La settimana degli italiani: Lorenzi può sorridere, Giorgi in ripresa. Crisi nera Errani

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La settimana degli italiani: Lorenzi può sorridere, Giorgi in ripresa. Crisi nera Errani

Dopo gli US Open prima e la Coppa Davis poi, la prima settimana di ritorno al tradizionale tour mondiale del circuito ATP e WTA porta al tennis italiano, come note positive, due quarti di finale e l’esordio nel circuito maggiore di Cristiana Ferrando a Guanghzou

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Paolo Lorenzi ha deciso di partecipare per la terza volta in carriera a San Pietroburgo, prima tappa di un tour de force che prevede prima la tournée asiatica e poi la chiusura stagionale con Vienna e Bercy. Al primo turno era opposto a Misha Zverev, fratello maggiore di uno dei più interessanti prospetti del tennis mondiale, quell’Alexander che ieri proprio nella ex capitale russa ha vinto il suo primo torneo, battendo in finale Wawrinka. Misha è invece tennista dalla classifica modesta (119 ATP), ma piuttosto pericoloso col suo gioco d’attacco sulle superfici rapide. Il numero 1 azzurro è stato molto bravo a recuperare una partita che è stato ad un passo dal perdere: dopo aver ceduto velocemente il primo set, il toscano è entrato in partita nel secondo parziale, arrivando anche sul 5-4 ad avere quattro set point a favore. Arrivato al tie-break, sul 4-6 si è trovato per ben due volte ad un punto dalla sconfitta: con coraggio e bravura (una risposta ed una volee di rovescio) ne è uscito fuori, riuscendo poi alla quinta palla-set a portare il match al terzo. A questo punto, il tedesco di origine russa è uscito dal match, concedendo facilmente l’accesso al secondo turno al nostro giocatore, grazie ad un match archiviato in 2 ore e 6 minuti di gara col punteggio di 3-6 7-6(8) 6-0. Nell’incontro successivo Paolo ha trovato dall’altra parte della rete il qualificato francese (ma nato proprio a San Pietroburgo) Alexandre Sidorenko, n° 255 del mondo.

Il vincitore dell’Australian Open juniores nel 2006 al turno precedente aveva battuto un giocatore ostico come la sesta testa di serie Ramos Vinolas e giocava sulla sua superficie preferita: pur non avendo mai ottenuto di meglio che un best ranking di 145, il ventottenne francese era un avversario ostico per Paolo. Difatti soprattutto nel primo parziale vi è stato un grande equilibrio e si è arrivati al tie-break, dove Lorenzi si è trovato sotto 3-6: come nel primo turno, il numero 35 del mondo è riuscito a venirne fuori, grazie alla sua freddezza che gli ha consentito di infilare cinque punti consecutivi e conquistare il parziale dopo un’ora e cinque minuti. Nel secondo set, dopo uno scambio iniziale di break, Paolo ha concesso una palla per andare a servire per il set al francese, ma una volta annullata, al secondo match point ha guadagnato l’accesso ai quarti, chiudendo la pratica in 1 ora e 46 minuti di partita, terminata col punteggio di 7-6 6-4. Nei quarti lo attendeva Tomas Berdych, affrontato da Paolo agli Us Open 2013, quando perse molto nettamente. Era probabilmente troppo pretendere che Paolo vincesse contro il numero 9 del mondo, sebbene non al meglio della forma ed al primo torneo dopo Cincinnati, a causa dell’appendicite che gli aveva fatto saltare gli US Open. Il nostro giocatore ha confermato i progressi compiuti contro i migliori giocatori, ma è stato in partita solo sino al quattro pari del primo set: nel nono gioco ha avuto anche una palla break, ma, una volta non sfruttata questa occasione, il più forte tra i due ha messo la marcia in più, conquistando cinque game di fila che segneranno in pratica la partita, terminata 6-4 6-3 in 1 ora e 17 minuti.

La felice svolta nella vita privata con il matrimonio celebrato questo mese, non serve invece ad Andreas Seppi per cambiare immediatamente l’inerzia di una stagione molto negativa sin qui, che l’ ha visto scivolare dal numero 29 d’inizio stagione al 92 attuale. L’altoatesino ha partecipato per la settima volta in carriera all’Atp 250 di Metz (nel 2012 arrivò in finale perdendo da Tsonga dopo aver battuto Monfils in semi). Andreas al primo turno ha affrontato l’ucraino Ilya Marchenko, sconfitto un mese prima ai Giochi Olimpici al termine di un match con continui ribaltamenti di punteggio e terminato al tie break de terzo set. L’ucraino, reduce dagli ottavi agli Us Open che gli hanno regalato il best career ranking (numero 50), si è purtroppo preso la rivincita, rimontando Andreas, che pure era andato un set avanti dopo aver vinto il tie break del primo. Soprattutto, ha annullato al nostro giocatore due match point sul 4-5 e servizio nel terzo set, poi vinto proprio, per completare la personale rivincita di Rio con una beffa del destino, nel gioco decisivo. Marchenko ha così guadagnato il secondo turno dopo due ore e ventisette minuti di una partita archiviata col punteggio di 6-7(1) 6-3 7-6(4).

A Metz vi era anche Thomas Fabbiano: non entrato direttamente in tabellone principale, ha provato ad accedervi dalla porta di servizio delle quali, dove era seconda testa di serie. Al primo turno ha sconfitto il 22enne transalpino Mathias Borgue, n°200 ATP, 6-2 6-4 in 1ora e 10 minuti, ma a quello successivo si è arreso al teutonico classe 89 Peter Gojowczyk, 114 del mondo, che lo ha battuto nettamente 6-3 6-2 in 1 ora e 7 minuti.

Dalle donne, il miglior risultato arriva da Camila Giorgi, iscritta al WTA International da 250.000 dollari di montepremi che si è disputato a Seoul. Nella capitale della Corea del Sud, dove partecipava per la seconda volta dopo il primo turno ottenuto nel 2012, ha iniziato il suo cammino affrontando la wild card locale Na-Lae Han, numero 172 WTA. Camila, pur servendo meno del 50% di prime, è riuscita a far valere la maggiore classe e potenza nei fondamentali da fondocampo, vincendo in un’ora ed otto minuti con il punteggio di 6-3 6-2. Al secondo turno ha trovato di fronte la ventiseienne tedesca Mona Barthel,116 WTA, con la quale era uno pari nei precedenti, ma il più recente, del mese scorso a New Haven, era stato vinto nettamente dalla nostra giocatrice. Questa volta Camila ha dovuto soffrire di più, complice una partenza falsa che le è costata il primo set, terminato in meno di mezzora. La Giorgi però, brava a non innervosirsi, è riuscita ad alzare il suo livello, effettuare la rimonta e conquistare per la quinta volta almeno i quarti in questo 2016 deludente sin qui, che l’ha vista precipitare alla settantasettesima posizione.

Nei quarti, contro la testa di serie numero 3, la ventisettenne cinese Shuai Zhang, quarantesima giocatrice al mondo, occorreva alzare il livello del gioco e moderare il numero degli errori. Purtroppo così non è stato: la Giorgi ha alternato ottime giocate a errori gravi. Non poteva che arrivare una sconfitta, netta soprattutto pensando a come è andato via facilmente il primo set, mentre nel secondo almeno Camila ha avuto una reazione di orgoglio, provando a mettere la testa avanti con un break iniziale. Purtroppo è stato tutto inutile e la cinese ha guadagnato le semifinali dopo 1 ora e 24 minuti di partita, archiviata col punteggio di 6-2 6-4.

A Guangzhou, nella Cina meridionale, nell’altro WTA International da 250.000 dollari della settimana appena conclusa, si era iscritta Sara Errani, che era la prima testa di serie del tabellone. L’emiliana, alla ricerca di punti e soprattutto della smarrita fiducia nel suo tennis, al primo turno è stata sorteggiata contro la ventiseienne cinese Xinyun Han, numero 119 del ranking Wta, tennista alla migliore stagione in carriera, ma pur sempre di livello inferiore rispetto alla nostra giocatrice.

Sara inizia male l’incontro e perde il primo set dopo una lotta di 57 minuti. Per fortuna l’emiliana non ha perso la voglia di lottare, ma, seppur con sofferenze inutili (si è fatta rimontare dal 5-1 di vantaggio), riesce ad arrivare al set decisivo, che si decide al tie-break. L’emiliana in questo frangente dimostra che i suoi problemi attuali non dipendono certo da una perduta voglia di non arrendersi mai e lottare punto dopo punto: sotto 2-6, annulla quattro match point consecutivi e, non contenta, fronteggia con successo un quinto, prima di chiudere con la vittoria un match incredibile di tre ore ed otto minuti, archiviato col punteggio di 4-6 7-5 7-6(8).

Nel secondo turno, contro Viktorija Golubic, n°67 WTA, già battuta dalla nostra tennista a Bastad a luglio in due set nell’unico precedente, va di scena un’altra battaglia interminabile. Con l’elvetica classe 93, Sara nuovamente compie una grande rimonta in un tie-break, annullando quattro set point consecutivi per portare a casa dopo settantadue minuti il primo parziale. Purtroppo non basterà per avere la meglio sulla classe 93 elvetica, che, dopo aver vinto il secondo set, non si scompone per essere stata controbrekkata tre volte nel parziale decisivo: Viktorija nel decimo game, strappa per la nona volta su sedici turni totali il servizio alla bolognese (che ha ottenuto appena il 33% di punti con la seconda). Dunque, ancora rimandato l’appuntamento della Errani con la sua rinascita tennistica: la Golubic chiude in 2 ore e 58 minuti la partita, che finisce col punteggio di 6-7(7) 6-3 6-4.

Nella terza città più popolata della Cina vi era anche Cristiana Ferrando, brava a tentare le quali per provare l’approccio col circuito professionistico. La ventunenne ligure, numero 322 WTA, al primo turno ha eliminato la wild card locale Yanni Liu col punteggio di 6-1 6-2 in appena 65 minuti. Nel turno decisivo delle quali ha affrontato la ventiseienne russa Anastasia Pivovarova, 183 WTA: ne è nata una maratona tennistica di 3 ore e 12 minuti dalla quale la nostra giocatrice è uscita purtroppo sconfitta col punteggio di 4-6 6-2 7-6 (5), dopo non aver saputo sfruttato due matchpoint. La trasferta cinese è stata però positiva per la Ferrando, ripescata come lucky loser nel tabellone principale: sorteggiata contro l’uzbeka Nigina Abduraimova, 176 WTA, non è riuscita però a dare il meglio di sé ed ha perso 6-4 6-3 in un’ora e dodici minuti. Non resta che sperare per il bene del nostro settore femminile, così scarno in quanto a ricambi per la grande generazione attuale, che per la ligure ci siano tantissime altre possibilità di fare meglio.

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