Federer-Nadal: la rivalità vista come mai prima d'ora

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Federer-Nadal: la rivalità vista come mai prima d’ora

Vincere un torneo significa battere tutti gli altri. Direttamente o indirettamente. Roger e Rafa hanno conquistato 177 titoli in due. Ma quante volte erano in tabellone entrambi?

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Lunedì, 18 giugno 2018, la classifica ATP ha registrato come numero uno del mondo Roger Federer, e come numero 2 Rafael Nadal. La prima volta che il ranking aveva visto lo svizzero e lo spagnolo in quelle rispettive posizioni era stata il 25 luglio del 2005. Roger era già in vetta da un anno e mezzo, conquistata il 2 febbraio 2004 dopo la vittoria agli Australian Open. Rafa, nell’estate successiva, scavalcò Lleyton Hewitt, al termine di una gran prima parte di stagione, con le vittorie a San Paolo, Acapulco, Montecarlo, Barcellona, Roma, Roland Garros, Bastad e Stoccarda, arrivando così alle spalle di Federer. Da quel giorno sono passati 13 anni. Lunedì scorso, Nadal è ritornato in cima, e Federer al numero due. La prima volta che accadde fu il 18 agosto del 2008, dieci anni fa. È incredibile solo pensarci, ma tant’è, i migliori di tutti sono ancora loro.

Durante questa enormità di tempo, si sono sprecate le discussioni, le analisi e le valutazioni sulle carriere dei due fuoriclasse che hanno stravolto la storia del tennis. Per ora, i numeri dicono in modo chiaro che il migliore è Federer, che ha vinto nettamente di più. Ma dicono anche, con altrettanta chiarezza, che Nadal lo ha sempre fatto soffrire moltissimo quando si sono incontrati, il famigerato computo dei cosiddetti head-to-head vede infatti Rafa in vantaggio per 23 a 15. Fin qui, nulla di nuovo. C’è un calcolo, però, che per quanto ne sappiamo non era ancora stato fatto da nessuno, e che a mio avviso non solo è assolutamente degno di attenzione, ma arriva a ribaltare, o quantomeno mettere in prospettiva diversa, proprio il dato che maggiormente favorisce Nadal, quello dei confronti diretti.

Premessa: come qualsiasi giocatore sa benissimo, e la cosa vale dalla quarta categoria fino all’ATP, chi si iscrive e partecipa a un torneo, lo fa per vincerlo. Che sia facile o terribilmente difficile, non cambia. E per vincere un torneo, bisogna battere – direttamente o indirettamente – tutti gli altri tennisti presenti nel tabellone. Chi alla fine alza la coppa, per esempio in uno Slam, ha superato gli altri 127 giocatori in competizione, si è dimostrato nei fatti più forte di tutti loro, sia di quelli che ha affrontato e sconfitto, sia degli altri. Di chiunque altro, per il banale motivo che qualsiasi avversario o lo ha battuto sul campo, o ha battuto chi lo aveva eliminato nel turno prima, o chi lo aveva a sua volta fatto fuori nei turni precedenti. Non si scappa, è un dato di fatto. Ovviamente, ci possono essere casi limite, molto rari, in cui per esempio un tennista fa la partita della vita contro Nadal, e poi si infortuna e non è in grado di difendere le sue possibilità contro Federer, o viceversa. Stesso discorso per quanto riguarda il cosiddetto “match-up” tecnico, può succedere che un giocatore abbia caratteristiche tecnico-tattiche tali da essere in grado di mettere in difficoltà Nadal, battendolo, ma non Federer. Però, visti i numeri relativamente grandi che andremo a prendere in esame, non sono eventualità da ritenere determinanti proprio perché come detto molto rare, e soprattutto perché in così tanti anni e tornei succedono a volte a uno, a volte all’altro, rimanendo in ogni caso marginali.

I numeri di cui si parla sono, banalmente, i titoli vinti da Roger e Rafa. Per ora, sono 98 per Federer, 79 per Nadal. Ebbene, in quanti di questi tornei conquistati era presente in tabellone anche l’altro? Non è stata una ricerca semplice, ma ne è valsa la pena, perché il risultato è interessante:

  • dei 98 tornei conquistati Roger, in 49 ha giocato anche Rafa
  • dei 79 tornei conquistati da Rafa, in 39 ha giocato anche Roger.

La percentuale è praticamente identica, il 50%, ma il valore assoluto è decisamente diverso: Federer ha vinto, con Nadal in tabellone, ben 10 tornei più di quanti ne abbia vinti Nadal con in tabellone Federer.

Di seguito il dettaglio:

Roger  Wimbledon 2003, AO 2004, Dubai 2004, Indian Wells 2004, Toronto 2004, USO 2004, Doha 2005, Miami 2005, Halle 2005, Wimbledon 2005, Cincinnati 2005, USO 2005, Indian Wells 2006, Miami 2006, Wimbledon 2006, Toronto 2006, USO 2006, Madrid 2006, Masters 2006, AO 2007, Dubai 2007, Amburgo 2007, Wimbledon 2007, Cincinnati 2007, USO 2007, Masters 2007, USO 2008, Madrid 2009, Roland Garros 2009, Cincinnati 2009, AO 2010, Cincinnati 2010, Masters 2010, Doha 2011, Masters 2011, Indian Wells 2012, Madrid 2012, Wimbledon 2012, Halle 2014, Shanghai 2014, Basilea 2014, Cincinnati 2015, Basilea 2015, AO 2017, Indian Wells 2017, Miami 2017, Wimbledon 2017, Shanghai 2017, AO 2018. (37 duro, 8 erba, 4 terra battuta).

Rafa  Montecarlo 2005, Roma 2005, Roland Garros 2005, Dubai 2006, Montecarlo 2006, Roma 2006, Roland Garros 2006, Indian Wells 2007, Montecarlo 2007, Roma 2007, Roland Garros 2007, Montecarlo 2008, Amburgo 2008, Roland Garros 2008, Wimbledon 2008, Toronto 2008, Olimpiadi 2008, AO 2009, Indian Wells 2009, Montecarlo 2009, Roma 2009, Roma 2010, Madrid 2010, Roland Garros 2010, Wimbledon 2010, USO 2010, Montecarlo 2011, Roland Garros 2011, Roma 2012, Roland Garros 2012, Indian Wells 2013, Madrid 2013, Roma 2013, Roland Garros 2013, Cincinnati 2013, USO 2013, Roland Garros 2014, Montecarlo 2016, USO 2017. (26 terra battuta, 11 duro, 2 erba).

Attenzione, qui prendiamo in esame, per andare sul sicuro e non imbarcarci in calcoli potenzialmente infiniti, solo ed esclusivamente i tornei vinti da uno o dall’altro, non i migliori piazzamenti o cose del genere, ribadendo il concetto assoluto, base dello sport, che chi alla fine si porta a casa la coppa è indiscutibilmente stato, in quella competizione, il migliore tra coloro che hanno partecipato. Come potremmo chiamarli, confronti “estesi”? Head-to-head “assoluti”, ovvero sia diretti che indiretti? Non lo so, ma rimane un dato che non era ancora mai stato preso in considerazione: nella sua carriera, Federer ha battuto direttamente o indirettamente Nadal 49 volte (vincendo un torneo a cui partecipava anche Rafa), Nadal lo ha fatto 39 volte.

Roger Federer e Rafa Nadal – Laver Cup 2017 (foto Roberto Dell’Olivo)

Delle 38 volte in cui Roger e Rafa si sono effettivamente incontrati sul campo, solo in sei occasioni nessuno dei due ha poi vinto il torneo (Miami 2004, Nadal b. Federer al terzo turno, titolo a Andy Roddick, Miami e Madrid 2011, titoli a Novak Djokovic, Australian Open 2012 e ATP Finals 2013, titoli sempre a Djokovic, Australian open 2014, titolo a Stan Wawrinka). Volendo inquadrare quindi nell’ottica dei “confronti assoluti” anche gli head-to-head diretti, nell’84% dei casi chi ha vinto sul campo ha poi conquistato il torneo. A riprova che parlando di fuoriclasse di tale livello e con tanto margine sulla concorrenza (177 trofei di cui 37 Slam in due, spaventoso) la vittoria di un titolo è abbastanza vicina, come dato statistico, alla vittoria in un confronto diretto sul campo: se vincere il confronto diretto significa nella grande maggioranza dei casi vincere il torneo, allora è vero anche il contrario, ovvero che se si vince il torneo molto probabilmente si sarebbe vinto lo scontro diretto anche nei casi in cui l’incontro non ha avuto luogo perché uno dei due è stato eliminato prima. In altre parole, Federer e Nadal sono sempre stati talmente forti e continui in carriera, che se uno dei due perdeva da un terzo giocatore poi battuto dall’altro, voleva dire che non era in un momento di grande forma, ed è estremamente probabile che dall’altro avrebbe perso anche giocandoci contro direttamente, perché contro Roger e Rafa o sei al massimo o perdi, anche se sei Roger o Rafa stesso.

Il prossimo capitolo della storia verrà scritto a Wimbledon tra pochi giorni. Federer e Nadal, ovviamente, saranno le prime due teste di serie, e un’eventuale partita tra loro potrebbe avvenire solo in finale. Ma se anche uno dei due vincesse il titolo, con l’altro eliminato prima dell’atto conclusivo, il valore di tale successo – dal punto di vista sportivo, se non numerico in senso stretto– diventerebbe inevitabilmente molto, molto simile, al prevalere in un confronto diretto. Sarebbe davvero difficile non pensarlo, sia per i tifosi, che per i giocatori.

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