ATP Anversa: Edmund per la prima, Monfils per tornare in alto

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ATP Anversa: Edmund per la prima, Monfils per tornare in alto

Saranno il numero uno britannico e “LaMonf” a sfidarsi nell’atto finale dell’European Open, due semifinali vinte nettamente. Per entrambi è una opportunità

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Nessun vuoto di tabellone nell’European Open, terzo appuntamento maschile di categoria 250 della settimana. Il torneo di Anversa era l’unico nel cui programma di semifinali presenziavano quattro teste di serie su quattro, a dimostrazione di un tabellone che aveva sorpreso (o deluso) meno di quelli degli altri eventi di Stoccolma e Mosca. In assenza della stella locale David Goffin, la cui stagione è terminata qualche settimana fa per un infortunio al gomito che lo ha estromesso quindi dalla corsa alle ATP Finals, il pubblico ha belga quindi comunque potuto consolarsi ammirando quattro tennisti di buon livello, includi due “vicini di casa” come Gael Monfils e Richard Gasquet.

Il rovescio della medaglia? Due incontri poco combattuti, terminati entrambi con l’identico punteggio di 6-3 6-4 in favore di LaMonf e di Kyle Edmund, che contro l’altro transalpino ha salvato cinque palle break su cinque, tutte nel primo set, prima di inserire la marcia più alta e prendere il controllo del gioco. Sedici ace hanno aiutato il numero uno di Gran Bretagna a ottenere il pass per la seconda finale in carriera, dopo quella persa sulla terra di Marrakech lo scorso aprile (a dimostrazione che il suo tennis, almeno a questi livelli, può funzionare su più superfici). Murray dovrà sudare anche per riprendersi il primato nazionale, soprattutto se il ventitreenne nato a Johannesburg dovesse sbloccarsi in modo definitivo. Al momento numero 15 del mondo, è il giocatore più in alto nel ranking a non aver mai vinto un torneo nel circuito maggiore (una posizione indietro c’è Stefanos Tsitsipas, che tenterà anche lui l’assalto al primo titolo questa domenica a Stoccolma contro Ernests Gulbis).

L’opportunità per Edmund è grande, considerato che in finale affronterà un perdente seriale. Per lo sconforto dei tanti fan che il suo gioco bizzarro gli ha guadagnato in oltre un decennio di carriera, Monfils ha vinto appena sette delle ben venti (!) finali ATP disputate tra il 2005 e oggi. Quest’anno, c’è da dire, finora si è ben comportato: titolo a Doha e anche al ricco Challenger di Kaohsiung, e zero premi di consolazione. La concretezza non sarà mai il punto forte del franco-caraibico, eppure il rendimento delle ultime apparizioni è consistente abbastanza da continuare a dargli credito e nella semifinale contro Diego Schwartzman lo ha riconfermato. A dispetto delle sue caratteristiche l’argentino era un avversario pericoloso sotto il tetto della Lotto Arena di Anversa, dato che aveva raggiunto la finale in entrambe le precedenti edizioni del torneo “rinato” nel 2016. Stavolta è caduto con un turno di anticipo, ancora vittima di mano francese (in passato erano stati Gasquet e Tsonga a negargli il titolo).

Così come Edmund, anche Monfils ha trovato il vantaggio nella prima metà di entrambi i parziali e il suo successo non è mai stato in vero pericolo. In caso di vittoria finale, tornerà a un passo dalla top 30. Se a vincere dovesse essere invece il britannico, quest’ultimo riotterrebbe il proprio best ranking, scavalcando Fabio Fognini e rispedendolo in quindicesima posizione (e rimanendo, seppur soltanto matematicamente, in lizza per un ultimo posto alle ATP Finals). Entrambi si ritroveranno comunque la prossima settimana a Vienna, dove Monfils è nel tabellone principale pur senza essersi iscritto a suo tempo nella entry list grazie ad uno special exempt.

Risultati:

[6] G. Monfils b. [2] D. Schwartzman 6-3 6-4
[1] K. Edmund b. [4] R. Gasquet 6-3 6-4

Il tabellone completo

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