Berrettini non si ferma. Vince il derby con Seppi. Oggi ritrova Khachanov (Massimo Oriani, La Gazzetta dello Sport)

Sta diventando una certezza. Matteo Berrettini, numero 22 al mondo dopo la prima vittoria in carriera sull’erba di Stoccarda, continua a fare strada anche su quella di Halle. Per raggiungere i quarti stavolta ha faticato un po’ più del previsto, imponendosi in tre set nel derby azzurro con il 35enne Andreas Seppi, numero 69 Atp, promosso dalle qualificazioni e finalista nel 2015, quando fu fermato solo da Federer. Dopo aver ceduto il primo 6-4 (perdendo il servizio al 7° gioco per la prima volta in 69 turni e 7 partite sull’erba, Davis compresa), Matteo si è rifatto nel 2°, non prima d’aver rischiato un altro break, sempre al 7° gioco, salvandosi con una coraggiosa seconda di servizio, riuscendo invece a sua volta a strappare il servizio a Seppi subito dopo, e chiudendo sul 6-3. Andreas ha poi incassato subito un altro break in apertura di 3° set, trovandosi presto sotto 4-0 e finendo col cedere 6-2. Oggi alle 12 Berrettini, nei suoi primi quarti di un Atp 500, ritroverà il russo Karen Khachanov, numero 9 e testa di serie numero 3 del torneo, già battuto negli ottavi a Stoccarda la scorsa settimana. «I successi sull’erba sono legati non solo ai miglioramenti al servizio, ma anche alla risposta – ha sottolineato Matteo -. I quarti con Khachanov? Proverà sicuramente a prendersi la rivincita». Nella stessa parte del tabellone, l’altro quarto metterà di fronte il francese Goffin al tedesco Sascha Zverev (6-3 7-5 allo statunitense Johnson). Dall’altra parte invece, avanza con fatica Roger Federer, costretto a lottare 2 ore e 18 minuti con il 34enne francese Tsonga. Dopo aver vinto il 1° set al tie break, lo svizzero, testa di serie n.1 del tabellone, ha ceduto 6-4 il secondo e al terzo ha rischiato, piazzando però il break decisivo sul 5-5, prima di chiudere 7-5. Oggi Roger, 9 volte vincitore sui prati tedeschi (2003-2006, 2008, 2013-2015 e 2017) se la vedrà con Bautista Agut, mentre il croato Coric sfiderà il francese Herbert. Intanto la sfortuna continua a perseguitare Juan Martin del Potro: scivolato nell’incontro di mercoledì al Queen’s contro Shapovalov, l’argentino ha rimediato la frattura della rotula del ginocchio destro, lo stesso infortunio che lo ha costretto a saltare il finale della scorsa stagione e che lo ha limitato a soli 5 tornei giocati quest’anno. Del Potro dovrà sottoporsi all’ennesimo intervento chirurgico dopo i 4 al polso (3 al sinistro e uno al destro) che ne avevano messo a rischio la carriera. Tra le donne, a Maiorca, fuori la rientrante Maria Sharapova, sconfitta in due set (6-3 6-3) dalla tedesca Angelique Kerber, numero 6 del ranking Wta. Dopo 4 mesi di stop per il problema alla spalla destra, Masha aveva piegato al primo turno la slovacca Kuzmova.

Berrettini, cede il record ma è nei quarti e vede i top 20 (Piero Guerrini, Tuttosport)

Matteo Berrettini converrà che vale la pena di perdere il servizio dopo 63 turni consecutivi di battuta senza concedere break, pur di prendersi la rivincita con Andreas Seppi ed accedere al primo quarto di finale in carriera in un Atp Tour 500. Del resto in questo momento magico, il ventitreenne romano ha ben altri obiettivi e comunque la battuta non è che abbia perso di efficacia. Piuttosto, oggi a mezzogiorno, Matteo cercherà di evitare di subire una rivincita, contro il russo Karen Khachanov che lui ha sconfitto negli ottavi a Stoccarda. Con una vittoria Matteo abbatterebbe anche il muro della top 20. Intanto può gioire per un successo che è un’ulteriore prova di maturità. Perché Seppi si è presentato in campo nella sua migliore versione da molto tempo a questa parte e con un piano ben preciso, limitare lo sviluppo sulla diagonale dei dritti, spezzare il ritmo veloce del giovane connazionale in crescita verticale. Andreas ha variato, giocato con grande brillantezza mentale, tolto riferimenti per un set e mezzo. Ha centrato il break al settimo gioco della prima partita e chiuso 6-3. Lì Berrettini ha confermato di non avere soltanto una battuta mai vista in un italiano di livello e un dritto importante, ma di avere una testa speciale. Pur concedendo una palla break, ancora sul 3-3, Matteo è risalito, aggrappandosi al servizio, che al momento opportuno diventa tonante. E alla fine Seppi deve arrendersi. Così come si arrende Jo Wilfried Tsonga, ritrovato dopo l’intervento al ginocchio, al cospetto di un Roger Federer più nervoso del solito nello stadio esaurito dedicato a Gerry Weber, ma soltanto dopo tre set combattuti, con opportunità da una parte e dall’altra, in cui lo svizzero mostra la sua classe nel momento più difficile, sul 5-5 del terzo, quando prima manda fuori giri il francese rallentando lo scambio e poi piazza un rovescio lungolinea da lasciare a bocca aperta. Federer ai quarti avrà Bautista Agut. […]