Il mistero Federer, si ritira da Miami. Ma è vera influenza? (Crivelli)

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Il mistero Federer, si ritira da Miami. Ma è vera influenza? (Crivelli)

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Il mistero Federer, si ritira da Miami. Ma è vera influenza? (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Un’influenza che diventa un caso diplomatico mondiale, come accade con i capi di Stato. Tutto normale, se il malato eccellente si chiama Roger Federer e avrebbe dovuto tornare in campo dopo quasi due mesi di stop. QUELLE VOCI E invece l’intrigante sfida con Del Potro (fu finale Slam a New York nel 2009, con vittoria argentina) nel secondo turno di Miami salta causa stomaco debole del Divino, che dunque secondo i programmi originali vergati dopo l’intervento a un menisco a febbraio tornerà in campo sul rosso di Montecarlo. Ma il forfait, trattandosi del più amato tennista di sempre, non si può esaurire nel suo semplice comunicato («Non mi sentivo bene da qualche giorno e nelle ultime ore sono peggiorato: non sono in grado di giocare.), perché le voci di una condizione non al top si sono rincorse per tutto il giorno, fin dall’allenamento di mezzoretta al mattino per testare l’efficienza fisica. Tanto che l’Espn, in un lancio sul proprio sito, aveva parlato del riacutizzarsi dei problemi al ginocchio. Chissà dove sta la verità, l’unica certezza che Federer ha dato è arrivata giovedì dalla conferenza stampa: «Mi sono fatto male dopo la partita contro Djokovic in Australia (la semifinale, ndr), mi sono alzato, non so esattamente cosa sia successo, credo stessi correndo a fare il bagno alle bambine, ho fatto un movimento, ho sentito uno strano click nel mio ginocchio. Ho fatto una risonanza magnetica in Svizzera e il dottore -mi ha detto che mi sarei dovuto operare. Non credevo di doverci passare nella mia carriera, per me è stato uno shock». Roger, nella conferenza stampa della vigilia, si è anche espresso sull’uguaglianza del montepremi e sul caso Sharapova: «Sono a favore della parità di prize money. Quanto a Maria, sono rimasto sorpreso, ma il tennis sta facendo molto; però continuo a credere che i test e le provette debbano essere conservati per almeno 10 anni e puoi essere punito anche retroattivamente». CRISI ERRANI Del Potro, tra l’altro, perderà dal lucky loser Zeballos mentre qualche metro più in là si era celebrato un altro ritorno, anche se in tono minore: dopo un mese per recuperare dalle fatiche di una carriera sempre di corsa, è rientrato David Ferrer, che si è scoperto meno robottino del solito all’alba dei 34 anni. Di fronte, il top 100 più giovane, l’emergente Taylor Fritz, 18 anni e numero 81 del mondo, luccicante speranza yankee. Il californiano, che ha già un rovescio bimane da corsa, non sfrutta due set point nel primo parziale e crolla di inesperienza nel secondo. Purtroppo, prosegue la crisetta post Dubai di Sara Errani: la Cichi, dopo il trionfo dagli Emiri, ha vinto solo due partite su otto e ieri si è arresa a sorpresa alla giapponese di padre haitiano Naomi Osaka, numero 104 e qualificata, perdendo nove game consecutivi dall’1-0 per lei nel primo set e poi gli ultimi tre del secondo. Battaglia di oltre due ore a lieto fine invece per Roberta Vinci contro la Hradecka.

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