ATP Istanbul: Raonic e Cilic si rilanciano. Avanti anche Tomic

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ATP Istanbul: Raonic e Cilic si rilanciano. Avanti anche Tomic

Il canadese piega al tie-break decisivo Bedene, il croato regola Dzumhur. Netto successo di Darcis su Vesely

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TRA EUROPA E ASIA – Nella città sospesa tra due continenti, Milos Raonic e Marin Cilic provano a dare lo slancio ad una stagione fin qui sospesa tra il non classificato e l’insufficiente: se da una parte è infatti difficile dare un vero giudizio alla stagione del canadese, alle prese con i soliti guai fisici e fermo ai box da Miami dove è stato costretto al forfait contro Donaldson, non vi è invece dubbio sull’ insufficiente prima parte di stagione del nativo di Medjugorje. Nessun guizzo in questo primo scorcio di 2017 da parte di Cilic, condito da sconfitte alquanto inopinabili per uno Slam Winner e dalla sensazione che forse la testa sia rimasta a sguazzare un po’ troppo nei ricordi del suicidio sportivo di Zagabria a novembre. E dunque due top 10 partecipanti al Masters di Londra del 2016 a caccia di minuti in campo, morale e punti, si ritrovano a battagliare ad Istanbul. Raonic e Cilic sono gli unici due top 30 giunti fino in Turchia, dove ovviamente non possono non vestire i panni di super favoriti del giovane torneo, giunto quest’anno alla sua terza edizione. Accreditati del bye nel primo turno, oggi è stata giornata di secondi turni e di debutto assoluto per entrambi nel torneo, essendo assenti nelle edizioni precedenti.

SENZA PROBLEMI – Quanto meno sulla carta, gli esordi non erano dei più comodi: Cilic se l’è dovuta vedere con Damir Dzumhur, numero 94 al mondo, ma pur sempre uno che sta iniziando a prendere il vizio di sgambettare all’improvviso i top 10. Il match in verità per il croato si è rivelato poco più che è una formalità. 6-3 6-2 in un’ora e 9 minuti senza troppi sussulti: Cilic ha perso il servizio nel terzo game, ma da lì in poi è diventato inavvicinabile per il piccolo bosniaco, che nel primo turno aveva avuto la meglio sul talento Next Gen Tsitsipas. Due break per set e distanza incolmabile tra i due avversari, con la prima di servizio del croato che ha fatto sfracelli soprattutto nel secondo set: quando è entrata, ha perso un solo 15. L’allievo di Ivanisevic se la vedrà ora con la testa di serie numero 8 del torneo, Steve Darcis: sul Campo 1 il belga ha liquidato a sorpresa un deludente Jiri Vesely in meno di un’ora con un 6-2 6-1 senza appello.

ALL’ULTIMO RESPIRO – Raonic non giocava su terra dal quarto turno del Roland Garros 2016, dove venne sorpreso in tre set da Albert Ramos. Il suo ritorno sul mattone tritato è stato impegnativo: ad aspettarlo sulla desolatamente semivuota Garanti Koza Arena c’era Aljaz Bedene, uno dei giocatori più in forma di tutto il circuito, fresco finalista a Budapest partendo dalle qualificazioni e vincitore di tre Challenger consecutivi. Un treno in piena corsa che il numero 1 del seeding è riuscito a far deragliare solo al termine di una maratona conclusasi al tie break del terzo set dopo 2 ore e 36 minuti di battaglia. Il primo set è stato dominato dai servizi, tanto che più che ad Istanbul sembrava si giocasse a Bercy: nessun game lottato, nessun’ombra di palla break e tie break inevitabile. Al tie, è lo sloveno naturalizzato britannico a spuntarla, dopo una serie di ben 5 minibreak. Bedene ha vinto le ultime 32 partite nella quale ha portato a casa il primo set, ma purtroppo per lui non dirà trentatre. Infatti perso il primo set l’ex numero 3 del mondo alza il suo livello di gioco e disputa un gran secondo set, fatto di maggiore spinta da fondo, errori ridotti al minimo e soprattutto maggiore incisione con la risposta. Bedene inizia a fare un po’ troppo il tergicristallo, concede palle break in tre turni su quattro e capitola 6-3, subendo due break. La partita si trascina fino al terzo set, che vede di nuovo una battaglia di servizi: il britannico gioca di fatto al massimo delle sue potenzialità, offrendo un tennis fatto di corsa, sostanza e intensità da fondo, confermando il suo aureo stato di forma. Nessuna palla break concessa da entrambi in tutto il parziale e la conclusione giusta e naturale del match non può che essere il tie break. Basta un minibreak nel secondo punto al numero 6 del mondo per condurre in porto il tie e portare a casa una vittoria soffertissima contro un ottimo avversario, che dirà la sua lungo tutta la stagione sul rosso. Nonostante un tennis non brillante per lunghi tratti aggrappato al servizio (zero palle break concesse nel match), Raonic può ricavare ottime indicazioni atletiche dal match; le sue azioni su terra possono essere già considerate in rialzo.

IL REDIVIVOOra per Milos, c’è Tomic. Bernard Tomic ai quarti su terra, ebbene si: è la seconda volta in carriera che Bernie riesce a vincere due partite di fila su terra, il che permette di considerare il risultato una piccola impresa, sebbene gli avversari non erano propriamente Kuerten e Nadal. Battuto lunedì l’egiziano Safwat in tre set, oggi Tomic ha avuto la meglio su un osso mai troppo morbido come Dutra Silva, regolato 7-5 6-3 al termine di due set molto combattuti, nel match che ha aperto il programma sul campo centrale. Vittoria non banale che dovrebbe dare morale e fiducia all’australiano, che su terra ha da sempre fatto parlare di sé più per atteggiamenti extratennistici che per i risultati. (d’altronde non è mai facile far sembrare Fognini quello normale). Contro Raonic venerdì sarà sfida di servizi, con il canadese avanti 5 a 0 nei precedenti.

Domani si chiuderanno i secondi turni e assisteremo al debutto di Lorenzi contro il serbo Djere. Paolino, testa di serie numero 4, è nella parte di tabellone di Raonic: l’obiettivo, non utopistico, è la semifinale contro il canadese.

Risultati:

[1] M. Raonic b. A. Bedene 6-7(5) 6-3 7-6(3)
[6] B. Tomic b. R. Dutra Silva 7-5 6-3
[8] S. Darcis b. J. Vesely 6-2 6-1
[2/W] M. Cilic b. D. Dzumhur 6-3 6-2

Matteo Orlandi

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