, io spendo molto tempo ad informarmi e leggere su quell’argomento e credo di avere una forte opinione al riguardo. Quando non ne so al riguardo, dico che non ho una opinione. Le cose di cui ho parlato quest’anno credo siano molto grandi; è importante mantenere lo sport integro ma quando c’è un problema bisogna affrontarlo subito e non aspettare che col tempo si ingigantisca.

Io non sono un esperto in materia, ma sei contento del modo in cui tua madre si è mossa attraverso le tradizioni, il tennis britannico e le diverse associazioni?
Sì, ovviamente. Insomma, è mia madre quindi se sia brava o no, cioè, io sono imparziale, non sono la persona giusta a cui chiedere. Ma so che ha sempre lavorato in maniera incredibilmente dura in tutti i lavori che ha fatto. Potevo svegliarmi a qualsiasi ora della notte e la vedevo rispondere alle sue mail, dormiva molto poco ed era sempre un po’ stressata dal lavoro (ride). A lei sta molto a cuore il tennis britannico e quando qualcosa non viene fatto correttamente lei ne parla.

Mi chiedevo, da quando hai firmato con la Under Armour, stai indossando molti vestiti bianco e nero. Sei stato tu a dir loro niente colori?
No, è stata più una loro decisione. Onestamente a me interessa più il rendimento del vestito, come ad esempio gli indumenti intimi che indossiamo sono fantastici. Quando ci siamo incontrati e abbiamo parlato anche delle scarpe, era tutto incentrato sulla performance. Questa è la cosa che mi è davvero piaciuta lavorando con loro, cioè che erano più interessati su questo aspetto che al design.

So che sei un fan della box, hai mai avuto l’opportunità di vedere Mike Tyson? Era qui oggi. Cosa ne pensi dell’incontro Bradley-Pacquiao e anche di Kahn-Alvarez.
Credo che il match Kahn-Alvarez sia incredibile, credo sia stata una grossa decisione per lui accettare l’incontro.
Non ho visto Mike Tyson, non sapevo ci fosse. Sul ring era un ragazzo estremamente pericoloso ed intimidatorio per gli avversari. Io ero giovane quando lottava ma ho visto un paio di match di fine carriera. E per l’incontro tra Bradley e Pacquiao, sarà una lotta interessante, l’ultima volta fu uno scontro alla pari.

Tu guardi molto tennis, sai spiegare perché nei match femminili sembra che entrambe possano vincere, mentre gli incontri di tennis maschile tendono a seguire le previsioni?
Non lo so se è così. Credo che attualmente ci sono più ribaltamenti di fronte tra le donne, ma accadeva anche in passato, come ad esempio con Graf e Seles.

Io intendo in questo momento.
Sì, al momento credo che la situazione sia un po’ più aperta. Credo che per gli uomini sia più facile tenere il servizio perché è più potente, quindi quando stai conducendo e servi per il set è più facile grazie a ciò. Ovviamente se sei nervoso verso la fine del set e non ottieni gratuiti ma bensì devi colpire la palla 5 o 6 volte, diventa più difficile.

La mancanza di Federer si sente o tu pensi a fare il tuo e basta?
Per il torneo è una mancanza sicuramente, ha giocato un gran tennis negli anni passati. Come giocatore, nella maggior parte dei tornei cui prendo parte lui c’è, ma probabilmente la metà dei tornei in cui gioco lui non c’è, quindi io sono abituato a giocare un torneo quando non c’è lui. Credo che recupererà bene perché è stato intelligente durante gli anni con il suo calendario.

 

Tradizione di Paolo Di Lorito

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