Wimbledon interviste, Novak Djokovic: “Sto portando qui le buone sensazioni del passato”
Wimbledon interviste, primo turno: N. Djokovic b. J. Ward 6-0 7-6(3) 6-4. L’intervista del dopo partita a Novak Djokovic
Wimbledon interviste, primo turno: N. Djokovic b. J. Ward 6-0 7-6(3) 6-4. L’intervista del dopo partita a Novak Djokovic
Come valuti la partita? Un rapido avvio, seguito forse da un leggero calo nel secondo set.
Be’, onestamente mi non mi aspettavo di iniziare bene. Nove giochi di fila, 6-0, 3-0. Penso sia solo una questione di tempo perché James vinca la sua prima partita. D’altra parte ho forse avuto un calo di concentrazione nel secondo set, che è stato più combattuto. Il merito va a lui perché ha servito bene. Inoltre per gran parte del terzo set, in momenti importanti, è riuscito a colpire alcuni buoni angoli con la prima di servizio.
Parlavi della tua elezione nel Consiglio dei giocatori. Ci sono problematiche specifiche da affrontare?
Sì, molte. Ma per citarne alcune, la priorità è il programma dal 2018 in poi. Credo che Andy ed io, riconosciamo l’importanza della nostra partecipazione quali migliori giocatori alla politica del tennis, nel tentativo di contribuire in modo positivo, avendo come obiettivo alcuni miglioramenti, dal punto di vista della pianificazione, dei tornei ecc. Nel 2018 si chiudono i contratti, quindi abbiamo l’opportunità di promuovere cambiamenti.
Quanto è importante non pensare a tutto ciò che hai fatto in questo torneo e guardare avanti? Quanto è difficile non sedersi sugli allori, non essere sentimentale sul passato?
So che hai avuto lo stesso percorso di avvicinamento di ogni anno. Ma hai qualche piccola apprensione perché in realtà non hai giocato una gara ufficiale per tre settimane?
Non è la prima volta. In effetti, penso che siano cinque o sei anni che non gioco in un torneo ufficiale prima di grandi appuntamenti. Ho solo Wimbledon in programma sull’erba durante l’anno. Non è stato un problema finora negli ultimi cinque anni. Ho avuto molto tempo per allenarmi, ho giocato partite durante gli allenamenti qui, e mi sono allenato con giocatori diversi. Ovviamente quando si è in campo per una partita ufficiale, è diverso. Mentalmente, non è possibile riprodurre questa esperienza altrove. Quindi penso che sia abbastanza.
Traduzione di Milena Ferrante