Fed Cup, World Group: equilibrio ovunque

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Fed Cup, World Group: equilibrio ovunque

A Minsk la Sasnovich batte la Krajicek in tre set, la Bertens pareggia i conti. Muguruza lancia la Spagna, Pliskova risponde. Bacsinszky porta la Svizzera sull’ 1-0, prima della reazione di Mladenovic. USA avanti a Maui sulla Germania tra uno scroscio e l’altro

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FED CUP, Quarti di finale

BIELORUSSIA-OLANDA 1-1 (Matteo Polimanti)

A. Sasnovich b. M. Krajicek 4-6 6-3 6-2

La sfida di primo turno del World Group tra Bielorussia e Olanda, in scena alla Chizhovka Arena di Minsk, si apre con il match inedito tra Aliaksandra Sasnovich e Michaella Krajicek. La bielorussa numero 128 del mondo, a causa dell’assenza della neo-mamma Vika Azarenka, è la giocatrice con la classifica più alta della sua nazione ed è obbligata a vincere (vista la probabile vittoria nel secondo singolare della quotata Kiki Bertens) contro l’esperta giocatrice olandese, ex numero 30 delle classifiche WTA, sprofondata al numero 253, dedicandosi ormai prevalentemente al doppio. Le tulipane sono chiamate a confermare il buonissimo risultato dello scorso anno quando a sorpresa raggiungero le semifinali, venendo sconfitte con onore 3-2 in terra francese. La superficie veloce della Chizhovka Arena sembra favorire il gioco brillante di Krajicek fatto di discese a rete e variazioni da fondo, che mette in difficoltà il tennis lineare della bielorussa; Sasnovich conquista il break nel quarto gioco ma viene subito rimontata dall’avversaria, si arriva fino al 4-4 quando con un doppio fallo regala la possibilità alla sorella di Richard – campione di Wimbledon nel 1996 – di servire per il set: l’olandese non trema, tiene a zero il servizio e si aggiudica il primo parziale dopo 43 minuti di gioco. Nel secondo set Sasnovich comincia ad essere più aggressiva costringendo a numerosi spostamenti laterali Krajicek, non permettendole più di comandare e prendere la rete; sul 3-3 la bielorussa rimonta da 0-30 e nel game successivo strappa per la terza volta nel match la battuta all’olandese, chiudendo poi agevolmente il set per 6-3 rinviando le sorti dell’incontro al parziale decisivo. Nel primo gioco del terzo set Sasnovich si procura 3 palle break ma dopo un game fiume di 20 punti, il più lungo dell’incontro, Krajicek tiene il servizio; l’inerzia del match però è ormai cambiata, l’olandese non ha più energie mentre la 22enne bielorussa dimostra freschezza e lucidità, infatti dei successivi 7 game se ne aggiudica 6, regalando così il primo punto alla propria nazione vincendo l’incontro con il punteggio di 4-6 6-3 6-2 in 2 ore e 8 minuti di gioco.

K. Bertens b. A. Sabalenka 3-6 7-6 (6) 6-4

Kiki Bertens parte nettamente favorita contro la numero 142 del mondo, la diciottenne Aryna Sabalenka; se da una parte l’olandese ha un bilancio incredibile di 16 vittore su 17 incontri disputati in Fed Cup, per la bielorussa si tratta invece del primo singolare in carriera in questa manifestazione. Sabalenka nonostante la tenerissima età è dotata di un fisico statuario che le permette di generare notevole potenza con entrambi i fondamentali, giocati sempre in spinta e senza nessuna rotazione: è la bielorussa infatti a comandare da fondo costringendo la numero 24 del mondo ad una costante difesa; nel primo set nessuna delle due giocatrici riesce a procurarsi opportunità di break fino al 4-3 per Sabalenka, quando la diciottenne con una serie notevole di vincenti riesce a strappare la battuta all’avversaria, chiudendo al game successivo il primo parziale, a sorpresa, con il punteggio di 6-3. Il secondo set è equilibratissimo, Sabalenka sale di un break ma viene subito raggiunta da Bertens, l’olandese trova profondità nei colpi e allo stesso tempo l’avversaria comincia a commettere numerosi errori non forzati; sul 4-3 in suo favore, Bertens ha ben 8 possibilità di ottenere il break ma non riesce a sfruttarne nemmeno una, Sabalenka si aggiudica un game lunghissimo (26 punti e oltre 15 minuti di durata) e sul 4-4 strappa la battuta all’olandese e va a servire per il match: la bielorussa però sente la pressione, si irrigidisce e con 3 errori non forzati perde il servizio; si arriva al tie break, Bertens sale comodamente 5-0 ma con una serie incredibile di vincenti Sabalenka infila 6 punti di fila e ottiene il primo match point, sul servizio dell’olandese: Bertens però non si scompone, tiene entrambi i suoi due turni di battuta e al primo set point si aggiudica un rocambolesco tie break, portando anche questa sfida al terzo set, dopo 1 ora e 44 minuti di gioco. Bertens ora è logicamente favorita, tuttavia Sabalenka non esce dall’incontro e dimostra buone qualità da combattente, il servizio della bielorussa non è però efficace come il primo set e mezzo e concede opportunità di break in quasi tutti i suoi turni di battuta; l’olandese mantiene costante il livello raggiunto nel secondo set e senza fare grandi cose si limita ad essere solida e profonda, riuscendo così ad ottenere il break, che risulterà decisivo, nel terzo game; Bertens tiene facilmente i propri game di servizio e chiude il match, rivelatosi più duro del previsto, dopo 2 ore e 22 minuti, con lo score di 3-6 7-6 6-4. Il punteggio dopo la prima giornata è di 1-1, domani si ricomincia alle 9 con l’incontro tra Bertens e Sasnovich.

SPAGNA-REPUBBLICA CECA 1-1 (Paolo Di Lorito)

G. Muguruza b. B. Strycova 6-0 3-6 6-1 

La Repubblica Ceca, campione in carica di Fed Cup, fa il suo esordio in casa dopo un anno di trasferte, ma nel primo match di singolare le cose che vanno nel verso giusto sono davvero poche. Muguruza batte Strycova in 2 ore e 8 minuti, anche se non ha mai rischiato più di tanto. L’ultimo precedente tra le due, in Australia lo scorso anno, era stata una netta vittoria della tennista ceca, e oggi la spagnola si è presa la rivincita. Nel primo set, l’unico game combattuto è quello di apertura, dove la numero 7 del mondo riesce a passare in vantaggio solamente alla sesta palla break. Da lì in poi le percentuali al servizio della ceca calano inesorabilmente; Garbiñe invece, sempre calma e solida, spinge con fluidità sia col rovescio che col dritto. Nonostante il costante supporto del pubblico di casa, sembra quasi che Strycova sia disturbata dal loro continuo movimento, tant’è che spesso chiede all’arbitro di invitarli alla calma. Nel secondo set Barbora tira fuori tutta la sua anima combattiva e, a fatica, riporta il match in equilibrio. Il terzo set inizialmente pare una battaglia alla pari dove entrambe hanno delle occasioni per passare in vantaggio. La prima a sfruttarle è Muguruza – complice anche un doppio fallo di Strycova – ma riuscire a tenere il break è tutto merito suo: con due discese a rete chiude due punti splendidi e poi gioca un dritto vincente a sventaglio che vale il 4-1, e la cosa fa innervosire non poco la ceca. Garbiñe, in totale controllo, andrà a vincere 6-1.

K. Pliskova b. L. Arruabarrena 6-4 7-5

La numero uno del team ceco nonché numero 3 al mondo, Karolina Pliskova, riporta la sfida in parità vincendo il suo ottavo match in carriera di Fed Cup, a fronte di 3 sconfitte. L’avversaria odierna è Lara Arrubarrena, numero 70 al mondo e nata un giorno prima di lei – 20 marzo 1992. La spagnola ha un gioco pulito da fondo e copre bene il campo, tuttavia la maggior potenza della ceca è evidente, e quest’ultima al servizio durante il primo set non rischia mai granché. Il primo break in favore di Karolina arriva al terzo game e da lì in poi si prosegue senza sussulti fino al 6-4. Nel secondo set Arrubarrena perde la battuta ancora prima, nel game di apertura, mettendoci anche un doppio fallo. Tenterà di recuperare facendo muovere il più possibile la sua avversaria e mettendola in difficoltà con rovesci bassi e liftati. Qualche risultato lo ottiene quando riesce a riportarsi sul 4 pari con delle belle giocate di volo, anche se a quel punto Pliskova capisce che per opporsi al breve stato di grazia della spagnola deve farsi più aggressiva e precisa, soprattutto in risposta. Tre game consecutivi la portano alla vittoria per 7-5, facendo tirare al suo team un sospiro di sollievo, anche se il rischio di un eventuale tie-break c’è stato.

SVIZZERA-FRANCIA 1-1 (Tommaso Voto)

T. Bacsinszky b. A. Cornet 7-5 6-4

È la Svizzera a conquistare il primo punto nella sfida del World Group I di Fed Cup contro la Francia, infatti Timea Bacsinszky super in modo convincente Cornet. La squadra capitanata da Noah si presenza a Ginevra con l’assenza pesante della Garcia, questo forfait ha certamente depotenziato le transalpine, che perdono  un’arma importante. Il forfait di Caroline rende problematico anche il doppio, perché viene a mancare la coppia Garcia-Mladenovic che nel 2016 ha vinto il Roland Garros e sono un duo decisamente competitivo. Discorso diverso per le elvetiche, che schierano la miglior formazione possibile sulla carta, infatti ci sono Bacsinszky-Bencic  e Martina Hingis, in doppio, tuttavia qualche dubbio su Timea e Belinda c’è, in quanto entrambe sembrano ancora lontane dalla loro migliore condizione psicofisica. Il match parte con un break e controbreak immediato, Bacsinszky fa più gioco e muove meglio la palla con il rovescio, mentre Alize cerca la rete con continuità. La francese va anche sotto 15-40, poi una chiamata dubbia danneggia la tennista locale, che con un rovescio incrociato era riuscita a capovolgere lo scambio a suo favore. Il punto si rigioca e Cornet neutralizza il pericolo e conserva la battuta. La partita è divertente, l’ex top 10 svizzera prova ad affondare sul diritto della sua avversaria, che è il colpo meno solido del suo repertorio. Alize è come sempre adrenalinica e teatrale nel suo modo di stare in campo. Alterna momenti di trance agonistica a errori banali, ma riesce comunque a restare a galla. Sul 3-3 30-30 la giocatrice di Losanna si fa medicare per un problema all’avambraccio, questo raffredda Cornet che perde il servizio. Timea, pur con qualche affanno, si porta sul 5-3, ma in questo frangente la nizzarda alterna colpi vincenti a svarioni in rete clamorosi. Nel momento di maggior difficoltà Cornet  trova sempre delle risorse inaspettate, infatti annulla due set point ed addirittura ottiene un controbreak (a zero) e rimette il parziale in discussione. Altro game lottato ed altro break a favore della Bacsinszky, che finalmente riesce a sfondare con il lungolinea di rovescio. Un boato del pubblico certifica il primo set a favore dell’elvetica, che con un po’ più di attenzione avrebbe potuto chiudere il parziale in modo molto più agevole. Cornet prova a metterla sulla lotta e sulla pressione psicologica, anche perché Timea è in alcuni momenti troppo insicura dei propri mezzi. Anche ad inizio secondo parziale, Bacsinszky parte subito forte ma manca di continuità e perde immediatamente il vantaggio acquisito. Ancora una volta la tennista di Nizza è poco equilibrata tatticamente, infatti usa troppo top spin con il diritto che non infastidisce la sua avversaria. Timea non demorde, opera un altro break (saranno complessivamente cinque) e controlla le operazioni fino al definitivo 6-4. Per la Francia la sfida tra Mladenovic e Bencic potrebbe essere uno spartiacque decisivo per la qualificazione al turno successivo, considerando che nel doppio Guenthardt schiera l’eterna Hingis.

K. Mladenovic b. B. Bencic 6-3 6-4 (Tommaso Voto)        

Kristina Mladenovic supera facilmente lo scoglio Bencic e porta la sfida di Fed Cup con la Svizzera sull’1-1. È stata una partita a senso unico in cui la transalpina ha dimostrato il suo ottimo stato di forma. Molto male Belinda, che non ha saputo tenere il ritmo della sua avversaria. Il primo set scorre rapidamente nelle mani di Kiki, che riesce a contenere il tennis di anticipo dell’elvetica in modo abbastanza sorprendente. Belinda è confusa, del resto la sua involuzione, associata ad un chiaro appannamento fisico, è ormai un dato acquisito da svariati mesi. Il servizio dell’ elvetica ha perso di precisione ed i movimenti sono più appannati,questo incide su i suoi fondamentali che sono meno penetranti. Mladenovic è una tennista in salute, il primo titolo conquistato in carriera una settimana fa a San Pietroburgo è la cartina di tornasole perfetta nel descrivere l’attuale momento  della francese. Un 6-3 6-4 senza appello, in cui Mladenovic ha giocato con libertà di braccio e senza pressioni, riuscendo costantemente a prendere l’inerzia dello scambio. Belinda ha provato a cambiare qualcosa, ma non è stata in grado di ritrovare il suo tennis, quello che l’ha portata ad entrare nella top 10. A questo punto lo scontro Mladenovic-Bacsinszky sarà decisivo, anche perché l’attuale stato di forma della Bencic può rappresentare un problema per il coach svizzero.

USA-GERMANIA 1-0 (Michelangelo Sottili)

A. Riske b. A. Petkovic 7-6(10) 6-2

A Maui, nelle Hawaii, va in scena la sfida numero 14 tra le due nazionali, con gli Usa in vantaggio per 8 a 5. L’ultimo tie, nel 2011, è stato però vinto dalla Germania con un perentorio 5-0. Per l’incontro di apertura, la numero 2 americana, Alison Riske (n. 40 WTA) affronta per la prima volta Andrea Petkovic (n. 51). Riske ha raggiunto la finale a Shenzhen in gennaio, mentre Petkovic, non in grande spolvero nel primo scorcio di stagione, vanta un’ottima esperienza in Fed Cup con 18 singolari di cui 12 vinti. Primo set dall’andamento altalenante. Petkovic parte male cedendo subito il servizio a zero. Riske, che sembra soffrire meno il forte vento, è molto centrata e sale 3-1. La reazione della tedesca non si fa attendere: lavora bene la palla con il dritto e, al posto dei gratuiti, arrivano i vincenti e quattro giochi consecutivi. Di nuovo, però, cambia l’inerzia ed è tie-break. Dopo la breve interruzione per pioggia sul 3-3, è Petkovic ad arrivare per prima al set point, ben annullato da Riske a rete. Dopo due palle set per l’americana e un’altra per la tedesca su cui commette doppio fallo, una deliziosa volée di Alison e un inguardabile rovescio germanico decidono il primo parziale. In grande fiducia, una Riske sempre più offensiva vola 3-0. Quando però fallisce la palla del doppio break con la volée di dritto, appare chiaro che il set si deciderà ai vantaggi di quel quarto game: Petkovic non sfrutta la palla che potrebbe rimetterla in corsa, annulla un’altra palla break ma non la successiva. C’è appena il tempo per un accenno di reazione da parte della tedesca che brekka l’avversaria, ma poi si deve arrendere davanti alla straripante Riske.

Coco Vandeweghe vs Julia Goerges 6-3 3-1 sospeso

Coco Vandeweghe, numero 20 WTA e recente semifinalista all’Australian Open, affronta Julia Goerges, 57° in classifica e in vantaggio 2-1 nei confronti diretti con la statunitense. Nonostante la buona partenza che la porta sul 2-0, Coco si dimostra subito la più infastidita dal vento: fatica a trovare un contatto pulito con la palla, è indecisa su quanta rotazione imprimere al dritto, il servizio non incide come al solito. Così, quando stecca un dritto dopo che Julia l’ha raggiunta sul 2-2, sfoga la sua frustrazione rompendo la racchetta. Forse coincidenza, forse l’uso efficace del kick con la pur alta Goerges costretta in risposta a rovesci sopra la spalla, ma CoCo vince tre giochi consecutivi per poi chiudere il set 6-3. Sospensione di mezz’ora per pioggia, asciugamani e soffiatori che rimediano e si può cominciare il secondo set. Vandeweghe inizia in spinta e si procura subito una palla break su cui la tedesca compie un piccolo disastro non chiudendo una palla sopra la rete e sbagliando la successiva volée a campo aperto. Sul 3-1 per la statunitense, brutta caduta di Goerges che, recuperando la posizione in uscita dal servizio, scivola sulla linea e resta a terra: gioco sospeso per… pioggia. Dopo un’altra mezz’ora, tutto è pronto, ma a riprendere è solo la pioggia che, questa volta, non accenna a smettere. Si ricomincia domani.

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