Come spesso accade agli sportivi in questi anni, Klara Koukalova affida a facebook le sue ultime parole da tennista. Un addio sobrio ma sincero, nel quale spiega in un inglese non proprio perfetto di aver perso, negli ultimi mesi, “la gioia e la passione” di giocare a tennis. “Durante la mia carriera sono sempre scesa in campo credendo di poter battere chiunque” spiega, “ma qualcosa è cambiato. Ho capito di non riuscire più a dare il massimo, e senza di esso non sono in grado di competere con le giocatrici più giovani e affamate”. Il congedo “social” si conclude con i classici ringraziamenti ai suoi fan per il supporto, e l’augurio a se stessa che ci sia ancora molto altro ad attenderla.
L’addio non stupisce, tuttavia. La trentaquattrenne di Praga era da lungo tempo in crisi di risultati: l’ultima vittoria in un main draw del circuito maggiore era arrivata a luglio 2015 (a Bad Gastein, grazie al ritiro di Anna-Lena Friedsam che conduceva 6-1 4-0). In carriera aveva sollevato tre trofei di singolare – due nell’ormai lontano 2005 e uno a sorpresa nel 2014, a Florianopolis, in finale contro Garbine Muguruza – e quattro di doppio. Per lei si trattò anche di uno degli ultimi tornei disputati con il cognome Zakopalova, preso al matrimonio con il calciatore ceco Jan Zakopal nel 2006 e abbandonato dopo il divorzio.
Da citare anche il suo best ranking di numero 20 WTA, ottenuto nell’aprile 2013, e la vittoria contro Serena Williams a Marbella, in Spagna, nel 2009, quando la statunitense era numero uno al mondo.