Sharapova e wild card, la palla ai cugini: Parigi non emula Roma?

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Sharapova e wild card, la palla ai cugini: Parigi non emula Roma?

Il neo-presidente della federazione francese parla chiaro. “Non è il massimo investire nella lotta al doping e poi invitare Maria”. Attesa la replica di Guy Forget, patron del Roland Garros

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La querelle-Sharapova, prima che la siberiana possa rimettere piede in campo, ha già un numero di attori e pareri da tennis giocato. È chiaro, si tratta di Maria Sharapova, il “marchio” per eccellenza del circuito WTA. La discussione si è quindi trasformata in un serrato doppio di ping pong tra organizzatori di tornei, sponsor, giocatrici che ammettono di non sentire la sua mancanza e tifosi che si spaccano a metà tra giustizialisti e clementi. I primi sostengono che in alcun modo una giocatrice squalificata per doping dovrebbe essere aiutata sulla strada del ritorno alle competizioni, i secondi insistono sulla squalifica in quanto atto di per sé sufficiente ad assolvere da colpe e responsabilità. “Maria ha pagato, ora deve tornare ad essere trattata come tutte le altre” sostengono i secondi, smentiti da chi in questo non ci vede giustizia e tuona “mica tutte le giocatrici ricevono wild a card a destra e manca“. Vero, ma non tutte le giocatrici vendono biglietti come la siberiana. E i tornei prima di tutto sono aziende.

Dopo Stoccarda che ne festeggerà il rientro in campo e Roma, che non si è lasciata sfuggire l’occasione, inevitabilmente i prossimi a doversi pronunciare a riguardo sono i tornei dello Slam. Sulla possibilità che Wimbledon possa concedere un’invito alla siberiana si è espresso in senso abbastanza contrario il n.1 Andy Murray, secondo il quale “Sharapova ha la possibilità di migliorare il suo ranking fino all’inizio del torneo“. Il primo della lista è però il Roland Garros, al via tra meno di tre mesi. Se il nuovo direttore del torneo Guy Forget non ha ancora fatto sentire la sua voce ci ha pensato invece Bernard Giudicelli, neo-presidente della Federtennis francese, a esporre il punto di vista dell’establishment sportiva d’oltralpe. Se non è un no secco si tratta senz’altro di una posizione forte quella del n.1 del tennis francese. “Non si possono spendere milioni per la lotta al doping e poi concedere a Sharapova questa scorciatoia” la dichiarazione del presidente, che lascia poco margine alle interpretazioni. In attesa che si pronuncino anche i vertici dello Slam parigino la partita delle wild card “pesanti” è apertissima. Almeno quanto quella per la vittoria del torneo.

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