Il governo ha detto sì. Ora Torino può sognare le ATP Finals (Rossi)

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Il governo ha detto sì. Ora Torino può sognare le ATP Finals (Rossi)

La rassegna stampa di venerdì 8 marzo 2019

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Il governo ha detto sì. Ora Torino può sognare le Atp Finals (Andrea Rossi, La Stampa)

Ora i soldi ci sono e Torino è tornata in corsa con tutte le carte in regola, forse pure qualcosa di più. Il governo garantirà le coperture finanziarie necessarie per ospitare le Atp Finals di tennis dal 2021 al 2025. Il decreto che assicura 78 milioni in cinque anni, dal 2021, è stato confezionato ieri sera e sottoposto al ministro dell’Economia Giovanni Tria per la firma. Oggi verrà siglato anche dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e a quel punto la candidatura di Torino sarà blindata. C’è voluta un’altra giornata di passione, nella migliore tradizione di questo litigiosissimo governo e di due forze politiche che palesemente non si fidano l’una dell’altra. E c’è voluto un durissimo scontro in Consiglio dei ministri per superare le resistenze della Lega. Un’altra giornata di fibrillazione per la sindaca Chiara Appendino, che da settimane preme sul governo per ottenere quel che è stato promesso a novembre, ovvero il sostegno economico al tentativo di Torino di conquistare cinque edizioni del torneo tra gli otto migliori tennisti al mondo. Che a questo punto, stando alle indiscrezioni che arrivano dagli Stati Uniti, ha buone probabilità di approdare in Italia. Non è stato facile. Alle 11 del mattino era in programma un incontro tra i due sottosegretari alla presidenza del Consiglio, il leghista Giorgetti e il grillino Valente. Vertice saltato e Cinque Stelle infuriati con il braccio destro di Salvini, accusato di «fare melina, non rispondere al telefono, non farsi trovare». La partita sembrava sbloccata nel tardo pomeriggio, con l’intervento della vice ministro all’Economia Laura Castelli, che ha strappato il sì del premier Conte. Indispensabile ma non sufficiente, perché il ministro Tria, prima di firmare, ha voluto fare un passaggio in Consiglio dei ministri. A quel punto si è scatenata la bagarre, con i ministri leghisti a frenare: niente decreto, altrimenti bisognerà farne uno anche per assicurare i fondi alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Le stesse argomentazioni che Giorgetti ripete da settimane. Senza contare le scorie del durissimo scontro in atto sulla Tav. Nelle stesse ore, negli Stati Uniti, il board di Atp si riuniva per esaminare le candidature. C’era il rischio che venisse presa una decisione (da comunicare poi il 14 marzo) e che Torino venisse esclusa proprio per l’assenza delle coperture economiche. La favorita sarebbe stata Tokyo, ma il delegato della Federazione italiana tennis, già negli States, ha fatto da ambasciatore: ha tenuto in partita Torino quando stava per essere esclusa, ha annunciato che il decreto era pronto, ha fatto sapere che Atp ha un debole per Torino. Il numero uno del tennis italiano Angelo Binaghi ha chiamato Giorgetti direttamente durante il Consiglio dei ministri: se ci sono le garanzie Atp sceglie Torino. Così la situazione si è finalmente sbloccata e Torino adesso ha tutto quel che serve per giocarsela. Anzi, nonostante tutto, pare essere favorita.

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