È stato il giorno più difficile della tua vita contro un’avversaria decisamente straordinaria?
Non so se sia stato il giorno più difficile. Oggi ho fatto quello che ho potuto. Serena ha servito in maniera incredibile e io alla fine ho provato di tutto, ma lei si merita la vittoria. Penso che entrambe abbiamo giocato ad un livello davvero alto. Non sono stata io a perdere il match ma lei a vincerlo.
Nel secondo set hai avuto una palla break. Serena ha servito prima un ace a 117 miglia all’ora e poi un’altro a 124.
È così che gioca Serena. Ho avuto una palla break e non ho potuto fare niente. Ho cercato di essere forte, di restare nel match, di lottare fino all’ultimo. Ma come ho già detto, oggi Serena ha meritato di vincere il match. Io ho fatto del mio meglio.
Non hai giocato al massimo nell’ultimo game del primo set. Cosa è successo lì? Hai perso un po’ di concentrazione?
No, io non penso di aver giocato male. Credo che Serena abbia risposto meglio. Ho giocato un paio di punti un po’ troppo corti e lei era lì pronta a sfruttarli, dunque lei ha fatto tutto correttamente.
È stata una delle più belle finali che ho visto negli ultimi anni. In qualche modo ti consola?
Sì, sicuramente oggi sono scesa in campo per vincere. Questo è ciò che mi dico sempre ogni volta prima di un match e oggi era un po’ nervosa all’inizio. Dopo queste due settimane fantastiche io posso semplicemente dire di aver dato tutto. Ovviamente sono delusa, ma alla fine sono anche orgogliosa di ciò che ho fatto soprattutto dopo Parigi. Ho raggiunto la mia seconda finale in uno Slam quest’anno e oggi mi sono davvero divertita, c’era un’atmosfera fantastica e non dimenticherò mai le emozioni che ho provato.
Serena ha detto che è divertente giocare con te. La cosa è reciproca o in questo momento sei frustrata?
Penso che anche a me piaccia giocare contro di lei perché so che quando c’è lei tu devi giocare il tuo miglior tennis. Lei mi costringe ad arrivare al 100% e oltre ad essere una grande avversaria è anche una grande persona e una campionessa. Oggi il suo servizio è stato migliore rispetto all’Australia e sull’erba è anche più difficile rispondere.
La prossima settimana diventerai numero 2 al mondo. Pensi che un giorno potresti diventare la numero uno?
Vedremo, ma penso che ci sia ancora una lunga strada da fare. Ovviamente questo è uno dei miei obiettivi ma al momento non ci penso. Sono concentrata a migliorare il mio tennis e fare molta esperienza, e ora so come gestire la pressione quando vinci un grande torneo come uno Slam. Credo che questa sia la cosa più importante per me, gestire questo genere di cose, trovare il modo per riuscire a fare tutto.
Tu sai cosa si prova a vincere uno Slam e ora sai anche cosa si prova a perderlo. Che differenza c’è tra questa sconfitta e quelle durante gli altri tornei?
Certamente c’è molta delusione, ma so di aver giocato una buona finale e di aver perso contro un’avversaria molto forte. Questo rende la cosa molto più facile per me.
Cosa ti ha detto Serena alla fine del match?
Io le ho detto semplicemente: ‘Congratulazioni, sei una campionessa’. E lei mi ha detto che una campionessa lo sono anch’io e che è stato un match fantastico. Si è congratulata anche lei.
È vero che il tuo coach aveva smesso di radersi in Australia?
Sì.
Lo ha fatto anche qui o gli hai dato il permesso di radersi?
Suppongo che questo sia il suo rituale e questa sera si farà la barba. Dopo due settimane non si riconosce più.