Il primo quarto di finale qui a Norimberga vede la sfida tra la giapponese Misaki Doi, numero 64 in classifica, opposta a Yaroslava Shvedova, tds 7 del torneo. Tra le due un solo precedente disputato durante le ultime olimpiadi di Rio con la vittoria di Doi. É proprio lei ad andare avanti nel primo set, ma perde il vantaggio facendosi agganciare sul 4 pari. Sul più bello la tennista kazaka subisce un infortunio al ginocchio: in svantaggio 5-4 chiede un medical time out, dove le viene fasciato il ginocchio sinistro, rientra e perde il game che le costa anche il set per 6-4. Shvedova è sofferente, chiede altro tempo per provare a tornare in campo ma purtroppo le sue condizioni le suggeriscono di ritirarsi. Nuovo forfait quindi, dopo quello di Bouchard prima dell’inizio del torneo e l’infortunio grave di Siegemund, un’altra giocatrice è costretta ad alzare bandiera bianca. Doi accede cosi alle semifinali.

Nel secondo match in programma troviamo la qualificata Barbora Krejcikova, numero 254 del mondo, opposta alla tedesca Carina Witthoeft, numero 80 WTA. Krejcikova si presenta a questo appuntamento con il ginocchio destro vistosamente fasciato, difatti il primo parziale vinto 6-3 da Witthoeft e il successivo medical time out chiesto dalla ceca fanno pensare a un finale già scritto, invece dal 2 a 2 della seconda partita Krejcikova ha un slancio che la porta a vincere il secondo set 6-3 e a rimettere tutto in discussione; questa volta è Witthoeft a chiedere un medical time out per farsi fasciare la coscia destra, la sua avversaria ne approfitta per strapparle il servizio in apertura, conservando il break fino a quando va a servire per il match nel decimo game: Witthoeft ribalta la situazione arrivando ad avere nel dodicesimo gioco ben 5 match points ma nessuno di questi risulta essere decisivo; lo è invece il tie break che vede la vittoria di Krejcikova dopo due ore e ventisette minuti di gioco con il punteggio di 7 punti a 3. La ceca si qualifica alla semifinale dopo una dura battaglia.

Avanza nella difesa del titolo Kiki Bertens, numero 1 del seeding, la quale supera senza troppi affanni l’americana Alison Riske (tds 5). Le due, prima di questa sfida, si erano affrontate solo una volta nel 2013 a Toronto con la vittoria di Bertens. É un match in cui Kiki parte piano, si ritrova sotto 4-2 nel primo parziale, ma infila 4 giochi di fila che le valgono il primo set 6-4. Nella seconda partita è un break chirurgico a favore dell’olandese a fare la differenza nell’ottavo game, Bertens chiude la pratica al servizio con il punteggio di 6-3 dopo un’ora e ventinove di match. La campionessa in carica troverà in semifinale Doi.

L’ultimo match valido per i quarti di finale è tra la kazaka Yulia Putintseva, tds 2, opposta a Sorana Cirstea, numero 67 WTA. Nei precedenti hanno un bilancio in pareggio con una sfida vinta a testa. Il primo set lo gioca molto bene Cirstea, conquistando il 78% dei punti con la prima di servizio, non concedendo alcuna palla break e strappando per due volte il servizio alla sua avversaria. Primo set per la romena con il punteggio di 6-3. Nel secondo c’è la reazione di Putintseva, la quale ottiene un break nel primo game, lo difende strenuamente, pareggia i conti togliendo ancora una volta il servizio a Cirstea nel nono gioco che determina la vittoria del set per 6-3 a favore della kazaka. Il parziale decisivo è un’autentica guerra di nervi, le due ragazze si scambiano il servizio e danno vita a giochi molto lottati, con l’intermezzo di un medical time out chiesto da Putintseva al termine del settimo game. Cirstea la riaggancia sul 4 pari, ma il giudice di sedia decreta la sospensione per oscurità dopo più di due ore e quaranta minuti di gioco. Domani sapremo chi sarà la quarta semifinalista.

Risultati:

S. Cirstea vs [2] Y. Putintseva 6-3 3-6 4-4 sosp.
[1] K. Bertens b. [5] A. Riske 6-4 6-3
[Q] B. Krejcikova b. C. Witthoeft 3-6 6-3 7-6(2)
M. Doi b. [7] Y. Shvedova 6-4 rit.

Michele Trabace