ATP Indian Wells interviste, Djokovic: “Brutta prestazione. Devo imparare ad accettare anche questi momenti”

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ATP Indian Wells interviste, Djokovic: “Brutta prestazione. Devo imparare ad accettare anche questi momenti”

ATP Indian Wells interviste, secondo turno: N. Djokovic b. B. Fratangelo 2-6 6-1 6-2. L’intervista del dopo partita a Novak Djokovic

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Ti aspettavi un tale livello da un giocatore n. 149 del mondo?
Devo ammettere che ha giocato molto bene, specialmente nel primo set, aveva un buon piano di gioco ed è partito molto bene. Io ho cominciato in maniera terribile. A parte il secondo set, oggi non ho giocato bene. Questo è uno di quei giorni in cui mi succede di non sentire bene la palla, c’erano condizioni molto variabili, allora ho provato a vincere con l’esperienza e con la solidità nei momenti importanti. Questo mi ha aiutato a vincere.

Può aver influito anche il fatto che non conoscessi questo giocatore?
In effetti non lo conoscevo, ma questa non è una giustificazione per giocare come ho fatto nel primo set, senza intensità, senza gambe. Nel secondo ho provato a riorganizzarmi e nel terzo set ho cominciato bene ma poi ho giocato un game pessimo che gli ha permesso di rientrare in partita. Credo che il game decisivo sia stato il quinto del terzo set. Quel break mi ha tranquillizzato e mi ha permesso di giocare con più tranquillità e aggressività. In generale non è stata una grande prestazione, ma devo imparare anche ad accettare questi momenti. È sempre una vittoria, speriamo che la prossima partita vada meglio.

Prendiamo, ad esempio, la partita con Anderson a Wimbledon, con Simon agli Australian Open e quella di oggi; in tutte queste partite sei stato in svantaggio e alla fine hai vinto. Puoi parlarci di come fai a venir fuori da queste situazioni?
Beh, il fatto di sapere che mi sono trovato diverse volte in queste situazioni e che alla fine ho vinto mi da una sensazione di tranquillità, che è necessaria quando sei in svantaggio e sai che non stai giocando bene. Poi c’è l’esperienza, la fiducia in me stesso e il fatto di sapere che altre volte sono stato in grado di recuperare. Questo mi aiuta a rimettermi in moto e a giocare bene nei momenti fondamentali del match.

Quale giocatore rappresenta per te il maggior ostacolo verso il titolo?
Beh, il torneo è appena iniziato, quindi è difficile parlare di uno o due giocatori. Sicuramente ci sono i top players, che sono quelli da tenere d’occhio, ma ci sono anche altri giocatori che stanno giocando bene. Al prossimo turno mi toccherà Kohlschreiber, un avversario molto in forma. Oggi ha perso un solo game e in Davis ha battuto Berdych. A Dubai ha giocato molto bene; io devo pensare per il momento a superare questo ostacolo e poi penserò al prosieguo del torneo.

Quali sono le tue aspettative per questa stagione? Dove hai posizionato l’asticella? Sembra che quest’anno per te siano possibili cose che normalmente non considereremmo come aspettative ragionevoli.
Prima di tutto si può discutere su quali siano queste ragionevoli aspettative. Ognuno ha prospettive differenti; dal mio punto di vista ho sempre altissime aspettative per ogni torneo che affronto. Credo che sia normale avere queste cose in mente, anche visti i risultati degli ultimi due anni. Il 2015 è stato un anno veramente notevole e ovviamente la sfida principale è quella di cercare di ripeterlo, ma perché non pensarla in maniera ancora più ottimistica? Credo che, finché avrò questo tipo di approccio, le cose potranno andare per il verso giusto.

Riguardo la partita contro Gilles Simon in Australia, pensi che sia stata determinata da una tua cattiva giornata o è stato lui che non ti ha permesso di fare il tuo gioco?
Credo sia stata una combinazione delle due cose. Quando cominci male una partita il tuo avversario sente che tu non sei in giornata e comincia a pensare ‘Sto giocando contro un top player e non ho niente da perdere’, quindi inizia a giocare con il braccio libero. Questo è ciò che succede in questo tipo di partite a me o ad altri giocatori di vertice. È proprio in questi momenti in cui c’è bisogno di ricorrere all’esperienza, rimanere tranquilli, concentrati e aspettare la minima occasione da sfruttare. Questo è ciò che ho fatto.

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