Sascha Zverev opta per la simpatia (e per i videogame)

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Sascha Zverev opta per la simpatia (e per i videogame)

Nonostante la giovane età, Sascha è già famoso per i suoi atteggiamenti poco concilianti in conferenza. Questa volta si è lasciato andare e ha fatto divertire tutti

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Una lunga domanda pronunciata con accento marcatamente british, l’espressione del giocatore tra il divertito e il perplesso, una non-risposta a scatenare l’ilarità dei presenti: un classico siparietto da sala conferenze, piuttosto comune se non fosse che il protagonista è Sascha Zverev. Il promesso dominatore del tennis mondiale è già famoso per i suoi ‘ho risposto mille volte a questa domanda‘ bofonchiati con aria visibilmente annoiata, e per gli atteggiamenti non sempre concilianti con la stampa. Durante la conferenza successiva alla vittoria contro Dusan Lajovic, vuoi per il pericolo scampato, vuoi per un improvviso afflato di buon umore, il tedesco ha fatto invece divertire tutti.

Hai ottenuto diversi successi nel circuito ATP, hai vinto titoli importanti ma non sei riuscito a ottenere le stesse vittorie negli Slam. Credi che questo Roland Garros possa essere un punto di svolta?” chiede l’incolpevole giornalista, ma è evidente che Sascha non lo sta ascoltando:

“Di dove sei, amico?

“Indovina? Yorkshire, Inghilterra”

“Bello. Se dovessero mai fare un torneo lì ci verrò solo per il tuo accento. Lo adoro. Non ho capito una parola di quello che hai detto, ma che importa!

La conferenza prosegue. Nella parte finale Sascha confessa di concedersi diverse sfide alla PlayStation con Marcelo Melo, senza specificare quale sia il gioco ma confermando come il doppista brasiliano non riesca mai a batterlo. (Non è il primo in questo Roland Garros: già l’imprevedibile Naomi Osaka ha ammesso di aver portato con sé la consolle e di giocare quotidianamente a Skyrim). Quindi il giornalista riporta il focus delle domande sul tennis, chiedendo conferma che Sascha si stia godendo il suo livello di gioco: “Non quanto il tuo accento. Lo adoro“, è la risposta del tedesco ormai perdutamente innamorato del suo interlocutore.

Come nel più classico dei colpi di fulmine, i due chiudono scambiandosi delle promesse. Il giornalista dice che non si perderà più nessuna delle sue conferenze, il tennista replica che si assicurerà, nel caso dovesse raggiungere la finale, che lui sia lì per rivolgergli diverse domande. Anche nello scherzo Sascha non riesce a nascondere la sua ambizione, e ovviamente ha tutte le ragioni del caso. Ormai invecchiata la domanda sul ‘se vincerà mai uno Slam’, sembra più appropriato domandarsi quando. E se il suo nuovo giornalista preferito sarà con lui.

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