ATP Challenger Manerbio: Mayer ferma la corsa di Donati, finale contro Krajinovic

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ATP Challenger Manerbio: Mayer ferma la corsa di Donati, finale contro Krajinovic

L’argentino Leonardo Mayer prosegue nella sua settimana positiva eliminando l’azzurro Matteo Donati al termine di tre set molto equilibrati. Il francese Eysseric, croce e delizia, si è infranto sul serbo Krajinovic

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dal nostro inviato a Manerbio, Luca Goffi

Leonardo Mayer è il primo finalista del torneo ATP Challenger di Manerbio, sorprendendo con una rimonta appassionante un corrucciato Matteo Donati, comunque protagonista di un torneo più che positivo. In avvio è azzeccatissima la scelta delle canzoni, si parte nel riscaldamento con “Bad Boys” degli Inner Circle, colonna sonora dell’omonimo film uscito nel 1995, anno di nascita dell’azzurro. Sulla stessa lunghezza d’onda, Donati fa il cattivo ragazzo e insinuandosi tra le incertezze di un Mayer dallo sguardo empaticamente timido ed apparentemente inoffensivo, scappa via sul 2-0. Al cambio campo, sul punteggio di 4-1, parte “Relax don’t do it” dei Frankie Goes to Hollywood, quindi l’italiano si concentra a mantenere i propri servizi: si gira rapidamente sul 5-2.
In quel momento arriva il “Smooth Criminal” di Michael Jackson e con il celebre moonwalk, come Neil Armstrong il 20 luglio del 1969 l’italiano compie “il gigantesco balzo” che gli consente di saltellare, privo gravità, sul 6-3.

Il secondo set procede con una regolarità matematica fino al tiebreak: l’argentino è in crescita, prima allunga sfruttando un rovescio lungolinea steccato in campo aperto dall’avversario, poi regala un doppio fallo, facendosi recuperare il minibreak ad un diligente Donati. L’azzurro assapora la vittoria quando la risposta steccata della quinta testa di serie gli regala il primo match point. Ma le spalle di Mayer sono sufficientemente larghe per sorreggere il mondo e dunque anche il matchpoint, pertanto non vacilla e con l’ennesimo perfetto turno di servizio si prende il primo set point. All’alessandrino trema il braccio, l’avversario aggredisce la seconda morbida, martella tutto lo scambio fino all’inesorabile 8-6 che livella la partita. Il terzo parziale prosegue liscio fino al settimo gioco quando Mayer pesca un passante di nadaliana memoria (due metri dietro la linea di fondo campo) che elude l’intervento di Donati e pulisce la riga, mettendo la parola fine alle speranze di Donati di raggiungere la finale. Prosegue in loop la solidità dell’argentino che avanti 40-0 si permette anche un doppio fallo prima di finire un onorevole Donati.

Il qualificato Eysseric, spinto dalla sua estrosità, incanta per un set, ma resta schiacciato dalla sua inconcludenza e quando le giocate non lo sorreggono, sparisce dal campo, crollando 7-5 6-1. Il francese comincia con l’atteggiamento aggressivo che gli è valso l’approdo in semifinale ai danni del nostro Lorenzo Sonego. Così in versione Benji Price, para tutto e guadagna il break in apertura. Il francese, da buon poeta maledetto, alterna virtuosismi eccellenti a colpi goffi e sballati degni del peggior Albatro di Baudelaire. Infatti dopo aver annullato sette palle break è costretto ad inchinarsi. Quando la racchetta del serbo trasforma la pallina in un aratro versoio che scava il campo prima di finire la propria corsa ad un passo dalla rete. Sull’1-1 i turni di Krajinovic sono più rapidi, Eysseric in versione Star Wars continua ad essere in balia di una racchetta a metà tra una spada laser ed una pistola d’acqua. Così dopo aver cancellato altre tre palle break, si mantiene in parità sul 2-2. Il francese assomiglia ad un quadro di Kandinskij, interessante, astratto, anche se un po’ fine a se stesso e questi limiti si evidenziano nel dodicesimo gioco quando cede il break decisivo che avvicina Krajinovic alla finale. Nel secondo set Eysseric perde lucidità e fiducia, si spezza così l’incantesimo delle giocate preziose e il serbo prende il sopravvento e in un soffio chiude 6-1.

Risultati:

[5] L. Mayer b. M. Donati 3-6 7-6(6) 6-3
[8] F. Krajinovic b. [Q] J. Eysseric 7-5 6-1

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